Consumo di acqua in bottiglia, gli ultimi dati disponibili
Abbiamo contattato Mineracqua, la Federazione delle industrie italiane delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente, per avere dei dati per ragionare sulle recenti campagne e proposte
16 May, 2019
Dopo l'ordinanza sperimentale del comune di Napoli che proibisce la plastica usa e getta sul lungomare, comprese le bottiglie in pet, abbiamo contattato Mineracqua, la Federazione delle industrie italiane delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente, per avere dei dati su cui ragionare in relazione alle recenti campagne e proposte plastic free
Il vicepresidente Ettore Fortuna ci ha confermato i numeri che ci aveva fornito Corepla poco prima: nel 2018 sono state immesse sul mercato circa 320mila tonnellate di bottiglie di acqua minerale in Pet. Quelle che non sono state recuperate ma disperse nell'ambiente sono circa 30mila tonnellate, quindi poco meno del 10%. Quelle che invece sono state avviate a riciclo, secondo i dati Mineracqua, sono state il 55%, contro una media del 43,5% per quanto riguarda gli altri imballaggi in plastica.
Va aggiunto, inoltre, che negli ultimi dieci anni i volumi di acqua minerale prodotta e venduta in Italia sono cresciuti di 3 miliardi di litri, arrivando al picco di 14,9 miliardi di litri nel 2017 e scendendo a 14,8 nel 2018, ma nonostante ciò il quantitativo di Pet immesso sul mercato è rimasto invariato. Questo perchè le bottiglie di acqua minerale sono diventate più leggere in media del 30-35%.
Nel 2018 gli italiani, sempre secondo Mineracqua, hanno consumato in media 221 litri a testa (un litro in meno rispetto al 2017), soprattutto le acque naturali (69%), seguite dalle frizzanti (17%) e dalle effervescenti naturali (14%). Un dato che ci posiziona al primo posto in Europa e al secondo posto al mondo dietro solo al Messico (244 litri annui).
Impatto ambientale
In Italia, secondo il dossier Acque in bottiglia 2018 di Legambiente e Altraeconomia , il 90-95% delle acque in bottiglia viene imbottigliato nella plastica e il 5-10% in bottiglie di vetro. Stando ai dati sulla produzione delle acque minerali, il rapporto stima che nel nostro Paese ogni anno vengano utilizzate tra i 7,2 e gli 8,4 miliardi di bottiglie di plastica.
Considerando che più del 90% delle plastiche prodotte derivano da materie prime fossili vergini (che rappresentano il 6% del consumo globale di petrolio) e che l’80% dell’acqua imbottigliata in Italia viene trasportata su gomma in Regioni diverse da quella di imbottigliamento, è evidente che gli impatti ambientali innescati dalla commercializzazione delle acque in bottiglia non sono solo dovuti alla dispersione della plastica, ma anche alle emissioni di CO2, come sottolinea lo stesso vicepresidente Fortuna: “è questo l'obiettivo fondamentale , il parametro più importante du cui valutare la filiera, la riduzione delle emissioni”.
Per tornare a leggi e ordinanze contro l'usa e getta, la Direttiva Europea sulla plastica del 27 marzo scorso vieta a partire dal 2021 i prodotti monouso come posate, piatti, cannucce, bastoncini cotonati, mescolatori per bevande, aste di palloncini. Per le bottiglie invece non c'è alcun divieto, bensì un obiettivo di raccolta del 90% entro il 2025. Inoltre sempre per il 2025 il 25% delle bottiglie di plastica dovrà essere fatto di materiali riciclati, cifra che arriva al 30% per il 2030. “Le aziende italiane – dice Fortuna –, si sono già impegnate a investire nell'eco design e prevedono di raccogliere entro il 2025 il 90% di tutte le bottiglie in Pet”.
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Il commento del direttore Paolo Hutter sull'ordinanza di Napoli:
Come dimostrano i due reportage di Eco dalle Città è praticamente impossibile riuscire a impedire la vendita e soprattutto la circolazione di bottiglie di plastica ma perfortuna questo non significa che sia sporco o che ci siano significative cadute di plastica in mare.
La situazione è parsa sotto controllo, da questo punto di vista, ai nostri inviati.
Sulla impossibilità di applicare strettamente l'ordinanza vale una considerazione sopra tutte : è inevitabile che i chioschi abbiano le bottiglie, non si può pretendere che abbiano damigiane d'acqua. Secondo l'ordinanza dovrebbero versarla in bicchieri. E spesso hanno anche i bicchieri ma non la versano perchè i primi a non volerlo sono i clienti, logicamente. I vigili possono multare solo la flagranza del non versamento nel bicchiere.
Il che non è facile da dimostrare! C'è poi un altro aspetto da considerare: l'obbligo ( difficile da applicare) di versare l'acqua nel bicchiere moltiplica i rifiuti perchè i bicchieri sono un materiale in più da gestire. Le bottiglie E i bicchieri. Insomma non è un caso che le altre ordinanze in riva del mare, come quelle nuove a Rimini o in Puglia NON prevedano di vietare le bottiglie ma si concentrano sulle altre plastiche usa e getta.