Quartieri ecologici nelle ex borgate
Le regole per le nuove case: bioarchitettura e risparmio energetico - da Repubblica del 08.03.2006
08 March, 2006
<b>Le zone coinvolte nel progetto si trovano sulla Casilina, sull´Ardeatina, sull´Anguillarese e alla Storta
Interventi dalla mobilità al verde urbano al riciclaggio dei rifiuti
CECILIA GENTILE </B>
Da ex borgate abusive a quartieri modello, realizzati con i criteri del risparmio energetico, della bioarchitettura e della sostenibilità ambientale.
Protagoniste di questa metamorfosi saranno quattro zone periferiche della capitale: Finocchio- Valle della Morte, sulla Casilina, Cava Pace, sull´Ardeatina, vicino a Tor Carbone, Radicelli-Due Pini, sull´Anguillarese, La Storta, con le aree di Cerquette Grandi, via Prozolo, via Montagnona, via Rivoli e Colle Fiorito. La Regione le ha scelte su proposta dell´assessore all´Ambiente Angelo Bonelli e dei presidenti delle commissioni Lavori pubblici Giovanni Carapella e dell´Ambiente Giuseppe Celli per finanziare la progettazione dei nuovi interventi urbanistici e successivamente collaborare alla loro realizzazione. Le risorse saranno attinte dal fondo unico per le energie rinnovabili già approvato in Finanziaria, in tutto 100 milioni in tre anni.
Come tante altre, il nuovo piano regolatore di Roma definisce queste zone "toponimi", gruppi di case sparse nate abusive, successivamente sanate con l´obiettivo di essere inserite in un progetto di riqualificazione. E per le quattro aree individuate dalla Regione, la riqualificazione sarà molto speciale: «Nella progettazione i cittadini saranno affiancati dal Comune e dal dipartimento Itaca dell´università la Sapienza - spiega Bonelli - perché tutti gli interventi ancora da realizzare, dalla mobilità al verde urbano, dagli impianti di illuminazione al ciclo dello smaltimento rifiuti, dalle scuole all´arredo urbano, siano sostenibili». Dunque, bioedilizia, impianti fotovoltaici, asfalti che consentano la permeabilità dei suoli, piantumazione di alberi per ricostituire gli ecosistemi compromessi, coibentazione per evitare la dispersione di calore, raccolta differenziata spinta.
«Questi toponimi sono stati scelti per la loro collocazione - racconta Giovanni Carapella - Cava Pace, per esempio, è contigua all´Appia Antica, La Storta è a due passi dalla riserva di Mazzalupetto, in piena Valle dell´Arrone. Rappresentano una ferita al paesaggio romano. La scommessa è trasformarle, renderle omogenee al loro prezioso contesto con la partecipazione dei cittadini». «E´ un segnale importante per le periferie di Roma, che vuole proporre un modello da imitare anche per altri processi di riqualificazione», puntualizza Giuseppe Celli.