Tornare ai livelli di smog pre-Covid? In Italia il 78% dice: 'No'
Cittadini per l'aria analizza il sondaggio di YouGov pubblicato da Transport&Enviroment: "Raddoppia il numero dei residenti delle nostre città che vuole usare la bici per andare a lavorare, gli italiani dimostrano più voglia di cambiamento"
La maggioranza dei cittadini europei, e degli italiani in particolare, non vuole che le città ritornino ai livelli di smog precedenti la pandemia. Sono moltissime, secondo il sondaggio di YouGov pubblicato oggi (giovedì 11 giugno, ndr), le persone in Europa pronte a sostenere profondi cambiamenti nella mobilità urbana che consentano di mantenere la qualità dell’aria sperimentata durante la quarantena, quando i livelli di inquinamento atmosferico si sono ridotti drasticamente.
Il sondaggio di YouGov ha analizzato la propensione di 7.545 abitanti di 21 diverse città europee, fra cui Milano e Roma, a modificare le abitudini precedenti alla pandemia. È emersa una fotografia chiara del desiderio degli italiani di cambiare aria nelle città: il 78% dei nostri connazionali - contro il 64% a livello europeo - vuole continuare a respirare aria pulita anche dopo la fine del lockdown. Gli abitanti di Milano e Roma battono di gran lunga la media europea quanto a consenso verso misure di riduzione del traffico e provvedimenti capaci di mantenere basse le concentrazioni degli inquinanti dell’aria. L’84% dei residenti nelle città italiane (84% Milano e 85% a Roma), chiede che vengano adottate misure che li proteggano dall’inquinamento, anche garantendo più spazio a chi cammina, alle bici e al trasporto pubblico.
I residenti di Milano e Roma, il 79% e 76% rispettivamente, sono favorevoli all’adozione di divieti di ingresso in città delle auto e all’introduzione di aree a zero emissioni così da ridurre l’inquinamento atmosferico. Anche qui ampio distacco con il resto dell’Ue: il 63% degli europei in media auspica misure simili.
Ancora, a Milano il 68% e a Roma il 77% dei cittadini ritengono che si dovrebbe dare molto più spazio al trasporto pubblico realizzando corsie dedicate. Sia in Europa che in Italia circa l’80% degli intervistati non ha intenzione di smettere di utilizzare il trasporto pubblico, a patto che vengano adottate misure igieniche e distanziamento sociale a bordo.
Ancora di più colpiscono i dati raccolti fra i residenti di Roma e Milano riguardo alla mobilità attiva. Il desiderio di utilizzare la bicicletta per recarsi al lavoro è raddoppiato rispetto a quanto accadeva prima della pandemia a Milano (dal 17% al 33%) e a Roma (da 8% a 16%). Il 78% dei residenti del capoluogo lombardo e il 74% di quelli della Capitale auspica che venga dedicato più spazio pubblico all’uso della bici. E, con una percentuale appena inferiore, il 71% dei residenti in entrambe le città vorrebbe più aree e strade dedicate alla pedonalità.
“Questo sondaggio fa emergere un dato su tutti: la fame degli italiani di tornare a vivere le città portandole ad una qualità ambientale migliore nel più breve tempo possibile. I nostri cittadini- nel post-covid - chiedono misure che riducano l’inquinamento e favoriscano la mobilità attiva: questo non potrà avvenire fintanto che la gran parte dello spazio in città sarà dedicato alle auto, permettendo loro di spadroneggiare su strade, marciapiedi e ogni spazio urbano”. Così Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria, che conclude: “Milano dia subito spazio a bici e pedoni e rimetta in azione Area B, ritornando sulla decisione di contribuire all’acquisto di nuove auto da parte dei privati, un’idea medievale, ingiusta, in contraddizione con il PUMS e che danneggia la salute dei suoi stessi cittadini. Roma prenda atto della richiesta dei romani di dedicare spazio esclusivo al trasporto pubblico e riattivi al più presto la ZTL, favorendo la mobilità attiva dei romani. I sindaci abbiano coraggio: riportino le concentrazioni degli inquinanti nei limiti di legge, assecondando allo stesso tempo i desideri dei loro cittadini”.