Tetti verdi per combattere lo smog
Gara mondiale di progetti eco-sostenibili per le città del futuro - da Repubblica del 24.04.2006
26 April, 2006
<b>Gli obiettivi sono ridurre del 30 per cento i consumi energetici e un rapporto più stretto con l´ambiente
Antonio Cianciullo</B>
Una pioggia di tetti verdi per migliorare il clima di Buenos Aires. Una ristrutturazione dal volto umano per conciliare le nuove costruzioni che stanno sconvolgendo le città cinesi con la conservazione dell´anima antica. Un resort turistico a Nieuwoudtville, in Sudafrica, in cui l´impatto ambientale è controllato con una cura che arriva a disciplinare il riuso del materiale organico dei gabinetti. Sono 3 dei 15 progetti esposti nello Shangri-La Hotel di Bangkok dove questa sera verranno premiati i tre vincitori del Premio Holcim per la costruzione sostenibile, che con i suoi due milioni di dollari di montepremi si configura come il più importante riconoscimento per l´architettura attenta all´ambiente.
È possibile che sul podio salga uno dei due italiani che hanno conquistato un piazzamento su scala continentale nella fase di selezione. Il primo è Renzo Piano, arrivato alla finale per il disegno della nuova Accademia delle scienze di San Francisco, in mezzo al Golden Gate Park. Un edificio che, nella sua proiezione virtuale dall´alto, è difficile individuare: a prima vista appare solo una grande macchia verde con a lato alcune file di alberi.
Solo aguzzando lo sguardo, si fa caso a un perimetro che delinea un rettangolo più chiaro: là sotto, mimetizzata da un ettaro di piante autoctone che fanno da tetto, c´è la nuova sede dell´accademia fondata nel 1853. All´interno dell´edificio i livelli di efficienza energetica e l´uso di pannelli solari saranno in linea con le funzioni assegnate all´edificio: dal 2008 qui si mostrerà al pubblico come è possibile raggiungere obiettivi che, con la crescita del prezzo del petrolio, diventano sempre più urgenti. Ad esempio tagliare i consumi energetici del 30 per cento.
E perfino, con una provocazione culturale che ormai comincia a riguardare anche l´Italia, fare a meno dell´aria condizionata: il tetto verde e il sistema di ventilazione permettono di rinfrescare le stanze in maniera naturale evitando sprechi e rischi sanitari.
Su scala più diffusa il tetto verde svolge poi altre funzioni ecologiche, come mostra il progetto «Cubiertas verdes» che propone di restituire in alto il verde tolto in basso agli abitanti di Buenos Aires: ogni cittadino della capitale argentina è circondato da 4,3 metri quadrati di piante e 57,1 metri quadrati di cemento e asfalto.
Trasformando 3.500 ettari di copertura grigia in mantello verde, gli architetti della Gilardi e associati vogliono ottenere tre risultati in un solo colpo: migliorare il rendimento energetico delle case grazie a una maggiore coibentazione; diminuire lo smog e il contributo all´effetto serra della città grazie all´azione compensatrice delle piante; evitare le inondazioni urbane durante le piogge intense grazie a un maggiore assorbimento dell´acqua che ne rallenta il deflusso.
E sul governo dell´acqua è centrato il secondo progetto curato da un italiano, quello che ha discrete possibilità di piazzamento finale avendo ottenuto il primo premio nella selezione europea: il recupero della Valle dei Mulini di Amalfi. È qui che otto secoli fa, nell´incontro tra la cultura araba e la Campania, si cominciarono a produrre carta e limoni. Obiettivi economici diversi accomunati da un motore unico: l´acqua.
È stato il governo sapiente del torrente Canneto, che nel dopoguerra si decise di seppellire sotto l´asfalto dell´attuale corso di Amalfi, a muovere per secoli l´ingranaggio dell´economia locale. L´acqua correva in canalette separate per funzione: da una parte l´irrigazione, dall´altra l´alimentazione delle cartiere che macinavano la «carta bambagina» riducendola in poltiglia da stendere sui panni. L´energia idrica era così preziosa che si ereditava o si otteneva in dote: un matrimonio poteva servire a guadagnare il diritto di spostare una chiusa a proprio vantaggio per mezz´ora o un´ora.
«È un universo antico di cui restano tracce importanti ma fragili», spiega Luigi Centola, l´architetto che coordina il progetto voluto dalla Provincia e dall´Università di Salerno. «Le cartiere, con l´unica eccezione di Amatruda, sono chiuse da mezzo secolo: molte strutture sono franate, le altre rischiano di fare la stessa fine. Con il progetto Waterpower recupereremo l´area in cui sorgono 14 di questi edifici straordinari coniugando il rispetto della tipologia originaria con una reintepretazione del potere dell´acqua. Ci saranno ad esempio ascensori flottanti, che utilizzano principi idrualici per permettere di raggiungere le quote più alte della valle».