Stop inceneritore di Acerra. De Magistris firma l’ordinanza ‘urgente’ e a Caivano insorgono gli imprenditori
Nella zona industriale di Caivano verranno stoccate temporaneamente 11500 tonnellate di rifiuti a causa dello blocco temporaneo dell’inceneritore di Acerra
09 September, 2019
Con la chiusura temporanea dell’inceneritore di Acerra avvenuta venerdì 6 settembre e l’istituzione di depositi temporanei dei rifiuti era prevedibile l’insorgere di malumori tra la popolazione. Ma questa volta i primi a essere contrari alla soluzione temporanea non sono stati semplici cittadini o associazioni ambientaliste ma le aziende.
Già a fine agosto "Il consiglio direttivo del consorzio Csa Asi di Caivano in rappresentanza delle aziende consorziate ed insediate, appresa la notizia della volontà della Città metropolitana di depositare presso l’area di proprietà della Di Gennaro S.p.A. circa 15000 tonnellate di rifiuti durante il periodo di fermo del termovalorizzatore di Acerra, si è attivato nelle sedi competenti ed è pronto ad intraprendere ogni azione necessaria al fine di tutelare gli interessi degli imprenditori e dei lavoratori e scongiurare l’adozione di atti di imperio, in assenza di adeguata programmazione, e frutto di una unilaterale valutazione dei vari interessi pubblici coinvolti". Così scriveva in una nota Francesco Saverio Rea, il presidente del consorzio Csa-Asi Caivano.
Dopo il parere favorevole dell’Arpac e la firma dell’ordinanza “urgente” da parte di Luigi de Magistris (nelle veci di Sindaco della Città Metropolitana di Napoli) è ufficiale il via libera allo stoccaggio temporaneo per i prossimi 120 giorni di 11500 tonnellate di rifiuti a Caivano. Si aspetta solo la reazione gli imprenditori che dovrebbero passare dalle parole ai fatti nonostante lo “sconto” di 3500 tonnellate.
Intanto, come scrive Il Giornale di Caivano, alcune criticità sul sito individuato ci sono visto “che le ecoballe capiterebbero vicino alla PPg, industria ad alto rischio ambientale (nel 2003 morirono per uno scoppio di un silos quattro operai, ndr), e sarebbe proibito, secondo la legge Seveso, ammassare rifiuti infiammabili qui ed oltretutto pare ci vorrebbe uno stazionamento di pompieri h24”.