Smog. La Città Metropolita di Torino chiede ‘più impegno dalla Regione sulla qualità dell'aria’
È quanto emerso durante l’incontro di martedì 30 luglio del Tavolo di Coordinamento sulla Qualità dell’Aria della Città Metropolitana di Torino, convocato dalla consigliera delegata all’ambiente Barbara Azzarà, con i sindaci e amministratori comunali, tecnici e funzionari di Regione Piemonte e Città metropolitana
31 July, 2019
“La
Regione deve impegnarsi con maggiori energie sul piano della
programmazione e in campo finanziario rispetto alle questioni
ambientali,
dalla disciplina per la circolazione degli automezzi più inquinanti,
agli incentivi per favorire il rinnovo del parco auto e incrementare
l’utilizzo del Trasporto Pubblico Locale. Grande attenzione deve
essere rivolta anche al problema dell’inquinamento causato dagli
impianti di riscaldamento”.
È
quanto
emerso durante l’incontro di
martedì
30 luglio del
Tavolo di Coordinamento sulla Qualità dell’Aria della
Città
Metropolitana di Torino,
convocato nella sede di corso Inghilterra dalla consigliera delegata
all’ambiente e vigilanza ambientale, risorse idriche e qualità
dell'aria, tutela flora e fauna, parchi e aree protette Barbara
Azzarà,
al quale hanno partecipato sindaci e amministratori comunali, tecnici
e funzionari di Regione Piemonte e Città metropolitana.
La
discussione ha preso spunto dalla bozza di delibera inviata
dall’amministrazione regionale, sulla base dell’Accordo di
Programma per l’adozione di misure congiunte per il risanamento
della qualità dell’aria nel Bacino Padano. Il documento propone
inoltre uno schema di ordinanza tipo per l’applicazione delle
misure di limitazione delle emissioni previste per la prossima
stagione invernale. Una
sorta di piano di intervento operativo che prevede ancora limitazioni
del traffico veicolare da adottare nel caso di “situazioni di
perdurante accumulo degli inquinanti”,
in pratica ogni qualvolta vengono superati i limiti previsti dalla
legge.
Secondo una nuova tabella, che verrà allegata alla
delibera regionale, il numero dei comuni dell’area metropolitana
coinvolti nel provvedimento scenderanno a 23 (si tratta dei comuni
dove risulta superato uno o più dei valori limite di PM10 o di
biossido di azoto NO2 per almeno tre anni anche non consecutivi,
nell’arco degli ultimi cinque anni). Oltre al capoluogo troviamo
Moncalieri, Collegno, Rivoli, Nichelino, Settimo, Grugliasco, Chieri,
Venaria, Orbassano, Rivalta, San Mauro, Beinasco, Leinì, Volpiano,
Pianezza, Vinovo, Caselle, Borgaro, Mappano, Carmagnola, Chivasso e
Ivrea.
Per quanto riguarda le deroghe,
come previsto nella bozza di delibera della Regione, saranno compresi
i veicoli appartenenti a persone il cui ISEE risulti inferiore
alla soglia dei 14 mila euro.
“Su
questo provvedimento abbiamo fatto un’ulteriore riflessione – ha
spiegato la consigliera Barbara Azzarà
–
dobbiamo
considerare le modalità di utilizzo dell’automezzo per impedire
che possa essere guidato da chiunque, occorre considerare il limite
del nucleo familiare. Inoltre
non dovranno essere compresi i veicoli euro 2, già esclusi da due
anni”.
Sindaci
e amministratori hanno messo in evidenza anche la necessità di
prevedere nuovi incentivi per i cittadini e la costruzione di un
portale dotato di un database attraverso il quale, digitando il
proprio numero di targa, ottenere l’informazione sui limiti di
circolazione.“Il
provvedimento sul certificato ISEE
– ha aggiunto la consigliera della Città metropolitana –
dovrebbe
essere considerato provvisorio,
magari della durata di un solo anno, proprio in attesa di altre
misure più semplici ed efficaci. Invieremo nei prossimi giorni un
documento alla Regione per illustrare le nostre richieste e
osservazioni. Nella seduta dei primi di settembre inviteremo
l’Assessore regionale all’Ambiente Marnati con il quale
affrontare in modo operativo tutte le questioni ancora aperte”.