Sirio, questione anche di legalità
17 November, 2005
Non è giusto che ci sia tanta attenzione al conflitto bolognese cosiddetto “sulla legalità” e che si trascuri l’importanza di quello che si è appena aperto sulla riapertura del centro di Bologna alle auto al sabato e sotto Natale. Non sarebbe neanche auspicabile il contrario, e cioè un caravanserraglio che giochi strumentalmente sulla situazione, elogi del commercio e delle auto, Giuliano Ferrara e Celentano, la destra che finge di sostenere Cofferati sulle auto e chissà che altro. Probabilmente non succederà questo cancan, perché i conflitti sull’ambiente sono contemporaneamente più difficili e più trasversali degli altri, e forse nessuno si azzarderà. Ma non si pensi che sia meno importante, sia sul piano tattico che su quello strategico, ciò che si decide sulle auto nei centri storici. La giunta Cofferati aveva recentemente completato la accensione del vigile elettronico per rendere effettiva sette giorni su sette la chiusura del centro alle auto dei non residenti, realizzando una richiesta storica dei comitati dei residenti e degli ambientalisti e andando anche oltre il ripristino di ciò che Guazzaloca aveva abolito a favore dei commercianti. Adesso però ha deciso di accogliere alcune richieste dei commercianti e dal 12 novembre si può entrare di nuovo con l’auto al sabato, mentre dall’11 dicembre addirittura tutti i giorni fino a Natale. I comitati antismog daranno battaglia oggi anche in piazza.. Forse il conflitto sarebbe meno acuto se la giunta non avesse fatto prima tre passi avanti e poi uno indietro e si fosse limitata mesi fa a chiudere il centro dal lunedì al venerdi. Ma le cose sono andate così e adesso la riapertura del sabato ha inevitabilmente il sapore di una concessione alle auto e ai commercianti a scapito del rigore antismog. Infatti lo dicono esplicitamente le motivazioni dell'ordinanza. Mesi fa era stata Firenze a riaprire al sabato pomeriggio la Ztl su richiesta dei commercianti, ora dopo l’estate la ha ri-chiusa. La questione si riproporrà forse nei prossimi giorni in tutte le grandi città italiane. Non c’è da scandalizzarsi sulle richieste dei commercianti: l’attuale generazione è cresciuta con la motorizzazione di massa e urbana,fatica a concepire soluzioni diverse da quella del cliente che arriva in auto. Direi di più: si può anche riconoscere che la vitalità del commercio al dettaglio nei centri storici è un interesse generale e non solo bottegaio. Ma tutto va messo in gioco e tutto va tentato per evitare che questa vitalità si mantenga con l’abuso di auto e di traffico privato. Regioni e comuni possono collaborare per favorire per esempio la consegna a domicilio delle merci appena un po’ ingombranti. Il cliente (senz’auto)sceglie nel negozio del centro e gliela portano a casa. C’è un problema di equilibrio con i centri commerciali della periferia raggiungibili in auto? Si adottino misure perequative, si scoraggi anche in quel caso l’uso dell’auto privata. Quella del sabato automobilista può al massimo essere una retromarcia provvisoria, una proroga temporanea,(comprensibile?) ma di certo non è una soluzione. (E dà spazio a chi vuole ironizzzare sulla legalità in una situazione di qualità dell'aria illegale ai sensi della direttiva europea.)