Comieco e le buone pratiche per migliorare la gestione dei rifiuti nella città contemporanea
A Milano, al Fuori Salone ci si confronta su come progettare edifici e quartieri senza perdere di vista gli obiettivi della riduzione dei rifiuti e del riciclo.
27 April, 2018
È stata presentata in occasione del Fuori Salone la ricerca “Space & Interiors” commissionata da Comieco e condotta da Stefano Boeri Architetti, per agevolare la raccolta differenziata attraverso una progettazione delle cucine delle abitazioni, degli edifici e dei quartieri, che tenga conto delle criticità che può presentare una corretta gestione dei rifiuti, e tra questi gli impatti olfattivi ma anche quelli acustici.
“Tra i rifiuti in costante aumento nelle città c’è il cartone. Nel 2017 si stima che, in Italia, siano stati consegnati 150 milioni di pacchi da acquisti online. Le grandi metropoli si stanno attrezzando per gestire la "rivoluzione" del commercio elettronico, a partire da Milano, dove in base ai dati di Netcomm si contano 650.000 consegne ecommerce ogni mese (23.000 al giorno), a cui si aggiungono 1.500.000 consegne mensili della provincia”. Sono le parole di Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco, che nel suo intervento di sabato scorso, sottolinea il valore della raccolta differenziata: “riciclare è un’azione buddista e chi ricicla crede nella reincarnazione".
Intervento di Montalbetti: Perché questa ricerca?
https://www.youtube.com/watch?v=cFYT7txF-HE&feature=youtu.be
Intervento di Montalbetti: Come progettare il futuro delle città per fare meglio la raccolta differenziata?
https://www.youtube.com/watch?v=1Hm3nQnFE38
Ma vediamo quali sono le proposte elaborate dalla ricerca “Atlas”.
Compattatori domestici di
rifiuti - da integrare ai mobili della cucina - che riducono il volume di
lattine, bottiglie di plastica e scatole di cartone. Elettrodomestici come il
composter che possono accogliere dai 2 kg ai 7 kg di rifiuti organici e
vegetali e che comunicano con l’utente attraverso un’applicazione da scaricare
sui dispositivi informatici. “Sistemi semplici da maneggiare”,
assicurano l’arch. Boeri e i suoi collaboratori. E tra questi anche i sistemi
per il riciclo dell’acqua usata per il lavaggio delle
verdure. “Un po’ come avviene in orbita. Ci siamo confrontati con lo
scienziato Palmisano e ci diceva che nelle capsule spaziali si ricicla tutto,
soprattutto i liquidi”, continua Boeri.
E poi taglieri scorrevoli che consentono di gettare gli scarti alimentari direttamente nel composter e scolapiatti verticali con un sistema di raccolta dell’acqua che gocciola dai piatti lavati e che può essere usata per innaffiare le piante della cucina.
Sono queste alcune delle soluzioni progettate da Stefano Boeri Architetti per le cucine di domani ma la ricerca punta a trovare soluzioni anche per i locali rifiuti nei condomini e i quartieri delle metropoli sempre più popolate.
Come migliorare la raccolta dei rifiuti all’interno degli spazi condominiali?
Tra le problematiche prese in considerazione dalla ricerca ci sono gli impatti dovuti alla raccolta dei rifiuti: il decoro delle aree in cui vengono posizionati i cassonetti, l’igiene e la sicurezza di questi spazi. Ma anche l’impatto acustico. Pensiamo al rumore del vetro nel momento in cui viene conferito nell’apposito cassonetto che – spazio permettendo – potrà essere posizionato il più lontano possibile dalle abitazioni. Una raccolta differenziata intelligente, secondo questa ricerca, potrebbe anche essere una raccolta da avviare sul piano degli appartamenti e il ritorno alle canne di caduta (da rivestire con isolante acustico), singole o multiple, presenti ancora in alcuni edifici milanesi.
E i quartieri? Cosa si potrebbe migliorare considerando che tra le problematiche dovute alla raccolta dei rifiuti c’è l’igiene, l’ottimizzazione dei ritiri, i disagi sulla mobilità e l’inquinamento da CO2? Un sistema pneumatico con automezzi che andranno a prelevare i rifiuti in punti di raccolta precedentemente individuati potrebbe risolvere il problema dell’igiene evitando il contatto con il ciclo dei rifiuti (e riducendo il numero degli addetti).
Ma anche le edicole pensate come centri polivalenti e le EcoStazioni, fisse o mobili (come i Centri Ambientali Mobili di Amsa a Milano) dove conferire i rifiuti differenziati.
Cassonetti a scomparsa oppure aree di raccolta che devono essere progettate in modo che siano meno evidenti, in armonia con le costruzioni e il paesaggio circostante. Percorsi più flessibili per gli automezzi per ridurre le emissioni di CO2 e ottimizzare i tempi di lavoro, grazie anche a un sistema da installare nei cestini che consente di misurare il livello di riempimento e di comunicarlo alla centrale operativa, che programmerà i percorsi ottimizzando il lavoro e risparmiando sul carburante.
Come queste proposte si possono mettere in pratica a Milano, considerando che il patrimonio edilizio è abbastanza vecchio? Un sistema di incentivi pubblici potrebbe favorire gli investimenti dei privati? Chiede Giangiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della sera, che ha moderato l'incontro. A queste domande Pierfrancesco Maran, assessore all’urbanistica, al verde e agricoltura, risponde ricordando come Milano abbia fatto notevoli passi in avanti, in particolare tra il 2012 e il 2014, passando dal 30% di raccolta differenziata al 50-52% dell’ultimo periodo. Risultati ottenuti, dice, “ grazie anche alla rd nei mercati e nelle scuole, coinvolgendo il cittadino, non contro il cittadino”. Si può fare di meglio? Si chiede Maran. “Sì, purtroppo c’è un nucleo crescente di maledetti che lasciano i rifiuti nei cestini stradali. Gli incentivi non sono fondamentali. Come si cambia schema? Anche attraverso la cucina e la collaborazione delle aziende. Pensiamo all’aumento degli imballaggi: Amazon e le altre industrie ci devono aiutare a ridurre i rifiuti”.
Ma torniamo alla cucina progettata da Boeri e associati che “oltre ad avere il compattatore per i rifiuti – che stimola l’abitudine ecologica anche nei bambini – ha un’isola in rovere ossidato - disegnata da Boeri – in cui è possibile piantare un albero che crescerà dritto, con l’aiuto dell’illuminazione led”. Precisa Natascia De Cata di Aran cucine alla quale chiediamo quanto costa la cucina presentata. “La cucina non è ancora in commercio.”
L’albero da piantare in cucina in verità sembra più un eccesso tipico da fuori salone che una soluzione sostenibile.