Sesto San Giovanni: centinaia di bambini a scuola i Piedibus
Tre elementari, tre percorsi e in venti minuti di passegggiata si arriva. Gli assessori "lavoremo perchè non resti un iniziativa isolata"
19 October, 2005
Anche il tempo atmosferico ha dato una mano. Dopo dieci giorni di freddo e pioggia, infatti, le tre giornate di “Piedibus” a Sesto hanno visto un pallido sole fare capolino tra le nubi. Tanto è bastato, però, perché l’iniziativa avesse un grande successo.
Sono state centinaia, infatti, le bambine e i bambini delle tre scuole elementari di Sesto che hanno aderito al progetto – la <b>Pascoli</b>, la <b>Martiri</B> e la <b>Rovani</B> – e a scegliere di andare a scuola a piedi invece che accompagnati in macchina dai genitori.
“Piedibus” è un progetto di accompagnamento collettivo su percorsi protetti dei bambini ideato dalla Provincia di Milano nell’ambito della “Settimana europea della mobilità sostenibile” e fatto proprio dall’Assessorato all’Educazione e da quello all’Ambiente del Comune. Il 4-5 e 6 ottobre i piccoli delle tre scuole sono stati accompagnati dai <b>“Nonni amici”</B> e dalla <b>Polizia Locale di Sesto</b>, mentre la cooperativa sociale <b>Icaro 2000</B> si è occupata, in collaborazione con i circoli didattici, dell’animazione con canti, striscioni, manifesti.
<i>“E’ stata una bellissima esperienza ed un successo maggiore di quanto ci saremmo aspettati in principio</I> – hanno dichiarato l’Assessore all’<B>Educazione Monica Chittò</B> e quello all’<b>Ambiente Fabio Fimiani</B> – <i>Adesso dovremo lavorare perché queste giornate non rimangano un fatto isolato e invece siano il punto di partenza per creare una nuova cultura della mobilità cittadina e della socialità</i>".
<i>“Ogni bambino</I> – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Fabio Fimiani – <i>avrà un segno distintivo che permetterà anche agli abitanti dei quartieri di riconoscerli e, se è il caso, di indirizzarli per il meglio. E’ un modo per far crescere anche la comunità e responsabilizzare tutti gli abitanti all’attenzione verso i più piccoli. E’ anche un modo per far capire che l’utilizzo della macchina, soprattutto per i percorsi casa – scuola, può essere sostituito da pratiche più “sostenibili</I>”.