Piano rifiuti Sicilia, intervista all'assessore regionale Alberto Pierobon
Imprecisioni terminologiche, discordanza tra i dati della raccolta differenziata comunicati dalla Regione e quelli rilevati dall’ISPRA, carenze impiantistiche, mancanza di progettualità. Sono solo alcune tra le osservazioni avanzate dal Ministero dell’Ambiente sulla proposta del Piano rifiuti della Regione Sicilia all'inizio del mese di aprile.
14 April, 2019
Abbiamo intervistato l’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica utilità, Alberto Pierobon.
Assessore Pierobon nel complesso come valuta le osservazioni del Ministero?
“Sono valutazioni che stiamo verificando nel merito. È il normale iter che consente a tutti i soggetti interessati di fare osservazioni, che vanno valutate e potremo accogliere o chiarire per ottenere alla fine il rilascio della VAS, tenete presente che il Piano è stato fatto in pochissimo tempo e senza ricorrere a risorse esterne”.
Si può dire che il Piano è stato bocciato?
“Non ci sono bocciature, non c’è alcuno stop. Si tratta di un normale iter che consente di migliorare il piano che, è bene ricordalo, è composto da centinaia di pagine e allegati ed è la prima volta che viene realizzato in Sicilia. Stiamo mettendo ordine al settore rendendolo trasparente e garantendo una gestione ordinaria dopo decenni di emergenza”.
Eppure il Ministero segnala diverse cose che non vanno: la mancata individuazione di due inceneritori, anche se Costa non è d’accordo, l’assenza di progettualità e programmazione, il probabile ricorso allo smaltimento in discarica.
“La visione del piano è laica, non ci sono preclusioni. I termovalorizzatori a priori non sono esclusi, né a priori sono previsti. Prima pensiamo alla raccolta differenziata al massimo e al riciclaggio come da normativa, secondo principi gerarchici e indirizzi europei. Nel piano non è prevista la realizzazione di nuove discariche. Stiamo mettendo per la prima volta in ordine tutto.
In un anno siamo passati dal 21 al 35 per cento di raccolta differenziata, le grandi città stanno intensificando gli sforzi e a quel punto la percentuale salirà in maniera più consistente e rapida. Nel piano ci sono tutte le azioni necessarie, le stiamo già attuando. Sull’impiantistica stiamo accelerando, nel piano è chiaramente scritto che priorità viene data a impianti pubblici che consentono di calmierare i prezzi e maggior controllo interno. È tutto indicato in maniera dettagliata, avremo modo di chiarire i dubbi del Ministero e di altri”.
Attualmente gli impianti per trattare il rifiuto organico sembrano insufficienti. Cosa prevede il Piano e cosa chiede il Ministero?
“Al momento il fabbisogno dell’umido è soddisfatto ma bastano piccoli problemi a mettere in crisi il sistema. Questo è dovuto alla chiusura di alcuni impianti sequestrati anche dall’autorità giudiziaria. Ci sono tanti problemi che interessano l’impiantistica che stiamo risolvendo e nell’arco di due anni dovremmo esserci. Certo abbiamo bisogno che quello che viene scritto poi si faccia, non basta scrivere un Piano, bisogna comprendere l’approccio e le soluzioni che propone, ma siamo fiduciosi”.
Come procederete con gli impianti “sospesi”, come quello di compostaggio a Castelvetrano messo in vendita all’asta giudiziaria per la quarta volta?
“I problemi all’impiantistica sono tanti e stiamo accelerando, ho dato mandato agli uffici di relazionare settimanalmente in maniera puntuale sullo stato di avanzamento dei lavori. Su questo torneremo presto. Non daremo più soldi a raffica a chi poi li sperpera o non li sa gestire”.
L’impianto pubblico di compostaggio nel comune di Calatafimi-Segesta autorizzato, ma mai finanziato, vedrà la luce?
“Priorità agli impianti pubblici e siamo al lavoro anche su questo progetto, abbiamo incontrato comitati ambientalisti e abbiamo illustrato le azioni intraprese. Ci sono dei tempi previsti dall’iter ma stiamo correndo. Troppe cose ferme da troppo tempo. Ma ci impegniamo tutti, confidiamo nello aiuto di tutti, se leale e fattivo.”
Lo stop al commissariamento delle SRR sarà la causa della prossima emergenza rifiuti?
“L’emergenza è già stata evitata. Semplicemente per legge non si possono nominare più commissari, non c’è un disegno contro i sindaci. Anzi li ascoltiamo e cerchiamo di aiutarli come possiamo. Semplicemente dopo anni di proroghe e gestioni emergenziali non si possono più nominare commissari e dunque in base alle norme vigenti devono essere i territori a riassumersi in maniera condivisa le competenze e le responsabilità. Torniamo all’ordinario senza con questo voler scaricare o spostare il problema”.
Il 3 maggio l'assessore Pierobon sulla sua pagina Facebook ha pubblicato questa nota in cui comunica l'approvazione di una delibera che finanzia 5 impianti pubblici per la gestione dei rifiuti per un totale di 57 milioni di euro.
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