Inquinamento fuori controllo: già 11 le città fuorilegge per PM10 in Italia
Presentati i dati all'evento finale del progetto CAPTOR a Milano: una rete europea di cittadini, Ong, scienziati e istituzioni contro l’inquinamento atmosferico. Presenti molti ospiti provenienti dalle tre aree interessate dal progetto e cioè Catalogna, zona suburbana di Vienna e Pianura Padana
14 November, 2018
E nemmeno i mesi estivi, meno colpiti dalle concentrazioni delle polveri, hanno mostrato segnali positivi: l’ozono troposferico - un inquinante secondario che si forma per reazioni fotochimiche a partire da inquinanti precursori quali gli Ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili (VOC), spesso sottovalutato perché si forma nelle zone rurali -ha infatti superato in Emilia Romagna il limite di 25 giorni con una media mobile sulle otto ore superiore al valore di 120 microgrammi/mc nell’85% delle stazioni di monitoraggio regionali (29 su 34): Piacenza (Monte Cucco) con 80 giorni, Parma (Cittadella) con 67, Modena (Parco Ferrari) con 66, Reggio Emilia (S. Lazzaro) con 55 e Bologna (Giardini Margherita) con 39 i capoluoghi di provincia oltre i limiti di legge .
Grave anche la situazione della Lombardia, dove tutti i capoluoghi di provincia hanno superato almeno in una stazione i 25 giorni di tolleranza per questo inquinante. Brescia, la città con la situazione peggiore della regione, secondo le elaborazioni di Legambiente Lombardia realizzate a partire dai dati delle stazioni ufficiali di monitoraggio, con ben 101 giorni di superamento, seguita da Monza (92), Lecco (88), Bergamo (85) e Varese (77). E purtroppo nulla riusciamo a sapere per il Veneto e il Piemonte, vista la mancanza di dati riassuntivi sui siti delle relative Agenzie regionali.
Nei tre anni di progetto sono state realizzate 3 campagne di monitoraggio della qualità dell'aria, con un focus sull'ozono troposferico, a cui i cittadini hanno partecipato concretamente ospitando gli strumenti di rilevazione nelle loro case. L’approccio della citizen science rappresenta infatti un efficace strumento sia per creare maggior consapevolezza sulle problematiche ambientali sia per mobilitare i volontari in azioni concrete.
Il particolato (PM), il biossido di azoto (NO2) e l'ozono troposferico (O3) rappresentano una delle cause antropiche maggiormente responsabili dei danni alla salute delle persone. Alte concentrazioni di inquinanti atmosferici continuano ad avere un impatto negativo sui cittadini europei e, in particolare, su quelli che vivono nelle aree urbane. L'inquinamento atmosferico ha anche notevoli ripercussioni sociali ed economiche, causando perdita di vite umane, aumentando i costi dei sistemi sanitari e riducendo la produttività per problemi di salute. Infine, l'inquinamento atmosferico ha un impatto negativo anche sugli ecosistemi, danneggiando suoli, foreste, laghi e fiumi e influendo negativamente sulla produzione agricola.