U.E.: "dimezzare il numero di vittime strada entro il 2010"
- da Sestopotere.com del 11.10.2005
19 October, 2005
(Sesto Potere) - Bruxelles - 11 ottobre 2005 - La sicurezza stradale di tutti i cittadini europei non è ancora soddisfacente. Campagne d'informazione, patente europea, addestramento alla guida e diffusione delle nuove tecnologie sui veicoli, potrebbero ridurre drasticamente gli incidenti stradali mortali, soprattutto tra i giovani. E' quanto afferma il Parlamento nel chiedere norme europee «a carattere obbligatorio» sui livelli massimi di alcol e sull'uso delle cinture di sicurezza, nonché incentivi per il rinnovo del parco macchine. La relazione dell'ex campione di rally Ari Vatanen (Ppe/de, Fr) sul programma europeo di sicurezza stradale - adottata con 453 voti favorevoli, 69 contrari e 14 astensioni - incita l'Unione europea, gli Stati Membri, le autorità regionali e locali, l'industria e i cittadini a «prendere tutte le azioni positive e concrete possibili per migliorare la sicurezza stradale», con l'obiettivo comunemente accettato di dimezzare gli incidenti entro il 2010. In proposito, è sottolineato che, se tutti gli Stati membri conseguissero gli stessi risultati di Svezia e Regno Unito, il numero delle vittime scenderebbe di 17.000 unità, ossia del 39%, segnando così importante passo in avanti. I deputati invitano l'Esecutivo a sviluppare un concetto a lungo termine di sicurezza stradale oltre il 2010 con l'obiettivo di eliminare i morti e i gravi incidenti stradali ("versione zero"). Va inoltre promosso il passaggio all'uso di mezzi pubblici di trasporto e «l'utilizzo blando e non motorizzato delle infrastrutture stradali». A tale scopo, è necessario un approccio comune che, per la relazione, deve avere come compiti vitali la raccolta, l'analisi, la diffusione di dati e di indicazioni di rendimento nella sicurezza, l'armonizzazione delle statistiche sugli incidenti e la messa in atto di campagne di sicurezza su tutto il territorio dell'Unione. Occorre inoltre incentivare i programmi di ricerca e l'utilizzo di nuove tecnologie in stretta cooperazione con l'industria e le parti in causa, nonché promuovere e migliorare lo scambio di informazioni transfrontaliero. I deputati rilevano poi che un impegno d'alto livello nei confronti della sicurezza stradale può sicuramente produrre risultati significativi in tempi assolutamente brevi. In proposito, ricordano il caso della campagna varata nel 2002 in Francia che, in due anni, ha ridotto la mortalità del 30%. Il Parlamento, poi, chiede alla Commissione di proporre programmi periodici di rinnovo incentivato del parco automobilistico e dei veicoli di uso agricolo, «che rappresenterebbero un chiaro beneficio non solo per la sicurezza stradale e l'ambiente, ma anche per lo sviluppo industriale». In tal senso andrebbe anche valutata l'incidenza sul tasso di sinistri del crescente uso di autoveicoli di tipo 4x4 e di altri prototipi designati ad altri usi (quads, buggies ecc.), proponendo misure atte a ridurre il rischio da essi provocato. D'altra parte, pur accogliendo favorevolmente la Carta europea della sicurezza stradale, i deputati deplorano le scarse adesioni che ha riscosso e la poca pubblicità di cui ha beneficiato. Ne propongono quindi la promozione con iniziative comuni a livello dell'Unione e degli Stati membri. Il Parlamento, inoltre, chiede alla Commissione di fare il possibile per garantire che la Carta europea possa essere utilizzata per emettere un certificato che attesti il rispetto dei requisiti di sicurezza da parte delle imprese. Nell'auspicare la rapida adozione della patente europea, soprattutto in vista dei controlli periodici, delle attitudini fisiche e mentali dei conducenti, i deputati sottolineano la grande importanza dell'addestramento di qualità per i conducenti, gli istruttori e i controllori. La Commissione è quindi invitata a promuovere l'addestramento già dalla scuola primaria, «al fine di ridurre il tasso di vittime tra i giovani». E' poi rilevata la necessità di promuovere un'istruzione lungo tutto l'arco della vita, con particolare attenzione ai bisogni specifici degli anziani, dei disabili e degli immigrati. Nel settore del trasporto merci, poi, il Parlamento sostiene l'approccio della Commissione volto a studiare gli effetti del crescente impiego dei veicoli utilitari leggeri sulla sicurezza stradale «sotto il profilo della formazione, dei tempi di guida e di riposo nonché del ricorso a strumenti moderatori di velocità». Occorre inoltre sostenere campagne europee che si concentrino sui contravventori più frequenti e sulle cause di morte più serie, quali la velocità, l'ebbrezza al volante, il mancato uso delle cinture e la stanchezza del guidatore. Grande attenzione è poi rivolta agli utenti vulnerabili della strada come i pedoni e i ciclisti, ma soprattutto ai giovani il cui tasso di incidenti mortali è altissimo. Per tale ragione, i deputati invitano la Commissione a proporre misure efficaci per garantire che tutti gli utilizzatori vulnerabili delle strade beneficino della massima protezione, come ad esempio l'obbligo dell'utilizzo di segnalazioni luminose per i veicoli a due ruote. A questo proposito, è sottolineato come il rischio di morte per i motociclisti sia 17 volte più alto che per gli automobilisti, mentre i pedoni e i ciclisti corrono un rischio fino a 9 volte più elevato. Il rispetto delle attuali norme sulla velocità, sui limiti di alcol nel sangue, sull'assunzione di medicinali o droghe e delle norme sulle cinture e sui caschi, è ritenuto essenziale dai deputati per migliorare sensibilmente la sicurezza stradale. Pur riconoscendo che tali norme sono prevalentemente di competenza degli Stati membri, evidenziano la forte necessità di un migliore coordinamento e della diffusione delle migliori pratiche. In base a una valutazione, la Commissione è poi invitata a proporre misure legislative «a carattere obbligatorio» sui livelli massimi di alcol (0,5 mg/ml per gli adulti e 0,2 mg/ml per i neopatentati) e sull'uso delle cinture di sicurezza. Coscienti che l'introduzione di molte nuove tecnologie potrebbe essere costosa e che gli acquirenti di nuove autovetture non sono sempre in grado o disposti a pagarne il prezzo intero, i deputati chiedono l'introduzione di incentivi fiscali o di altra natura per accelerare l'introduzione di soluzioni efficaci e per migliorare il programma europeo di valutazione di nuove autovetture (Euroncap). In proposito, ritengono di fondamentale importanza alcune tecnologie come, le spie di allarme per le cinture di sicurezza e sistemi avanzati di contenimento, il controllo elettronico di stabilità Esc, i sistemi di limitazione della velocità (che potrebbero ridurre gli incidenti di circa il 35%), l'alcolock e la chiamata elettronica. Nell'europa a quindici vi sono 375 milioni di utenti delle strade, di cui 200 milioni sono in possesso di una patente e circolano su 4 milioni di chilometri di strade. Ogni anno ci sono 1.300.000 incidenti che causano più di 40.000 morti e 1.700.000 feriti. Il costo, diretto o indiretto di questa ecatombe, stima la Commissione europea, è di circa 160 miliardi di Euro, ovvero il 2% del Pil. In Italia la situazione non è affatto migliore: a causa di incidenti stradali si registrano circa 8.000 morti all'anno. Il 50% di questi incidenti avviene prima dei 41 anni di età e il 25% prima dei 23 anni.