UE, presentata la relazione sul Piano d'azione per l'Economia Circolare
Sono state quasi tutte attuate le 54 azioni previste dal piano d’azione per l’economia circolare chiamato “Anello mancante”. Era stato adottato dalla Commissione europea nel 2015 con lo scopo di incentivare la crescita economica rispettosa dell’ambiente e la creazione di nuovi posti di lavoro
03 March, 2019
Tre anni dopo l‘attuazione del Piano d’Azione per l’economia circolare, la Commissione europea ha pubblicato oggi la relazione sulle potenzialità della crescita sostenibile: economia competitiva che genera occupazione nel rispetto dell’ambiente. I dati verranno discussi nei prossimi giorni a Bruxelles.
Sono state quasi tutte attuate le 54 azioni previste dal piano d’azione per l’economia circolare chiamato “Anello mancante”. Era stato adottato dalla Commissione europea nel 2015 con lo scopo di incentivare la crescita economica rispettosa dell’ambiente e la creazione di nuovi posti di lavoro. La Commissione fa il punto della situazione e mette in evidenza come il percorso per lo sviluppo circolare già intrapreso rafforzi l’economia europea. I nuovi modelli di impresa puntano ormai, sia all’interno dell’UE che all’esterno, alla crescita sostenibile.
Nel 2016 le attività strettamente collegate all’economia circolare, ovvero la riparazione, il riutilizzo e il riciclaggio, hanno fatto registrare circa 147 miliardi di euro di valore aggiunto e investimenti pari a circa 17,5 miliardi di euro. Mentre i posti di lavoro creati nello stesso anno sono stati circa 4 milioni, il 6% in più rispetto al 2012. Sono invece oltre 10 miliardi i finanziamenti pubblici che per il periodo 2016-2020 la Commissione ha destinato alla transizione verso il nuovo modello economico.
La strada per lo sviluppo sostenibile è dunque già delineata e tante sfide e opportunità sono ancora aperte. Il riciclo dei rifiuti urbani è in aumento, ma solo il 12% dei materiali utilizzati in UE proviene dal riciclo. Tra le questioni da affrontare al più presto ci sono la revisione delle norme sui rifiuti e lo sviluppo dei mercati delle materie prime secondarie.
L’attuazione della strategia della plastica nell’economia circolare – che prevede, tra l’altro, la riutilizzabilità o riciclabilità entro il 2030 di tutti gli imballaggi immessi sul mercato – è tra gli aspetti esaminati nella relazione. Un capitolo è dedicato alle innovazioni e alle raccomandazioni per migliorare l’attrattività finanziaria dei progetti per lo sviluppo sostenibile. Nella ricerca dell’anello mancante nel ciclo di vita dei prodotti, la Commissione considera anche l'ulteriore espansione delle politiche di progettazione ecocompatibile di oggetti e imballaggi per favorirne il riutilizzo e la riparabilità. I cittadini devono fare la loro parte, impegnandosi a cambiare modello di consumo, e per orientarli verso scelte più sostenibili il rapporto prospetta etichette con informazioni sull’impronta ambientale dei prodotti oltre a maggiori garanzie contro l’obsolescenza programmata.
La relazione sarà discussa il 6 e il 7 marzo a Bruxelles in occasione della Conferenza annuale delle parti interessate dell’economia circolare.
Frans Timmermans, primo vicepresidente responsabile per lo sviluppo sostenibile, ha dichiarato: "L'economia circolare è fondamentale per immettere la nostra economia su un percorso sostenibile e per realizzare gli obiettivi mondiali di sviluppo sostenibile. Questa relazione mostra che l'Europa sta aprendo la strada al resto del mondo. Allo stesso tempo occorre fare di più per fare in modo che l'aumento della nostra prosperità avvenga entro i limiti del pianeta e per trovare l'anello mancante dell'economia circolare, in modo da evitare di sprecare le nostre preziose risorse."
Jyrki Katainen, vicepresidente responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha dichiarato: "Questa relazione è molto incoraggiante Essa dimostra che l'Europa è sulla buona strada per generare investimenti e creare posti di lavoro e nuove imprese. Il futuro potenziale di crescita sostenibile è enorme e l'Europa è sicuramente il luogo migliore in cui un settore industriale rispettoso dell'ambiente possa crescere. Questo successo è il risultato della collaborazione tra portatori d'interessi e responsabili decisionali europei."