Sono buone queste zucchine?
Al mercato di Porta Palazzo di Torino un test per sapere quanto sappiamo riconoscere gli ortaggi per evitare acquisti infelici con la diretta conseguenza di contribuire significativamente allo spreco di cibo
Negli ultimi anni la lotta allo spreco alimentare si è fatta più serrata. È risaputo che la parte più rilevante dello spreco avviene tra le mura domestiche. I dati, non sono esaustivi e puntuali, ma che rendono l’idea di quanto cibo finisce nella pattumiera (e non sempre nella raccolta dell’organico) ci dicono che ogni famiglia italiana getta letteralmente 145 kg di cibo all’anno, corrispondenti a 16 miliardi di euro, in pratica l’1% del Pil nazionale (fonte Osservatorio nazionale Waste Watcher ).
Appare evidente che l’acquisto e i comportamenti a tavola sono fondamentali per porre le basi di qualsiasi politica attiva ed efficace sul fronte della riduzione dello spreco. Ma se per analizzare e comprendere i comportamenti a tavola degli italiani si rischia di dover pranzare con 60 milioni di persone, risulta più facile provare a capire come vengono acquistati i prodotti, le dinamiche alla base della scelta di un prodotto invece che un altro e se il consumatore ha sufficienti competenze per determinarne la bontà e la qualità, così da ridurre e limitare acquisti infelici, ossia il primo passo fondamentale per ridurre lo spreco domestico.
Per avere un primo approccio a queste dinamiche abbiamo provato a sondare i comportamenti dei consumatori con un piccolo test. Grazie a delle zucchine recuperate martedì 3 luglio al mercato di Porta Palazzo a Torino dalle Sentinelle dei Rifiuti e dagli Ecomori, abbiamo chiesto il giorno seguente (mercoledì 4 luglio, ndr) agli avventori che frequentano il mercato e agli stessi ambulanti se ritenevano quelle zucchine ancora buone e se le avrebbero acquistate.
Le zucchine oggetto del test, tutte allo stesso grado di maturazione, si presentavano perfette alla vista ma al tatto leggermente morbide in una estremità. In sostanza buone se cucinate in giornata ma che non avrebbero retto fuori dal frigorifero altre 24 ore.
Su cento persone intervistate (di certo un campione non statisticamente rilevante se proiettato su scala nazionale, ma certamente indicativo e significativo dei comportamenti d’acquisto a Porta Palazzo e a Torino) in 49 hanno giudicato buone le zucchine. Un giudizio espresso solo osservando l’ortaggio per 35 di loro, mentre le restanti 6 hanno toccato le zucchine prima di esprimersi positivamente. A queste 49 persone è stato chiesto se fossero state disposte ad acquistare il prodotto in questione e tutte hanno detto di sì.
Per altre 21 persone le zucchine proposte non sono state giudicate “buone” e non avrebbero decisamente acquistato il prodotto. Un giudizio maturato solo dopo aver toccato la merce e alcuni addirittura annusandola. Tra queste ben 18 hanno dichiarato che avrebbero comunque “utilizzato” quelle zucchine solo se regalate o recuperate.
Le restanti 30 persone intervistate non sapevano dare una risposta o un giudizio sulle zucchine, giustificandosi col fatto che non erano loro che si occupavano degli acquisti in famiglia.
Da questa indagine emerge che quasi la metà dei consumatori acquista i prodotti solo attraverso lo sguardo, senza soffermarsi a valutare la merce con gli altri sensi. Un comportamento che inevitabilmente contribuisce a formare quella montagna da 145kg cibo che ogni anno una famiglia getta tra i rifiuti.