Torino - Forum regionale per l'energia
Il resoconto del nostro inviato
23 December, 2005
<b>di Lucio Graziano</b>
Con la Deliberazione n. 14 - 8061 del 23 dicembre 2002 la Giunta Regionale ha formalizzato l'istituzione del Forum Regionale per l'Energia, previsto dall'art. 7 della L.r. n. 23/2002, quale sede di concertazione permanente, attivato dalla stessa Giunta, e aperto alla partecipazione degli Enti Locali, imprese ed enti energetici, Autorità per l'Energia elettrica e il gas, GRTN S.p.A., associazioni di categoria del mondo produttivo, commerciale, artigianale ed agricolo, organizzazioni sindacali, ambientaliste e dei consumatori, Università e Politecnico, enti di ricerca, Agenzie nazionali e locali per l'energia e la protezione ambientale (da http://www.regione.piemonte.it/ambiente/energia/forum.htm).
I GIORNATA
La prima parte del Convegno ha riguardato il Piano Energetico Ambientale Regionale (http://www.regione.piemonte.it/ambiente/energia/piano.htm), uno strumento di pianificazione energetica frutto del graduale processo di decentramento e di indirizzo " ambientalmente sostenibile" della politica energetica, alla luce della Riforma del Titolo V° della Costituzione, che riconosce alle Regioni una competenza normativa propria, concorrente con quella dello Stato in tutto l’intero campo dell’energia con i soli limiti dei principi fondamentali.
Il quadro di riferimento, sul quale il piano energetico ambientale è costruito, è costituito dai seguenti punti: il quadro normativo europeo nazionale e regionale; gli obiettivi del Protocollo di Torino (firmato il 5.6.2001 da tutti i Presidenti delle Regioni, attesta la consapevolezza del ruolo protagonista del sistema delle Regioni e degli enti locali, nel quadro delle politiche nazionali anche energetiche.), ulteriormente rilanciati dalla proposta della nuova deliberazione CIPE sull’attuazione delle politiche di riduzione dei gas serra; la correlazione con gli strumenti di programmazione, con particolare riferimento a quelli delle qualità dell’aria e della gestione dei rifiuti; dal bilancio energetico nazionale e regionale nonché dal relativo scenario tendenziale.
La missione del Piano è duplice:
• Rendere disponibile a prezzi adeguati l’energia necessaria allo sviluppo;
• Limitare gli effetti che l’uso non razionale dell’energia potrebbe avere sull’ambiente
E’ per questo che la pianificazione espressa nel PEAR dà particolare enfasi alle misure sull’efficienza energetica (si calcola che l’Italia è il paese a più alto tasso di emissioni di CO2 dagli edifici).
Il PEAR avvia alcune attività: controllo su grandi impianti (Impatto e coerenza con il PEAR stesso), studi energetici, formazione e informazione, normazione e regolazione, incentivazione di nuove tecnologie e azioni strategiche. Prevede inoltre una serie di incentivi: contributi in conto capitale per il rendimento degli edifici, bandi per l’incentivazione del teleriscaldamento e per generatori di calore, aiuti per il fotovoltaico e per il solare termico (fonti rotativi o in conto Interesse).
In un intervento di un rappresentante della società Terna S.p.A. che gestisce al posto del vecchio GRTN la Rete Elettrica Nazionale (tralicci, cavi e stazioni), è emersa la sostanziale insufficienza della rete elettrica italiana, che comporta una limitazione alla possibilità di pieno utilizzo dell'energia prodotta. L'insufficienza di linee dovuta ai ritardi nella loro realizzazione, comporta non solo la possibilità che alcuni centri di consumo siano penalizzati, ma anche il fatto che l'intera rete sia spesso sovraccarica. L'importazione dell'energia cui è costretta l'Italia è da attribuirsi a questo motivo, oltrechè ad una generale scarsità di produzione. All’importazione dell’energia sono da addebitarsi per gran parte i costi elevati dell’energia stessa, i più alti in Europa. Terna ha , tra gli altri, il compito di razionalizzare le linee ed armonizzare la pianificazione energetica con le altre pianificazioni (VAS, scelta interventi). Tra le attività in programma vi sono opere di razionalizzazione delle linee per potenziarne alcune già esistenti e tagliarne altre, liberando territorio e risparmiando energia.
Interessante l'intervento dell’Ing. Adriano Marconetto, amministratore delegato della società Pianeta S.r.L.( http://www.pianetah2.it/) società che si occupa di tecnologie di frontiera nel campo della produzione di energia da fonti pulite, fanno sistemi energetici agili (microtrigenerazione, riciclo, fuel cells, ecc.) basati sui KW e non sui MW, quindi generatori per palazzi usi abitativi, uffici e altri usi. Ad esempio producono impianti per la produzione, l'immagazzinamento e l'utilizzo, tramite celle a combustibile, di idrogeno. L'idrogeno è estratto da fonti rinnovabili utilizzando l'energia solare di un impianto fotovoltaico.
Il Piemonte è stato il primo in Italia a comprendere l'importanza del mercato dell'idrogeno, investendo prima nella ricerca di base e nella formazione, poi nella ricerca applicata, con un ruolo determinante del Politecnico di Torino. La società Pianeta, importando e sperimentando le tecnologie in diverse soluzioni, rappresenta l’anello pratico della ricerca applicata.
Il rappresentante della Società Alba Power S.p.A. di Alba (CN) formata dalla consociazione della Ferrero e della Società Egea di Alba ha illustrato l'impianto e la centrale di teleriscaldamento e cogenerazione che serve attualmente 700 su 800 edifici totali della città di Alba. La tecnologia consiste in una turbina a gas e in una caldaia a recupero. La fonte è il gas naturale, che consente una riduzione delle emissioni di inquinanti (soprattutto per quanto riguarda gli ossidi di azoto). L’esempio è significativo perché copre quasi interamente i bisogni di una città di medie dimensioni e perché risultato di una cooperazione interamente locale.
Ha fatto sognare l'intervento di Massimo Ippolito ricercatore della Società Sequoia Automation S.r.L., presentando una ricerca in collaborazione con il Politecnico per l'avvio alla sperimentazione di un sistema per la produzione di energia dal vento di alta quota, che andrebbe a sfruttare correnti permanenti, a 1000 metri e oltre, in grado di trasmettere quantità di energia impressionanti. Il sistema è composto da una serie di aquiloni collegati ad una specie di giostra girevole. Gli aquiloni guidati dal vento e da una serie di sensori di posizionamento collegati ad un computer, letteralmente “navigano” nelle correnti, come le barche a vela e, ancorati con dei cavi alle pale di una enorme giostra, la fanno girare in continuo, producendo energia. Gli impianti più grandi potrebbero produrre secondo i calcoli fino a 5-6 GW di potenza. (vuol dire che 6 di quelle centrali basterebbero teoricamente per il fabbisogno di tutta l'Italia!). Ovviamente il KiteGen esiste, per ora, come una serie di simulazioni nei computer di Sequoia Automation. Come per tutte le tecnologie, il test sperimentale è quello che conta. Ogni nuova tecnologia deve passare attraverso tutta una serie di fasi, partendo da un prototipo, per poi arrivare all’industrializzazione, se, e solo se, i test preliminari danno buoni risultati.
Ugo Pretato del Toroc ha parlato degli Impegni assunti nel Progetto "hector", eredità delle olimpiadi per il clima, calcolare il contributo totale di emissioni di gas serra dell'evento olimpico e stimare la quantità di crediti di carbonio necessari per compensarlo. Il presidente dell'Environment Park B. Ruggero ha parlato dell'edificio ecologico che ospita l'envipark stesso e che raccoglie il meglio delle tecnologie edilizie per l'efficienza e il risparmio energetico (rassegna di foto e descrizione).
II GIORNATA
"Agrienergia: Esperienza della Regione Piemonte in materia di fonti rinnovabili, bioenergia e risparmio energetico nel settore agricolo"
L'obiettivo della giornata era quello di far raccontare le esperienze realizzate o in corso di realizzazione in collaborazione con l'Assessorato all'agricoltura.ed esprimere opportunità e difficoltà di far diventare il settore agricolo anche "produttore di energia", tutti gli interventi hanno seguito questa traccia. Al momento però l'agricoltura sembra orientata a produrre energia soprattutto per usi agricoli, è interessante comunque seguire gli sviluppi di questo settore, anche perché questi potrebbero forse rappresentare un’orizzonte futuro per una agricoltura multifunzionale di tipo “periurbano”.
Si è parlato di:
Short Rotation Forestry, ovvero coltivazione di biomasse per la produzione di cippato, impianti molto fitti di alberi a rapido accrescimento, ottimi per produrre legna da ardere, come salici, pioppi e robinie. I vantaggi ambientali sono dovuti al bilancio in pari delle emissioni di gas serra, dal punto di vista agricolo una soluzione di questo genere conserte l’utilizzo di terreni marginali scarsamente adatti a coltivazioni per uso alimentare. A fronte di tali vantaggi esistono alcuni inconvenienti economici: alto ad es. è il costo degli impianti termici e delle ristrutturazioni degli edifici necessari per ospitarli. Le indicazioni per il futuro sviluppo potrebbero essere: ipotizzare una sorta di convenzione tra agricoltori e proprietari dei fabbricati da riscaldare: vincolare la concessione dei contributi pubblici al reperimento della materia prima agro-forestale sul territorio regionale.
Utilizzo di biomasse provenienti dai boschi: la maggior parte delle grosse centrali a biomassa utilizza legno di segheria proveniente anche da lontano con alti costi ambientali, ma prendere legna dai boschi locali non è semplice perchè e operativamente arduo ed economicamente costoso. L’esperienza di Serravalle Scrivia rappresenta un tentativo di affrontare queste problematiche: è stata realizzata una filiera legno-energia le cui caratteristiche salienti erano: la realizzazione di 3 impianti per complessivi 1,2 MW di potenza termica installata, utilizzo di biomassa forestale, creazione di una società consortile ad hoc per la gestione e il rifornimento degli impianti. Proprio quest’ultimo aspetto ha rappresentato la novità più importante portata dall’esperienza in questione: la gestione univoca e la distribuzione territoriale degli impianto in un raggio contenuto, ha fatto della realtà descritta un vero e proprio distretto energetico basato sull’impiego di biomassa.
Biodiesel: Il Programma Nazionale Biocombustibili PROBIO ha previsto finanziamenti alle Regioni per progetti finalizzati allo sviluppo delle biomasse ad uso energetico. E’ possibile ricavare ottimo combustibile da olio vegetale (colza e mais), ormai molto utilizzati in nord europa, quasi per nulla in Italia. Oggi, oltrechè un’opportunità, l’utilizzo energetico delle colture è anche una necessità. E’ una necessità in quanto il basso prezzo di mercato del cereale richiede una riduzione dei costi di gestione, ivi inclusi quelli per l’energia. La colza ha dato qualche difficoltà di coltivazione, con scarsa produttività delle colture, mentre il mais da questo punto di vista non presenta problemi. Un fabbisogno importante per l’azienda cerealicola è rappresentato dall’essicazione del prodotto che rappresenta da sola quasi la metà della richiesta energetica complessiva. La ricerca PROBIO ha tra gli altri scopi quello di verificare la fattibilità della sostituzione del gasolio col mais per l’alimentazione degli essiccatoi.
Molto affascinante l’esperienza di un agricoltore della zona di Poirino, intervenuto fuori programma, che ha presentato una proposta di utilizzo di pellets ricavati dalla farina degli stocchi di mais macinati. L’azienda è composta da una quota parte di coltivazioni cerealicole a pieno campo, tra cui il mais e una quota parte di coltivazioni orticole in serra. Il combustibile serve a scaldare dell’acqua che circola nei tubi di irrigazione a goccia lungo le file seminate, se si vuole una specie di “teleriscaldamento/irrigazione”, che dà risultati ottimi in termini di resa delle colture senza bisogno di costosi impianti di riscaldamento. Rivoluzionario.
Un interessante intervento finale di un rappresentante del GRTN S.p.A. che si occupa ormai solo di incentivazione di energie rinnovabili in Italia, ha illustrato il sistema di incentivi CONTO ENERGIA per il fotovoltaico, nonchè il sistema dei certificati verdi, che si fonda sull'obbligo di legge per importatori/produttori di energia da fonti convenzionali di produrre energia rinnovabile per una quota determinata. Per le società che non possono adempiere a tale obbligo esiste la possibilità di acquistare dal GRTN dei certificati verdi rilasciati dal GRTN all'energia verde prodotta da impianti precedentemente qualificati.