Ambiente, rapporto in bianco e nero "Meno inquinamento", "Non è vero"
Critiche degli ecologisti al documento presentato da Matteoli - da Repubblica del 24.03.2006
24 March, 2006
<b>Il resoconto degli ultimi anni di interventi: ridotte le emissioni del 30-40%; mille gli impianti a rischio
L´accento è puntato più sull´impatto economico che sul territorio
Dubbi soprattutto sui metodi usati per la relazione: dati disomogenei</b>
ANTONIO CIANCIULLO
ROMA - Dopo alcuni annunci a vuoto, con tre anni di ritardo sugli impegni previsti dalla legge e due settimane d´anticipo sul voto, è arrivata la Relazione sullo stato dell´ambiente in Italia. Il cofanetto è elegante, la grafica gradevole. Ma dentro c´è una sorpresa: manca la Relazione. Lo ammette tra le righe lo stesso ministro dell´Ambiente Altero Matteoli nella sua introduzione: «La struttura e i contenuti della Relazione sono diversi dalle edizioni precedenti». Tutti i governi, dalla prima edizione del 1989, si sono attenuti allo schema europeo: pressione dei fattori antropici - impatto ambientale - risposte politiche. Il governo attuale invece ha ribaltato l´approccio: al centro non c´è più l´ambiente ma gli studi preparati da varie agenzie e istituzioni (Apat, organizzazioni industriali, centri studi sull´energia, organismi internazionali) intrecciati alle misure adottate dal ministero dell´Ambiente: un commento con taglio ambientale delle politiche economiche più che una Relazione sullo stato dell´ambiente.
A questo rovesciamento d´impostazione si sommano altre difficoltà di lettura (dati spesso vecchi e disomogenei, assenza di ogni riferimento a fatti non marginali come il condono edilizio) creando un quadro che è difficile considerare soddisfacente. Tanto che i Verdi hanno organizzato un sit-in davanti a Villa Madama, dove si presentava la Relazione, distribuendo un contro rapporto: per la prima volta dal debutto della fotografia ecologica dell´Italia gli elementi statistici offerti dal governo vengono giudicati strutturalmente insufficienti.
Le 318 pagine denominate «Relazione sullo stato dell´ambiente» contengono sei capitoli (energia, industria, trasporti, agricoltura, turismo, aree urbane), oltre a un´introduzione e a varie appendici e schede. Il capitolo sull´energia è quello su cui l´elaborazione è più accurata: le ferite lasciate dall´affannosa rincorsa all´obiettivo Kyoto sono fresche. Si delinea la mappa delle infrastrutture energetiche italiane, si traccia il bilancio della riduzione degli inquinanti tra il 1990 e il 2004 (meno 73 per cento di ossidi di zolfo, meno 36 per cento di ossidi di azoto, meno 38 per cento di composti organici volatili), ma l´obiettivo di legge legato al rispetto del protocollo di Kyoto resta un oggetto sbiadito, sullo sfondo.
Anche nella sezione «ambiente e industria» l´analisi del sistema industriale è dettagliata. Dopo Seveso, il sistema italiano viaggia su binari che hanno incanalato le industrie verso una contabilità precisa di ciò che entra e del rischio per le comunità locali. Molto più incerta è però la situazione dei rifiuti. E questo capitolo non aiuta a svelare il mistero dei milioni di tonnellate di scarti pericolosi che svaniscono nel nulla.
Ma l´ambiente complessivamente è migliorato? Per Matteoli sì: «Negli ultimi 15 anni il fattore ambiente si è fatto strada in tutti i settori anche se i risultati positivi e incoraggianti sono messi a rischio dal gap di infrastrutture che ha effetti negativi sull´economia e sull´ambiente». Le agenzie di stampa però non hanno registrato reazioni positive al cofanetto presentato a Villa Madama.
«In questi cinque anni sono stati commissariati i parchi, abolite le domeniche ecologiche e le città dei bambini, boicottata la strategia europea di riduzione delle emissioni, tagliati i fondi e i progetti di Regioni e Comuni sulla qualità dell´aria: forse per questo il testo è reticente», ha commentato il diessino Valerio Calzolaio. Critici anche la Legambiente («Neanche una parola su un´emergenza smog senza precedenti»), il Wwf («Il ministero commenta dati disaggregati»), la sinistra ecologista («Un pamplet che raccoglie dati già noti»), l´Arcicaccia («Ignorata la biodiversità»).