Plastiche e bioplastiche nell'organico, Centemero (CIC): 'Nel riciclo dell'umido i cittadini sono la parte più importante'
Abbiamo raggiunto Massimo Centemero, direttore del Consorzio italiano Compostatori, per un commento su alcuni dati dello studio Corepla-Cic, "Plastiche e Bioplastiche nella filiera del riciclo organico", con cui è stata monitorata la composizione del rifiuto umido
06 August, 2020
Abbiamo raggiunto Massimo Centemero, direttore del Consorzio italiano Compostatori, per un commento su alcuni dei dati emersi.
Centemero quali sono le azioni da implementare per diminuire i materiali non compostabili nell'organico? Occorre lavorare di più su informazione e comunicazione?
“I cittadini sono sempre la parte più importante di tutta la catena del riciclo organico e abbiamo il dovere di metterli nelle condizioni di fare correttamente il proprio dovere e soprattutto di poterne vedere i risultati. Sono dunque determinanti le campagne di sensibilizzazione e comunicazione. Gli impianti effettuano il controllo qualità in modo del tutto volontario. Si dovrebbe prevedere un obbligo di analisi merceologiche in ingresso agli impianti e un impegno decisivo per finanziare campagne comunicative su tutto il territorio nazionale. Ciò significa intervenire sia a livello centrale che periferico con strumenti normativi ed economici. Per esempio introducendo il concetto di qualità nei criteri ambientali minimi per i rifiuti organici, oppure introdurre criteri di premialità per le raccolte virtuose o, ancora, prevedere una rimodulazione dei destini dell’ecotassa. Anche un rapporto strutturato con gli altri consorzi di filiera porterebbe a monitorare costantemente l’evoluzione qualitativa di tutti i flussi, così da poter intervenire su eventuali criticità, anomalie o imperfezioni”.
Quali tipologie di plastica non imballaggio sono state riscontrate nello studio CIC-Corepla?
"Tra le plastiche non classificate come imballaggio fa impressione notare come il 21% dei sacchetti utilizzati per raccogliere l’umido, siano i classici sacchetti per l’indifferenziato, sacchi neri, altri sacchi di vari colori e dimensioni, chiaramente non compostabili. Questi sacchetti stanno aumentando a causa della diminuzione della fornitura di sacchetti compostabili da parte delle amministrazioni pubbliche. Il momento della distribuzione dei sacchetti compostabili rappresentava indirettamente anche un momento formativo e informativo su come fare la raccolta differenziata. Si ritorna quindi all’importanza dell’informazione data al cittadino".
Prodotti e manufatti compostabili (es. vaschette o bottiglie) potrebbero essere un problema nel caso aumentino considerevolmente?
“Una crescita repentina di manufatti rigidi in plastica compostabile implica un potenziale cambiamento nelle caratteristiche dei rifiuti organici che gli impianti si sono specializzati a trattare, umido e verde per esempio. Certamente dovranno essere messi in atto adeguamenti tecnici e procedurali per gestire al meglio questi cambiamenti. Tutto si può fare, ma richiede collaborazione tra tutti i rappresentanti della filiera, produttori dei manufatti, grande distribuzione, consumatori, amministratori pubblici, aziende di raccolta, impianti di riciclo. Però dobbiamo evidenziare una forte preoccupazione che serpeggia tra i gestori degli impianti che sono preoccupati innanzitutto per la confusione nei consumatori derivante dalla compresenza sul mercato di manufatti realizzati in plastica compostabile e in materiali plastici convenzionali che, per il rischio di un forte effetto trascinamento di questi ultimi nel flusso dei rifiuti organici, può portare ad un peggioramento della qualità dell’umido. Per svolgere con la massima efficacia ed efficienza il processo di riciclaggio, gli impianti hanno un interesse primario a ricevere rifiuti organici il più possibile privi di impurezze. Il nemico principale degli impianti è certamente rappresentato dai manufatti in plastica convenzionale”.
Ammesso che ve la siate data, qual è la spiegazione più plausibile per questi aumenti?
"Ad oggi la presenza di manufatti rigidi è ancora trascurabile. Ci aspettiamo, visti gli andamenti del mercato, un incremento di questi manufatti sarà da imputare agli interventi di normazione ambientale improntata alla riduzione della plastica tradizionale che, in alcuni casi, si traduce nella riduzione degli imballaggi ed in altri nel ricorso alle plastiche compostabili".
Ci sono differenze evidenti tra i flussi dell'organico raccolto con il porta a porta e dell'organico stradale?
"L’elaborazione delle analisi merceologiche che il CIC effettua da diversi anni su tutto il territorio nazionale ci inducono ad affermare che la purezza merceologica è superiore quando si opera con schemi di raccolta domiciliare".