Aosta dichiara l’emergenza climatica. Fridays For Future: ‘L’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura entro 1,5°C è lontano’
Dopo Milano, Napoli, Padova, Lucca e la Regione Toscana anche Aosta ha dichiarato lo stato di emergenza climatica. Il Consiglio comunale aostano ha dichiarato “simbolicamente lo stato di Emergenza Climatica e Ambientale impegnandosi a fare pressione sulla Regione e sul parlamento italiano
18 June, 2019
Dopo Milano, Napoli, Padova, Lucca e la Regione Toscana (qui l’elenco completo con relative delibere) anche Aosta ha dichiarato lo stato di emergenza climatica. Il Consiglio comunale aostano ha dichiarato “simbolicamente lo stato di Emergenza Climatica e Ambientale; riconosce alla lotta ai cambiamenti climatici un ruolo prioritario nell’agenda dell’Amministrazione comunale, tenendo conto in ogni azione amministrativa o iniziativa degli effetti che questa comporta sul clima; impegna l’Amministrazione comunale ad attenersi alle direttive contenute nell’accordo di Parigi, con particolare riguardo agli investimenti volti a ridurre le emissioni di gas serra; impegna il Sindaco ad aderire al Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia e a sottoporre al Consiglio comunale il Documento d'impegno”.
Inoltre l’Amministrazione comunale si impegna a “intraprendere un dialogo istituzionale con gli enti governativi regionali e nazionali, affinché si dia concreta attuazione a provvedimenti, su scala regionale e nazionale, volti alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra e del loro assorbimento; impegna l’Amministrazione comunale a fare propria l’esigenza di migliorare lo stato di salute del nostro Pianeta provvedendo ad informare, educare e orientare i cittadini verso modelli di consumo sostenibili anche tramite incontri ad hoc con la cittadinanza dove si possa imparare a produrre meno rifiuti, sprecare meno alimenti, sprecare meno acqua e meno energia ed indirizzando i cittadini verso un uso responsabile delle risorse naturali”,
Una serie di impegni che ora l’amministrazione dovrà trasformare in fatti, e lo sanno benissimo i consiglieri comunali di Aosta. Infatti nella delibera si legge che il comune prende atto “che per raggiungere una vero cambiamento verso gli obiettivi internazionalmente fissati occorre la convinta partecipazione di tutti, ogni singolo cittadino, per porre in essere azioni di contrasto ai cambiamenti climatici, dalla raccolta differenziata alla lotta ad ogni tipo di spreco, fino alla modifica di abitudini deleterie per l’ambiente e per l’uomo, a favore di comportamenti virtuosi improntati alla sostenibilità ambientale e sociale”.
Nei fatti l’Amministrazione comunale solleciterà quella “regionale a predisporre un tavolo tecnico politico finalizzato alla realizzazione di un Piano regionale sulle azioni da intraprendere per contrastare a livello locale le problematiche legate all’emergenza climatica” impegnando la Presidente del Consiglio comunale a trasmettere l’Ordine del Giorno alla Presidenza della Regione Valle d’Aosta e al Parlamento Italiano.
Insomma un elenco di buone intenzioni, e non poteva essere diversamente, ma che fa capire quanto cominci a essere sentita e trattata come tale l’emergenza in atto. Quello di dichiarare l’emergenza climatica e ambientale è uno degli obiettivi del movimento globale Fridays For Future e per capire come è stata accolta la notizia abbiamo sentito l’ala italiana del movimento:
Dopo Milano e Napoli arriva la delibera di Aosta. Le città cominciano ad essere sensibili alle richieste che da mesi, e ogni settimana, portate in tutte le piazze d’Italia. Una buona notizia?
Abbiamo preso atto di quello che ha deliberato il Consiglio comunale della città di Aosta, che nei fatti significa farsi carico del nostro futuro, delle nuove generazioni e di tutte le specie animali sulla terra. Detto questo c’è poco da festeggiare, la situazione italiana e a livello globale è di emergenza. Per come stanno le cose oggi non riusciremo a fermare e fronteggiare il cambiamento climatico in atto, l’obiettivo di bloccare il riscaldamento medio della temperatura entro l’1,5 °C è lontano. Apprezziamo il fatto che si pone molta attenzione nello spingere gli enti regionali e nazionali a dichiarare l’emergenza e agire di conseguenza. Una dichiarazione a livello comunale è anche un modo per avvertire e spronare chi sta ai piani alti di fare altrettanto.
Quali sono le prossime tappe di Fridays For Future?
Come tutti i venerdì continueremo a scioperare in tutto il mondo. Ad Aquisgrana in Germania ci sarà uno sciopero europeo già questo venerdì mentre per settembre è già in programma il terzo sciopero mondiale per il clima. Noi continueremo a scioperare e manifestare tutti i venerdì, implementando le azioni con nuove forme di protesta come i flash mob. È vero che la scuola è finita ma l’emergenza climatica e ambientale non va in vacanza. Continueremo a diffondere il nostro messaggio per aumentare la pressione non solo sui nostri governanti ma anche sui cittadini perché nessuno può esimersi di non affrontare l’emergenza e trattarla come tale.