Ztl scolastiche: istruzioni per l’uso
Successo per il seminario operativo di Provincia di Torino e Anci Piemonte. Torna “A scuola camminando”
23 October, 2006
Auditorium della Provincia al gran completo e grandissimo interesse per il seminario sulle Ztl scolastiche proposto da Provincia di Torino e Anci Piemonte ai Comuni, agli amministratori e agli insegnanti. Per l’occasione è arrivata anche la conferma che il concorso - progetto "A scuola camminando" si farà anche per questo anno scolastico: dal 21 marzo al 21 maggio 07 (la premiazione dovrebbe coincidere con la Giornata mondiale dell’Ambiente) si cammina per migliorare l’aria e vincere i premi. Da alcune anticipazioni per questa edizione sarà necessario comprovare la partecipazione degli allievi, ed è allo studio un logo distintivo della gara.
La giornata è stata ricca di spunti e il professor Agostino Villa – invitato a parlare degli interventi di moderazione del traffico intorno ai plessi scolastici – è necessario ampliare la visione sulle Ztl scolastiche considerandole come possibilità di eliminazione dei fattori di rischio, risultato di tre interazioni: veicoli, spazio e velocità. “Laddove si individua un percorso pedonale protetto è necessario fare un'analisi in tutte quelle situazioni di "attrazione" (bocciofile, asl, non solo scuole) oltre a un’elenco di problematiche connesse - ha detto Villa inquadrando il tema - Il passaggio alla completa sicurezza dell’area deve essere inquadrata in una valutazione dei costi dipendente dai benefici e occorre adottare la misura che al costo minimo dà maggior beneficio. Ci deve essere un'uniformità nell'intorno non si può passare da una zona protetta a una pericolosa… All'estero sono molto più attenti a evitare che in strada ci si distragga, guardando ad esempio cartelloni pubblicitari. Inoltre, non è sufficiente la segnaletica "standard” non basta quella obbligatoria e non è vietato utilizzare segnaletica integrativa. Per convincere i genitori a non accompagnare i figli a scuola, occorre portare loro dei vantaggi oggettivi: assicurandogli che non sarà necessario più tempo per raggiungere e che il percorso sarà sicuro (il passaggio pedonale deve essere adeguato alla massima portata del flusso di bambini, occorre tener conto dell'età, del carico sulle spalle). Dovrebbero essere consegnate delle mappe del percorso o meglio della rete di percorsi di pedibus”. Per Sivana Ranzato, consulente della Provincia e curatrice del progetto “Strade più belle e sicure” continua a essere disattesa “la convenzione di Aarhus. Se vogliamo cambiare i modelli educativi dobbiamo farci carico - come adulti - dell'attuazione del cambiamento. Secondo uno studio, il 21% degli insegnanti (tra quelli intervistati) sceglie mezzi diversi dall'auto e l'8% usa l'auto insieme ad altri colleghi, il 60% degli insegnanti impiega circa 15 minuti per raggiungere la scuola, il 53 % dei questionari non ha riportato risposta sul mancato uso dei mezzi pubblici, il 43% degli insegnanti che usa l'auto abita entro 4 km dalla scuola e il 34% potrebbe usare i mezzi pubblici (il 32% sostiene che il tempo di arrivo a scuola usando i mezzi non raggiunge i 30 min); un dato confortante: il 59% di chi usa l'auto da solo è disposto a condividerla avendo la messa in sicurezza dei percorsi si potrebbe convertire il 13% di insegnanti che usano l'auto e che abitano a meno di un km”. Il prof. Antonio Dispenza (funzionario dell’Ufficio scolastico regionale e responsabile del CRESS) ha ricordato come a livello locale ci sia stato “un grosso exploit quando la scuola iniziò a organizzare i cosiddetti "patentini" per guidare i ciclomotori. In tempi brevissimi le scuole hanno dovuto organizzare incontri con esperti e relazioni esterne. E' subito emerso che l'educazione stradale deve essere un tema costante nell'educazione scolastica. Sono stati organizzati corsi di formazione per insegnanti (1200 docenti sono stati formati in pochi mesi) è emerso un fattore interessante: spesso già esistevano delle esperienze autogestite. E' emerso che alla scuola giungono moltissime proposte dai più diversi enti locali (ma senza coordinamento) che la scuola non ha la formazione necessaria per poter scegliere. Attraverso il protocollo potranno essere coordinare le varie proposte che arrivano alla scuola, avviando e stimolando strategie comuni. Per dar attuazione al protocollo è stato creato un tavolo - che si incontra una volta al mese per organizzare un piano di lavoro annuale e ampliare il POF – che intende formare i docenti (è in corso di preparazione il materiale formativo, diversificati a seconda dell'ordine della scuola). Ci saranno anche dei momenti di aggiornamento con dei corsi residenziali. Ogni azione portata avanti verrà valutata e monitorata. Vista la varietà di approcci delle diverse professionalità è utilissimo questo tavolo di lavoro anche per trovare un linguaggio comune tra i diversi attori. Il lavoro iniziato sarà utile per creare dei sussidi formativi. Perseguiamo l'educazione stradale attraverso il progetto Ti M.U.O.V.I – (Mobilità Urbana Autonoma per gioVani e bambini) attraverso 13 diversi progetti relativi ai diversi gradi scolastici - c'è anche un concorso per cortometraggi per l’educazione stradale. Anche la responsabile di Legambiente Marilisa Schellino è “molto contenta che in questo tavolo di lavoro ci sia anche la mia associazione. L'idea è quella di arrivare - vista la nostra esperienza a fare una fotografia dei Comuni della Provincia di Torino rispetto alle Ztl in prossimità degli istituti scolastici. Chiediamo la collaborazione di tutti - i comuni e gli amministatori - per la realizzazione di questa mappatura”.
La partecipazione massiccia e appassionata degli insegnanti al seminario è stata anche l’occasione per confrontarsi sul concorso “A scuola camminando”:
<i>"per una scuola di Torino è più complicato coinvolgere i vigili...infatti i genitori che avevano ricevuto l'informazione della presenza dei vigili non vedendoli hanno detto che il prossimo anno non parteciperanno...”,
“I genitori che sono stufi di accompagnare i bimbi. Ho avuto difficoltà a trovare i vigili, che si sono dichiarati molto disponibili ma che hanno ribadito la necessità di essere informati dalla Provincia",
"Il problema è che lo scorso anno si sono sovrapposte le iniziative della provincia di Torino con il Comune di Torino",
"La provincia deve tenere conto della difficoltà maggiori che città e cittadine incontrano nella realizzazione dei percorsi rispetto ai piccoli paesi",
"Per il comune di Piverone il traffico intorno alle scuole è dato solo dai genitori che portano i bambini a piedi, è un gatto che si morde la coda, e i genitori non mandano i loro figli a scuola proprio perchè ci sono troppe auto in giro!!!" </I>
C’è poi un problema per far tornare i bimbi da soli da scuola: esisterebbe una circolare che impone al personale scolastico di “consegnare” nelle mani di un adulto delegato il bimbetto, cosa che di fatto ostacolerebbe la formazione di Pedibus per il rientro a casa. Antonio Dispenza del CRESS ha assicurato che anche su questo punto si troverà una soluzione. La fiducia non ci manca e stavolta, su tutto, c'è da ben sperare...