Città e Regioni Ue: 'Progettazione ecologica e responsabilità estesa del produttore, così si combatte l'inquinamento da plastica'
Le città e le regioni dell'Ue riunite nel Comitato Europeo delle Regioni, chiedono ufficialmente un cambiamento nella produzione della plastica: "Dobbiamo fissare criteri obbligatori per la progettazione, rimuovere le sovvenzioni sui combustibili fossili e le barriere a un mercato unico per le materie prime secondarie"
10 October, 2018
In riferimento alla strategia europea per le materie plastiche e nel giorno del voto della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo sull'uso delle plastiche monouso, le città e le regioni dell'Unione Europea riunite nel COR, chiedono ufficialmente un cambiamento nella produzione della plastica. Il parere, approvato all'unanimità dall'assemblea, afferma in sostanza che per combattere l'inquinamento plastico è necessario dare la priorità alla progettazione ecologica e alla responsabilità estesa del produttore.
L'uso di plastica è aumentato di 20
volte negli ultimi 50 anni. Ogni anno finiscono negli oceani e nei
mari di tutto il mondo fino a 13 milioni di tonnellate di rifiuti di
plastica. In Europa, attualmente, meno del 30% dei rifiuti
plastici viene raccolto e avviato a riciclo. L'80% degli oggetti
trovati nelle spiagge del Vecchio Continente è costituito da materie
plastiche e gli articoli in plastica monouso ne rappresentano circa
la metà.
Le proposte di città e regioni si
basano sul ruolo centrale che esse svolgono nella gestione dei
rifiuti, tra cui raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento dei
rifiuti. "La prevenzione dovrebbe essere la prima priorità –
dichiara Andrè Van De Nadort, sindaco di Westellingwerf e relatore
del parere - Dobbiamo iniziare limitando l'uso di prodotti in
plastica e fissando criteri obbligatori per la progettazione di
prodotti ecologici. Dobbiamo rimuovere le sovvenzioni esistenti
sui combustibili fossili e le barriere a un mercato unico per
le materie prime secondarie. Entrambi rendono le materie plastiche
vergini meno costose di quelle riciclate o biologiche e ostacolano lo
sviluppo di un'economia circolare per la plastica".
Il parere è stato adottato
all'unanimità.
I punti fondamentali
Le città e le regioni dell'Ue sostengono i produttori che coprono l'intero costo per la raccolta e il trattamento dei rifiuti dei loro prodotti. Propongono altresì che i produttori e gli importatori di materie plastiche a base di fonti fossili, siano resi finanziariamente responsabili dei costi di riduzione delle emissioni di CO2 derivanti dal trattamento finale dei loro rifiuti.
Sostengono inoltre bonus basati sulle
prestazioni e incentivi finanziari per incoraggiare l'uso di plastica
riciclata e approvare entro il 2025 l'obbligo che le nuove materie
plastiche contengano almeno il 50% di materie riciclate.
Per quanto riguarda le microplastiche,
tema altamente controverso, città e regioni richiedono tecnologie e
processi di misurazione affidabili ed efficaci per valutare il loro
esatto impatto sulla salute e sull'ambiente; vogliono vietare le
microplastiche aggiunte intenzionalmente e le plastiche
oxo-degradabili in tutti i prodotti laddove non sono necessari dal
punto di vista della salute umana.
Infine denunciano che i sistemi di
raccolta esistenti spesso non trattano separatamente le materie
plastiche non da imballaggio, che finiscono così in discarica, negli
inceneritori o appunto in mare. I membri propongono che i sistemi di
raccolta si basano sulla plastica come materiale piuttosto che come
prodotto di imballaggio. L'assemblea propone un approccio armonizzato
sui sistemi di deposito in tutta l'Ue per prevenire impatti negativi
a livello transfrontaliero e facilitare la libera circolazione delle
merci.
Per ogni approfondimento rimandiamo al
documento
del COR.