Movimento Legge Rifiuti Zero di Roma: 'Appello contro il degrado e la catastrofe'
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare di Roma, sulla situazione rifiuti della Capitale
14 January, 2019
"La drammatica situazione in atto da tre anni è conseguenza diretta della mancata attuazione dei principi contenuti nella Delibera di Iniziativa popolare Roma verso rifiuti zero' del 2012 poi convertita in Delibera AC 129/2014 contenente il quadro sistemico di tutti gli interventi al 2020." Così il Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare di Roma in un comunicato, che prosegue così:
La validità di questa Delibera capitolina è stata confermata dalla memoria di giunta dell’assessore alla sostenibilità ambientale Giuseppina Montanari in data 26 aprile 2017 ma totalmente inattuata sinora rispetto agli obiettivi attesi di raccolta differenziata, alla necessaria dotazione impiantistica ed al previsto sistema di partecipazione popolare con l’istituzione degli Osservatori municipali e comunale verso rifiuti zero.
Ad oggi non sono state avviate politiche attive per la prevista estensione della raccolta domiciliare, che portasse l’obiettivo dal 43% lasciato nel 2015 dalla giunta Marino al previsto 60% che invece dopo tre anni è ancora inchiodato al misero 44% !!
Mai partita anche la riconversione/realizzazione della filiera impiantistica di servizio al ciclo rifiuti dato che nessun intervento su impianti esistenti o nuovo impianto è stato realizzato, nonostante il tragico dato che AMA tratta appena il 20% dei suoi rifiuti in casa, e non esiste alcun programma strategico di livello comunale per l’impiantistica salvo la predisposizione nel 2018 di un progetto preliminare per impianti di compostaggio soltanto in due Municipi su quindici, considerando i cittadini dei Municipi XIII° e XV° come di serie B !!
L'ultima mazzata è arrivata a dicembre con l'incendio del TMB Salario nel Municipio III°, che ha distrutto uno dei due impianti TMB di AMA per i rifiuti indifferenziati, quello più malgestito e contestato da anni per la questione dei miasmi dai residenti di Fidene e Serpentara con una vertenza allargata sino al Municipio II, che pone un oggettivo problema di esportare il già precario trattamento dei rifiuti indifferenziati che sono tuttora la maggior parte dei rifiuti urbani di Roma. Questo inconcepibile evento, conseguenza dell’aver gestito l’impianto come un enorme deposito di rifiuti in attesa di trattamento, ha esposto i lavoratori di AMA ed i cittadini del Salario e dell’intero quadrante nord-ovest di Roma ed una pericolosa esposizione ad enormi quantità di fumi tossici contenenti diossine e furani, i cui danni in tema di salute pubblica saranno evidenti solo tra qualche anno.
E’ giunto ora il momento di "ripartire dalle macerie" per ragionare insieme su un Piano di azione che veda insieme portavoce istituzionali romani e laziali, cittadini organizzati (associazioni – comitati - gruppi civici), sindacati e lavoratori di AMA che vogliano davvero rimettere al centro del dibattito alcuni possibili spunti per una PIATTAFORMA ALTERNATIVA METROPOLITANA sintetizzata nei principali punti seguenti:
1) un programma di gestione dei rifiuti urbani romani che punti entro il 2024 ad una vera “autosufficienza territoriale”, stabilendo nel nuovo Piano Gestione Rifiuti regionale la previsione che gli Ambiti Territoriali - ATO provinciali attuali debbano essere articolati secondo nuove Zone Omogenee Metropolitane con popolazione entro i 300.000 abitanti per favorire la "filiera corta" e l'occupazione locale. L’assemblea capitolina può stabilire un percorso iniziando a decentrare alcune funzioni di gestione territoriale dei rifiuti urbani, denominando i 15 Municipi quali “Zone Omogenee” per la gestione dei rifiuti urbani, in vista della loro progressiva e futura connotazione come Comuni Metropolitani, all’interno della Città Metropolitana.
2) un vero percorso di “partecipazione popolare” entro il 2019, che parta dalla bozza di Regolamento comunale fermo da due anni in Commissione capitolina ambiente, per l’istituzione dei quindici Osservatori Municipali e dell’Osservatorio Comunale verso rifiuti zero già previsti nella vigente Delibera AC n. 129/2014, che siano coinvolti nella partecipazione al tavolo di confronto per un nuovo Piano Gestione Rifiuti regionale con la presenza di tutti i soggetti istituzionali e civici attivi nella Città Metropolitana di Roma Capitale,
3) un nuovo Piano industriale di AMA entro il 2019, che punti su politiche attive e finanziate di riduzione - riutilizzo - riciclo e definisca una nuova filiera impiantistica per la selezione meccanica di riciclo e il compostaggio aerobico legata al recupero di materia, escludendo il ricorso massivo ad inceneritori e discariche, e soprattutto un Piano di totale riorganizzazione e riqualificazione occupazionale di AMA che possa garantire l’igiene urbana ordinaria ed insieme supportare il definitivo passaggio dalla raccolta stradale a quella domiciliare dappertutto, al di là delle soluzioni transitorie di cui si parla in questo momento che vedono scaricare su Aprilia - Viterbo - Frosinone i rifiuti non differenziati di Roma Capitale.
La validità di questa Delibera capitolina è stata confermata dalla memoria di giunta dell’assessore alla sostenibilità ambientale Giuseppina Montanari in data 26 aprile 2017 ma totalmente inattuata sinora rispetto agli obiettivi attesi di raccolta differenziata, alla necessaria dotazione impiantistica ed al previsto sistema di partecipazione popolare con l’istituzione degli Osservatori municipali e comunale verso rifiuti zero.
Ad oggi non sono state avviate politiche attive per la prevista estensione della raccolta domiciliare, che portasse l’obiettivo dal 43% lasciato nel 2015 dalla giunta Marino al previsto 60% che invece dopo tre anni è ancora inchiodato al misero 44% !!
Mai partita anche la riconversione/realizzazione della filiera impiantistica di servizio al ciclo rifiuti dato che nessun intervento su impianti esistenti o nuovo impianto è stato realizzato, nonostante il tragico dato che AMA tratta appena il 20% dei suoi rifiuti in casa, e non esiste alcun programma strategico di livello comunale per l’impiantistica salvo la predisposizione nel 2018 di un progetto preliminare per impianti di compostaggio soltanto in due Municipi su quindici, considerando i cittadini dei Municipi XIII° e XV° come di serie B !!
L'ultima mazzata è arrivata a dicembre con l'incendio del TMB Salario nel Municipio III°, che ha distrutto uno dei due impianti TMB di AMA per i rifiuti indifferenziati, quello più malgestito e contestato da anni per la questione dei miasmi dai residenti di Fidene e Serpentara con una vertenza allargata sino al Municipio II, che pone un oggettivo problema di esportare il già precario trattamento dei rifiuti indifferenziati che sono tuttora la maggior parte dei rifiuti urbani di Roma. Questo inconcepibile evento, conseguenza dell’aver gestito l’impianto come un enorme deposito di rifiuti in attesa di trattamento, ha esposto i lavoratori di AMA ed i cittadini del Salario e dell’intero quadrante nord-ovest di Roma ed una pericolosa esposizione ad enormi quantità di fumi tossici contenenti diossine e furani, i cui danni in tema di salute pubblica saranno evidenti solo tra qualche anno.
E’ giunto ora il momento di "ripartire dalle macerie" per ragionare insieme su un Piano di azione che veda insieme portavoce istituzionali romani e laziali, cittadini organizzati (associazioni – comitati - gruppi civici), sindacati e lavoratori di AMA che vogliano davvero rimettere al centro del dibattito alcuni possibili spunti per una PIATTAFORMA ALTERNATIVA METROPOLITANA sintetizzata nei principali punti seguenti:
1) un programma di gestione dei rifiuti urbani romani che punti entro il 2024 ad una vera “autosufficienza territoriale”, stabilendo nel nuovo Piano Gestione Rifiuti regionale la previsione che gli Ambiti Territoriali - ATO provinciali attuali debbano essere articolati secondo nuove Zone Omogenee Metropolitane con popolazione entro i 300.000 abitanti per favorire la "filiera corta" e l'occupazione locale. L’assemblea capitolina può stabilire un percorso iniziando a decentrare alcune funzioni di gestione territoriale dei rifiuti urbani, denominando i 15 Municipi quali “Zone Omogenee” per la gestione dei rifiuti urbani, in vista della loro progressiva e futura connotazione come Comuni Metropolitani, all’interno della Città Metropolitana.
2) un vero percorso di “partecipazione popolare” entro il 2019, che parta dalla bozza di Regolamento comunale fermo da due anni in Commissione capitolina ambiente, per l’istituzione dei quindici Osservatori Municipali e dell’Osservatorio Comunale verso rifiuti zero già previsti nella vigente Delibera AC n. 129/2014, che siano coinvolti nella partecipazione al tavolo di confronto per un nuovo Piano Gestione Rifiuti regionale con la presenza di tutti i soggetti istituzionali e civici attivi nella Città Metropolitana di Roma Capitale,
3) un nuovo Piano industriale di AMA entro il 2019, che punti su politiche attive e finanziate di riduzione - riutilizzo - riciclo e definisca una nuova filiera impiantistica per la selezione meccanica di riciclo e il compostaggio aerobico legata al recupero di materia, escludendo il ricorso massivo ad inceneritori e discariche, e soprattutto un Piano di totale riorganizzazione e riqualificazione occupazionale di AMA che possa garantire l’igiene urbana ordinaria ed insieme supportare il definitivo passaggio dalla raccolta stradale a quella domiciliare dappertutto, al di là delle soluzioni transitorie di cui si parla in questo momento che vedono scaricare su Aprilia - Viterbo - Frosinone i rifiuti non differenziati di Roma Capitale.
Chiediamo su questi punti qualificanti l’ADESIONE e la PARTECIPAZIONE di Movimenti civici - Comitati – Associazioni – Lavoratori di AMA e Sindacati – Presidenti e Consiglieri Municipali – Sindaci e Consiglieri di Comuni Metropolitani al percorso elaborativo del testo ed al successivo deposito e raccolta di almeno 10.000 firme certificate, inviando mail a zerowastelazio@gmail.com.