In città senz’auto: che fatica
Il documento delle associazioni ambientaliste torinesi
21 September, 2006
Oggi 22 Settembre è la Giornata mondiale senz’auto.
Il tema della giornata europea dedicata alla mobilità urbana quest’anno è il cambiamento climatico e il riscaldamento globale e di conseguenza le politiche energetiche su cui l’Unione europea ha un piano specifico rintracciabile nel documento “Strategie tematiche per l’ambiente urbano”.
Nell'Unione europea si deve ai trasporti il 20% delle emissioni complessive di gas serra: quello dei trasporti è il secondo contributo per importanza, dopo quello dell'industria energetica. La benzina produce 2.4 kg di CO2 per litro, quindi se una macchina fa circa 8.5 km/litro rilascia circa 0.4 kg di CO2 per km percorso.
Ogni singolo chilometro non coperto in automobile riduce l’emissione di CO2 di 145 g.
A Torino circolano ogni giorno 560.000 vetture private (di cui 118.000 non catalizzate) più 400.000 auto in entrata e in uscita (a Milano ne sono 600.000 soltanto!)
Sulla base delle tendenze attuali, nel 2010 le emissioni di CO2 saranno superiori del 40% rispetto ai livelli del 1990
Il 2005 è, infatti, stato chiamato dall’Organizzazione meteorologica mondiale “l’anno del disastro”. Mai prima di allora a livello nazionale, regionale e locale c’era stata tanta preoccupazione e coscienza di dover intervenire. I dati:
• livelli di inquinamento quasi costantemente al di sopra delle soglie di sicurezza,
• alti livelli estivi di ozono
• traffico veicolare in inarrestabile incremento ed ormai avviato verso la paralisi;
• costante aumento della morbilità e della mortalità
• rumore assordante nella maggior parte delle strade cittadine, intasate da file senza fine di motori rombanti che avanzano a passo d'uomo;
• ondate di caldo estivo amplificate dal progressivo surriscaldamento
Questo accade perché la scelta dell’Amministrazione comunale di privilegiare gli interessi dell’automobile privata costringe i torinesi e chi vi arriva ad utilizzarla in quanto competitiva su ogni altra soluzione di mobilità.
Perché dovrei lasciare l’auto a casa se il mezzo pubblico non mi garantisce tempi di percorrenza certi? Perché dovrei usare il car-sharing se tanto mi imbottiglio in mezzo ai veicoli privati? Perché dovrei prendere la bicicletta se il traffico fa paura e non mi viene garantito uno spazio sulla strada da una striscia di vernice e qualche dissuasore? Perché dovrei parcheggiare ai confini della città arrivando da fuori se un numero sempre maggiore di parcheggi in centro mi incoraggia a proseguire?
Così prendo la mia auto, mi infilo nel traffico, mi dispero in cerca di un parcheggio e pago la benzina sempre più cara e contribuisco ad aumentare l’inquinamento
Chiediamo agli amministratori di Torino di:
• Attuare politiche di disincentivo sia all’ingresso, sia al parcheggio in superficie dell’auto privata. Per esempio rendendo gratuiti i parcheggi di interscambio e allargando la ZTL al 20% della città, come richiesto anche dalla regione Piemonte
• Prevedere un trasporto pubblico frequente, con tempi di percorrenza inferiori agli attuali e certi per esempio aumentando le corsie protette e investendo nell’incremento del trasporto pubblico tutti gli introiti della sosta in superficie incassati da GTT. Renderne più conveniente la fruizione, per esempio introducendo un biglietto unificato ad ampia fascia oraria per tutta l’area metropolitana: una tariffazione (tessere e abbonamenti con costi contenuti) che renda appetibile l’uso del mezzo pubblico, considerando l’incidenza relativamente modesta del costo del biglietto sulla redditività di impresa delle società di trasporto pubblico
Secondo il rapporto eurispes-aci 2006 sui problemi della mobilità la grande maggioranza (il
65,8%) di coloro che si spostano tutti i giorni per motivi di studio, lavoro o quant’altro impiega solitamente meno di mezz’ora: in particolare, solo il 4,3%, infine, dichiara di impiegare più di un’ora.
Per coloro che utilizzano mezzi di trasporto privato i tempi medi di spostamento continuano ad essere
sensibilmente inferiori rispetto a chi opta per il trasporto pubblico.
• Aumentare i servizi per la bicicletta: maggiori piste ciclabili, noleggio bici e rastrelliere davanti alle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa e davanti agli uffici pubblici, carico delle biciclette su alcune grandi linee di trasporto pubblico e su tutte le linee ferroviarie di penetrazione in città dai comuni limitrofi
• Lanciare ( come estensione dell’iniziativa “Pedibus”) la campagna “A scuola in bicicletta” rivolta soprattutto ai ragazzi di medie e medie superiori e universitari
• Rendere operativa la figura del mobility manager aziendale allo scopo di attivare il car pooling ovvero l’utilizzo collettivo di una sola automobile per recarsi verso una destinazione comune
• Attivare con periodicità una campagna di affissione ripetuta che incoraggi la diversificazione dei mezzi di trasporto fra mezzo pubblico, bicicletta, la pedonalità e automobile a seconda delle possibilità, delle distanze e degli usi.
• Varare un nuovo Piano della Mobilità (che non c’è mentre il precedente Piano Urbano del Traffico è scaduto a giugno) e applicare alle strade residenziali già previste nel PUT l’apposito cartello a 30 km/h
• Programmare nello scenario economico della città delle produzioni che tengano conto del cambiamento climatico e del prossimo picco del petrolio: i milioni di euro spesi dalle istituzioni per rilevare le aree di Mirafiori non possono servire solo a portare a Torino una piccola quota della produzione della Grande Punto!! L’investimento nei motori a basso impatto è, oltretutto, una condizione basilare della futura competività della Fiat.
Bici & Dintorni
Italia Nostra – Sezione di Torino
Legambiente Torino – Circolo Ecopolis
Pro Natura Torino