‘Le aree di Libero Scambio dedicate al riutilizzo non vanno marginalizzate ma rafforzate’. L'appello di Rete ONU per salvare quello del Balon a Torino
Pietro Luppi (Rete ONU): “l’Area di Libero Scambio di Torino permette a centinaia di famiglie di avere entrate economiche costanti e regolari e di avere una vita dignitosa. Un fenomeno che produce importanti risultati ambientali: oltre 2000 tonnellate di beni che ogni anno vengono riutilizzati anziché diventare rifiuti”
09 January, 2019
Il 27 dicembre una
delibera della Giunta del Comune di Torino ha stabilito che
l’Area di Libero Scambio di Porta Palazzo dovrà essere
spostata entro gennaio a Via Carcano. L’Area è gestita
dall’associazione Vivibalon, che ha vinto regolare bando per il
servizio, e ospita circa 400 operatori del riutilizzo.
Gli
operatori, riunitisi in assemblea, hanno dichiarato che
l’allontanamento dell’Area dalla sua sede storica ne metterebbe a
rischio la sopravvivenza; l’area designata si trova infatti in
un’area periferica, lontana dal tessuto cittadino e dalle esigenze
dei frequentatori abituali.
“Le Aree di Libero
Scambio dedicate al riutilizzo non vanno marginalizzate ma
rafforzate. Quella di Porta Palazzo a Torino, in
particolare, rappresenta l’anima storica e popolare del mercato
Balon, e si è resa protagonista negli ultimi 17 anni di un
innovativo percorso di emersione e regolarizzazione il cui valore è
riconosciuto in tutta Italia e in tutta Europa. Un
processo di crescita e miglioramento costante che deve proseguire
attraverso il dialogo tra operatori, istituzioni e cittadini”.
così si è espresso il Portavoce di Rete
O.N.U. (Rete Nazionale Operatori dell’Usato), Pietro Luppi,
sulle vicende che hanno interessato le aree di Libero Scambio di
Torino. La Rete O.N.U. è l’associazione di categoria che
rappresenta il settore dell’usato italiano: un composito universo
che vive grazie al lavoro di circa 100.000 persone.
Pietro Luppi ha sottolineato che: “l’Area di Libero Scambio di
Torino permette a centinaia di famiglie di avere entrate economiche
costanti e regolari e di avere una vita dignitosa, consentendo nel
contempo a migliaia di frequentatori la possibilità di acquistare a
costi contenuti oggetti necessari ai loro bisogni primari o a
coltivare le loro passioni ludico-ricreative. Un fenomeno
che, oltre agli effetti positivi in ambito sociale e di ricchezza
locale, produce anche importanti risultati ambientali: oltre 2000
tonnellate di beni che ogni anno vengono riutilizzati anziché
diventare rifiuti”.
“È surreale –
prosegue Luppi – che, a fronte di tanti aspetti positivi e a
dispetto di un dialogo con le istituzioni che era sempre rimasto
vivo, la Giunta abbia deciso unilateralmente, con un blitz, di
stravolgere la vita di 400 famiglie e togliere al centro della città
un elemento chiave della sua identità storica. Ancora più
incomprensibile che questo gesto sia stato compiuto proprio mentre
altre importanti città, così come le massime istituzioni
nazionali, stanno studiando come riprodurre il modello di Area di
Libero Scambio nato a Porta Palazzo”.
“Esprimiamo all’Associazione ViviBalon, socio fondatore di
Rete ONU, e a tutti gli operatori delle aree di Libero Scambio di
Torino il nostro più pieno e convinto sostegno, e invitiamo tutta la
cittadinanza a partecipare alle mobilitazioni organizzate in difesa
di questa importantissima esperienza” – conclude il Portavoce
di Rete O.N.U. Pietro Luppi.
Fonte: Rete O.N.U.