Consumo e produzione di energia: verso una svolta per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili
Il quinto rapporto sull'energia della Provincia di Torino
07 March, 2007
Il 7 marzo 2007, a partire dalle ore 9 presso il Centro congressi della Regione Piemonte in corso Stati Uniti 23, si è svolto un convegno dal titolo “Consumo e produzione di energia: la strada per una svolta verso l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili”. Il convegno, organizzato dalla Provincia di Torino e aperto dagli interventi del presidente Antonio Saitta e dell’assessore alla Qualità dell'Aria e all’Inquinamento atmosferico Dorino Piras, è stato un’occasione di confronto tra istituzioni, società civile e operatori del settore su politiche e azioni in programma e da promuovere partendo dall’analisi dei dati e dalle principali problematiche e opportunità presenti sul nostro territorio in materia di energia.
Nel corso del convegno, è stato presentato il Quinto rapporto sull'energia, pubblicazione che aggiorna al 2005 i dati energetici della provincia di Torino, fornendo analisi sul lato della domanda e sul lato dell'offerta. Il sistema energetico locale viene studiato anche con un'analisi dei principali dati climatici e con il calcolo delle emissioni dei gas climalteranti nell'ottica del Protocollo di Kyoto.
Il quadro che emerge dalla lettura dei dati del Quinto rapporto sull’energia ribadisce la forte dipendenza del sistema energetico provinciale dal gas naturale (circa il 70% dei consumi complessivi) con una crescita rilevante registrata negli ultimi anni per l’aumento notevole di produzione termoelettrica. La produzione elettrica del 2005 è superiore al doppio di quanto è stato generato nel 2003 a seguito dell’entrata in esercizio di nuove centrali a ciclo combinato, portando la provincia a colmare lo storico deficit interno tra produzione e consumo e facendo prevedere ulteriori e significativi incrementi nei prossimi anni.
Altri aspetti significativi che emergono dal documento sono la continua crescita dei consumi (principalmente elettrici) del settore terziario, il calo dei consumi nei trasporti, con il deciso aumento del gasolio nei confronti della benzina e il confortante aumento del gas naturale per autotrazione.
Di rilievo è anche il calo dei consumi nell’industria sia per il gas sia per l’energia elettrica, così come l’aumento della quota di teleriscaldamento nel settore civile. Analizzando solo l’energia impiegata dagli utenti finali (e non i consumi di energia primaria), nel 2005 è stato registrato un consumo di 4.683,6 ktep, ripartiti per il 44% nel settore civile (domestico 33,9% e terziario 10,1%), per il 28,8% nelle attività produttive (27,7% nell’industria e 1,1% nell’agricoltura) e per il 27,1% nei trasporti.
Il vettore energetico più consumato risulta essere il gas naturale (più di 2.159 ktep) che rappresenta il 46,1% del totale, seguito da energia elettrica e gasolio (rispettivamente il 18,3% e 18%); la benzina si assesta al 10,8%, mentre il calore acquistato o il teleriscaldamento, in continua crescita, fa segnare il 3,4% degli usi finali totali. Marginali risultano i contributi dati dal GPL e dall’olio combustibile, che registrano rispettivamente il 2% e l’1,4%.
Nel periodo di analisi (1990-2005) si assiste ad un aumento degli usi finali (+9,9%). L’andamento di crescita non è lineare e scorporandolo in quinquenni (1990-1995; 1995-2000; 2000-2005) si avvertono tendenze diverse che è opportuno tenere in considerazione. Nel primo quinquennio gli usi finali aumentano con un tasso di crescita di circa il 5%, nel secondo la crescita è circa doppia (+9%), mentre nell’ultimo periodo gli usi finali decrescono, facendo registrare una frenata del 3,7% tra il 2000 e il 2005. L’inversione di tendenza si registra nel 2001, anno in cui gli usi finali registrano il loro culmine sfiorando i 5.000 ktep per poi ridursi in modo costante negli anni successivi. La riduzione dell’ultimo periodo è trainata dal settore dell’industria che riduce i propri consumi di circa l’11%, dopo un decennio di relativa stabilità. A differenza del settore industriale, gli altri settori presentano dei trend di crescita: +25,7% per gli usi civili e +10,6% per i trasporti. Entrambi i settori registrano comunque un andamento differente nell’ultimo quinquennio rispetto al periodo precedente: gli usi civili risultano essere stazionari, mentre i trasporti, dopo un tasso di crescita consistente che a fine degli anni ’90 è stato anche di 5 punti percentuali annui, hanno registrato un calo notevole che appare durare nel tempo.
Analizzando i vettori energetici, la riduzione degli usi finali negli ultimi cinque anni è da ascrivere al calo della benzina e del gasolio (rispettivamente –25,6% e –7,3%) che perdono circa 238 ktep, a diminuire è anche l’energia elettrica (-3,4%), che perde 29,7 ktep. Gli altri vettori sono in aumento (complessivamente +117,1 ktep), ma solo il teleriscaldamento (+29,4%) si distingue per variazioni relative e assolute di una certa entità.
A livello di emissioni di anidride carbonica, si avverte una riduzione a partire dalla fine degli anni 90 ma non di entità tale da far sperare che il territorio provinciale raggiunga gli obiettivi di Kyoto. Le emissioni di CO2 del 2005 sono infatti ai livelli del 1990 e quindi la riduzione da conseguire tra il 2005 e il 2010 è di circa il 6,5%: un obiettivo molto ambizioso per le tendenze attuali.
“Le fonti energetiche rinnovabili e l’efficienza energetica, vale a dire minori consumi e lotta agli sprechi, possono diventare il volano della fase di sviluppo economico che è alle porte” hanno detto il presidente Saitta e l’assessore Piras. “Anche gli enti locali sono ora chiamati a dare il loro apporto a una nuova politica energetica che, intrecciando ambiente e sviluppo, permetta di ottenere crescita economica e nuovi posti di lavoro. La provincia di Torino si candida ad ospitare l’insediamento delle imprese che operano nel settore energetico.”