Green Deal, c'è l'ok del Parlamento europeo
Il Parlamento europeo ha approvato, con 482 voti favorevoli, la proposta di risoluzione comune sul Green deal europeo, ma restano ancora tanti dubbi sulla tabella di marcia che dovrebbe fare dell’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050
14 January, 2020
Tiziana Giacalone da Strasburgo
Con 482 voti favorevoli, 136 contrari e 90 astenuti, è stata approvata oggi, mercoledì 15 gennaio, a Strasburgo la proposta di risoluzione comune del Parlamento sul "Green Deal europeo” che era stato presentato dalla Commissione l’11 dicembre scorso.
Si tratta di un passaggio politico fondamentale che arriva dopo la discussione del piano di investimenti di ieri. Ma restano ancora tanti dubbi sulla tabella di marcia per tradurre il documento in azioni concrete e fare dell’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
Con il voto di oggi il Parlamento europeo detta la linea da seguire per rendere il Green deal europeo il vero motore di una transizione ecologica giusta in Europa. Si tratta di una sonora sconfitta per la lobby del nucleare che aveva tentato, ancora una volta, di promuovere l’energia nucleare come fonte energetica chiave nella transizione energetica e nel raggiungimento degli obiettivi climatici europei. Oggi chiudiamo finalmente a questi tentativi antistorici, dicendo chiaramente che il nucleare appartiene alla storia e le parole d'ordine della transizione energetica sono invece rinnovabili ed efficienza energetica. Nella risoluzione ribadiamo ancora una volta la necessità di una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, obiettivo minimo per scongiurare una catastrofe climatica, e l'eliminazione di tutti i sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili entro il 2020. I negazionisti del cambiamento climatico sono stati sconfitti e la Commissione europea dovrà seguire le indicazioni del Parlamento
europeo.
Europarlamentare Massimiliano Salini, Partito popolare europeo:
Abbiamo votato accettando il 55% per il taglio delle emissioni ma le imprese hanno bisogno di certezza e invece solo 2 anni fa il limite per il 2030 era stato fissato al 40%. Il Green deal europeo è una opportunità per l’Italia ma i finanziamenti previsti devono essere considerati come una sfida per le imprese che innovano e non devono essere utilizzati per recuperare gli errori del passato.
(notizia in aggiornamento)