«L’Asl nasconde l’allarme inquinamento»
Ricorso al Tar delle Mamme antismog: mai reso noto il dossier sui veleni, troppi rischi per la salute - da Corriere della Sera del 08.06.2006
08 June, 2006
<b>Andrea Galli</B>
La denuncia del Mam: illegittimo negare l’accesso agli atti, l’Azienda deve pubblicare subito l’indagine
L’aria malata della città in un dossier dell’Asl. Mai, forse perché «scottante», reso pubblico. Nonostante le promesse, fin dallo scorso anno, «fatte dal direttore generale dell’azienda sanitaria Antonio Mobilia» al Mam, il gruppo Mamme antismog di Milano, di una rapida pubblicazione. L’associazione, dopo mesi di «inutili» scambi di lettere, è passata alla controffensiva: ieri è stato depositato al Tar un ricorso contro l’Asl a causa del «mancato accoglimento della richiesta di accesso agli atti». Dall’Asl, più volte interpellata, no comment. Non una parola sul dossier né su una replica all’associazione. Il Mam, sorto nel 2001 di fronte all’«emergenza inquinamento», comprende sì mamme (una ventina le attiviste, circa 900 le iscritte) ma, anche, «tutti quei cittadini sensibili ai gravissimi effetti dello smog». Nel 2005, la scoperta della relazione «realizzata e redatta dal servizio di epidemiologia dell’Asl» oggi diretto dalla dottoressa Chiara Porro e inerente i danni «dell’inquinamento atmosferico, i cui dati erano molto allarmanti, rappresentando gravi effetti sulla salute dei cittadini». Il 23 febbraio scorso, dal Mam partiva una lettera. Destinatario Mobilia. Oggetto: la possibilità di «ottenere copia della menzionata relazione». Il 30 marzo, la risposta del direttore generale che - si legge nel ricordo - «confermava l’esistenza della relazione» aggiungendo che fosse «in pubblicazione su "Salute e ambiente - rapporto annuale" a cura della Regione. Il 4 aprile, nuova missiva a Mobilia delle Mamme antismog: «Il rapporto quest’anno non verrà pubblicato». Motivo per il quale «la prego di volermi far cortesemente avere senza ulteriore indugio la copia del rapporto». Di nuovo palla al direttore generale, con una lettera del 24 aprile e con la comunicazione di «non poter accogliere la domanda».
Ma perché? Cosa nasconde di così tanto allarmante il dossier da tenerlo nascosto da mesi? Che valori di smog vi sono, all’interno? L’aria malata è peggiorata e quanto gravi sono gli effetti dell’inquinamento? Sulla vicenda, l’azienda sanitaria non ha appunto voluto rispondere. L’indagine verrà pubblicata, prima o poi? È giusto che i milanesi non vengano a conoscenza di cose che li riguardano direttamente?
Nelle dodici pagine del ricorso al Tar, il Mam sostiene che il «provvedimento di diniego di accesso espresso dall’Asl è palesemente illegittimo». Anche perché «uno studio epidemiologico, basato sui dati dell’inquinamento cittadino nell’area milanese comunicati dall’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa, ndr), certamente rientra nella nozione di informazione relativa all’ambiente». E, inoltre, «non vi è dubbio che l’Asl è, da un lato, non solo in possesso, ma addirittura autrice di un importante documento di valutazione dell’impatto sulla salute umana dell’inquinamento atmosferico e, dall’altro è, in base alla legislazione vigente, una delle autorità aventi responsabilità in materia ambientale».
È un «giallo», il dossier. La sua mancata pubblicazione non fa altro che alimentare dubbi, generare sospetti, provocare paure. Con il ricorso, le Mamme antismog di Milano chiedono che il Tar «ordini all’azienda sanitaria locale il rilascio e/o l’esibizione della relazione richiesta».