Rifiuti di Roma : ecco la soluzione. Una riflessione in seguito al blocco dell'impianto di via Salaria
Se gli abitanti, stanziali o provvisori di Roma, differenziassero i loro rifiuti e se inoltre li riducessero almeno un pochino non ci sarebbe alcuna emergenza rifiuti e anche i costi del sistema diminuirebbero
14 December, 2018
di Paolo Hutter
Questa volta è "fattuale", c'è un problema nel sistema romano dei rifiuti, ha le caratteristiche di una emergenza anche se non totale. Con l'incendio (doloso o colposo?) dell'impianto di via Salaria si è aperto il problema di dove e come smaltire tutto quell'indifferenziato. Già non si capisce bene di che quantità si tratti, dato che abbiamo letto stime che vanno dalle 450 alle 800 tonnellate al giorno.
Molte cose abbiamo letto e sentito in questi giorni. Il dibattito, o la polemica, come al solito vertono sugli impianti. Cosa si poteva fare prima di arrivare a questo punto? Chi lo doveva fare? E' curioso che nelle argomentazioni e nelle imprecazioni vecchie e nuove che si rincorrono non ci sia quella più semplice, forse, radicale, forse ma sulla quale si è lavorato così poco.
Se gli abitanti, stanziali o provvisori di Roma, differenziassero i loro rifiuti e se inoltre li riducessero almeno un pochino non ci sarebbe alcuna emergenza rifiuti e anche i costi del sistema diminuirebbero. Non sto parlando della giusta - ma ancora lontana e futuribile - ipotesi della tariffa puntuale che ti fa pagare gli effettivi rifiuti indifferenziati che produci (ma presuppone un controllo effettivo di ciò che differenzi) . Sto parlando semplicemente di un maggiore rispetto delle regole, quello che porta voi pochi lettori di queste righe a differenziare almeno l'85% dei propri rifiuti. (Vero? suppongo di si. Non ci vuole molto...)
Settecento tonnellate al giorno sono settecentomila chili. Diviso due milioni di romani (sono molti di più ma consideriamo solo i due milioni più vispi) sono poco meno di tre etti al giorno. Ecco, si tratterebbe di ridurre i propri rifiuti di tre etti al giorno, o quantomeno di differenziare una quantità del genere in più, sottraendola al circuito di ciò che viene buttato nei cassonetti dell'indifferenziato.
Ma chi glielo dice alla gente di fare questo sforzo? Il sito di Ama Roma, l'assessora Pinuccia Montanari e qualche comunicato di Legambiente. E basta. Avete mai sentito un appello straordinario ai cittadini a rispettare le regole della raccolta differenziata? Ci sarà pur qualcuno, nonostante i frastuoni delle polemiche e delle delusioni, capace di parlare e di essere almeno in parte ascoltato dai cittadini. Mattarella, il Papa, Salvini, Di Maio, Zingaretti. O i calciatori di Roma e Lazio. Qualcuno...
Sappiamo (chi si occupa dei rifiuti) che la raccolta differenziata stradale, quella che ancora esiste in molti quartieri e che andrà riassorbita dal porta a porta, non è il sistema migliore per differenziare. Ma esiste, è possibile, è ancora per un po' l'unica possibilità. E allora perché nessun ne parla?