Spostamenti a piedi più 30%.Vento: "Poche preferenziali"
Bus, fuga dei passeggeri meno 24% in otto anni - da Repubblica del 18.10.2005
18 October, 2005
<B>Cecilia Gentile</B>
Una notizia bella e una brutta. I romani hanno riscoperto il piacere e i
vantaggi di muoversi con le proprie gambe: rispetto al 1996, gli spostamenti
quotidiani a piedi sono aumentati del 30%, passando da un milione e 212.238
ad un milione e 579.127. Ancora bassa, invece, la percentuale di chi usa la
bicicletta, pari allo 0,4% della mobilità cittadina.
Il guaio è che questi stessi romani stanno mollando il mezzo pubblico.
Sempre rispetto al 1996, gli spostamenti giornalieri su bus e metro sono
diminuiti del 24%: nel 2004 risultano solo un milione e 110.981, otto anni
prima erano un milione e 466.586.
«C´è da specificare - chiarisce Fulvio Vento, presidente di Atac e Sta, le
due società che hanno fornito i dati della ricerca - che l´indagine,
condotta attraverso rilevazioni telefoniche su un campione di 42.000
famiglie, non ha considerato gli extracomunitari, che non dispongono di
telefono fisso, ma costituiscono una componente significativa ed in crescita
dei passeggeri del trasporto pubblico». Le cifre dei biglietti venduti, che
invece tengono conto dell´intero ventaglio dei passeggeri, compresi gli
extracomunitari, indicano un incremento costante dal 1998 al 2003 e poi una
flessione nel 2004. Flessione che Vento spiega con l´aumento del biglietto,
scattato nel novembre del 2003.
Ma un dato è chiaro: tra i residenti, che possono scegliere fra trasporto
pubblico, macchina, moto, bicicletta e spostamenti a piedi, cresce la
disaffezione soprattutto verso gli autobus, che, sempre più intrappolati nel
traffico privato, non riescono ad essere competitivi rispetto alla macchina.
«Il discorso è sempre lo stesso - conferma il presidente Atac - senza corsie
preferenziali e nodi di scambio chiunque fa fatica a muoversi con i mezzi
pubblici. Gli standard delle nostre vetture, come la qualità del servizio,
sono molto elevati. L´età media della flotta dei bus, per esempio, si è
abbassata a 5,4 anni, contro gli 11 del 2001 e i 10,2 della media europea.
Ma neanche un gioiello può invogliare i romani a lasciare la macchina se in
strada non cammina. "Tanto vale prendere l´auto, almeno sto più comodo",
pensa la gente».
A parlare sono ancora una volta i dati. Su 5.000 chilometri di strade
romane, le corsie preferenziali ammontano a 102 chilometri, vale a dire un
chilometro ogni 50. Al contrario, le macchine ogni 100 abitanti sono passate
da 66 nel 1997 a 77 nel 2003.