Rifiuti di Roma, l'esercito a presidio di Rocca Cencia e ipotesi indifferenziato all'estero
La Raggi avrebbe chiesto ad Ama di vagliare qualsiasi ipotesi per l'indifferenziato che sta nuovamente creando notevoli problemi in diverse zone della città, prendendo in considerazione anche il trasferimento all'estero. Si parla di Germania o Austria
17 June, 2019
“Garantire la sicurezza dello stabilimento, dopo che un incendio era divampato all’interno dell’impianto il 24 marzo scorso causando il blocco temporaneo della struttura. Con questo obiettivo un presidio fisso dell’Esercito è attivo da questa mattina presso il Tmb di Rocca Cencia, l'impianto di trattamento e smaltimento rifiuti nella periferia Est di Roma di proprietà dell'Ama”.
Così Virginia Raggi su facebook, con un breve post in cui annuncia che l'unico Tmb di proprietà pubblica rimasto in funzione dopo un incendio che ha distrutto l'impianto gemello del Salario. Anche a Rocca Cencia scoppiò un incendio lo scorso 24 marzo, che però ne ha compromesso il funzionamento solo temporaneamente.
“Si tratta di una decisione adottata durante l'ultimo comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica” scrive Raggi “che il prefetto di Roma Gerarda Pantalone ha riunito il 6 giugno scorso a Palazzo Valentini. Il servizio di vigilanza sarà espletato da un’aliquota di militari dell’Esercito impiegati nell’operazione 'Strade sicure', attualmente a guida Brigata Sassari”.
Intanto,
stando a quanto riporta Il
Messaggero, la prima cittadina avrebbe chiesto ad Ama di vagliare
qualsiasi ipotesi per l'indifferenziato che sta nuovamente creando
notevoli problemi in diverse zone della città, prendendo in
considerazione anche il trasferimento dei rifiuti all'estero. Si parla di Germania o Austria, per un costo di circa 140 euro a
tonnellata. Un'opzione mai del tutto accantonata, vista la cronica
difficoltà nello smaltimento a livello locale e regionale, che com'è noto è
uno dei nodi più ingarbugliati nel rapporto con la Regione Lazio.