Da Siviglia 2007: Buone pratiche di mobilità nelle citta europee.
In una sessione dedicata alla mobilità, diversi modelli a confronto: Londra verso la Low Emission Zone. No Euro 3 dal 2008. Milano e la Pollution Charge. Roma e la mobilità ciclistica
21 March, 2007
di Giuseppe Iasparra
Da <b>Londra</b> arriva la Zona a basse emissioni. A presentarla è stato Nick Fairholme direttore della LEZ (Low Emission Zone) e rappresentante dell’agenzia dei trasporti londinese.
Secondo i dati forniti nell’intervento l’inquinamento atmosferico a Londra causa ogni anno 1.000 morti premature e 1.000 ricoveri ospedalieri. I livelli di Pm10 e di Ossido di Azoto sono alti. Londra dal 2003 sperimenta con successo la congenstion charge. I cittadini londinesi sono consapevoli dei danni provocati dall’inquinamento atmosferico e la tassa sul traffico non ha colpito la popolarità del sindaco, l’indipendente Ken Livinstone: nelle elezioni del 2004 è stato eletto per la seconda volta sindaco della capitale inglese.
Dal 2006 è partita una consultazione aperta con i cittadini per studiare una strategia per la riduzione degli inquinanti atmosferici. La risposta dei cittadini è stata altissima: 105.000 le risposte al sondaggio municipale. Tra novembre 2006 e febbraio 2007 la consultazione è entrata nel dettaglio. La proposta finale per combattere le emissioni è quella di creare una Zona a Basse Emissioni - Low Emission Zone -. Si tratta di una zona che entrerebbe in vigore 24 ore su 24 e sarebbe complementare alla già attiva tassa sul traffico. La proposta iniziale prevede un’introduzione graduale: l’area iniziale sarebbe di 20 kmq da espandere poi a 40; i veicoli soggetti alla limitazione sarebbero quelli più inquinanti, dal 2008 divieto fino ai veicoli Euro3 e dal 2012 agli Euro 4. Il prezzo giornaliero previsto per chi vuole circolare comunque è proibitivo: 150 euro, dieci volte di più dell’attuale tariffa congestion charge.
<a href="http://www.tfl.gov.uk/corporate/projectsandschemes/environment/2021.aspx"><b>Low Emission Zone - dal sito Transport for London (in inglese)</b></a>
<b>MILANO</b>
L’assessore Edoardo Croci ha presentato le strategie di Milano per la mobilità sostenibile. La città ha una superficie di 182 kmq. Gli spostamenti giornalieri sono 4.757.000 e solo 1/3 viene realizzato con i mezzi pubblici. I punti del programma del Comune per la mobilità sostenibile: sviluppo della domanda di trasporto pubblico – aumento dell’offerta e della frequenza dei mezzi -; sviluppo della tariffa integrata regionale; estensione della sosta a pagamento; aumento dei parcheggi di interscambio, della mobilità ciclabile, del car sharing e introduzione della polluction charge.
Gli obbiettivi della tassa sull’inquinamento sono molteplici: la riduzione del 30% dei veicoli entranti nell’area urbana; l’aumento del 50% degli spostamenti con i mezzi pubblici e una riduzione del 25% delle emissioni cuasate dal traffico. I veicoli colpiti sono quelli più inquinanti, soprattutto i diesel e l’area di applicazione di 9 kmq. L’avvio del progetto: fine del 2007.
<a href="http://www.ecodallecitta.it/allegato.php?id_allegato=8549"><b>Milan strategy for susteneible mobility - la presentazione dell'assessore Croci</b></a>
<b>ROMA</b>
Marco Contadini, responsabile dell’ufficio biciclette del Comune di Roma, ha presentato la mobilità ciclista nella capitale. Roma ha una superficie cittadina tra le più grandi d’Europa, 1.300 kmq. La maggior parte dei servizi della città sono discolcati nell’area centrale della città; la domanda di trasporto è quindi fortemente radiale e i livelli di cogestione sono molto elevati: 1,8 milioni di auto, 450.000 motorini, 6,2 milioni di spostamenti quotidiani. Per ora la rete ciclabile è di 160 km – 50 sono aree verdi -, altri 20 sono in costruzione e 70 km sono in fase di progettazione.
A Roma lo spostamento medio è di 12 km . Puntare quindi sulla bici per la totalità dello spostamento era impossibile. Si è pensato quindi all’interscambio bici più bus. I sistemi che si stanno studiando sono due: rastrelliere punto – punto sull’esempio di Lione o il bike sharing sul modello di alcune città tedesche.
I problemi che il Comune riscontra nell’attuazione di un progetto simile sono principalmente di carattere economico e burocratico: gli attori che hanno voce in capitolo sono molteplici e le risorse finanziare sono scarse. Il Comune ha quindi creato un “Tavolo per l’intermodalità tra trasporto pubblico e bicicletta” coinvolgendo i vari enti interessati: Met.ro, Atac, Trambus, Trenitalia, Roma Multiservizi, associazioni, Regione e Provincia.
<b>SIVIGLIA</b>
Rúben García, direttore dell'area traffico del Comune di Siviglia, ha presentato il piano della Città per la mobilità e la riduzione del traffico. Ecco i punti principali: "Nuova segnaletica verticale e orizzontale, diversificazione nell'uso delle strade - isole pedonali, elementi per la riduzione e la dissuasione del traffico -, creazione di un sistema di controllo centralizzato, controllo dell'accesso in centro. Per il trasporto collettivo: costruzione della metropolitana e della metro leggera. Secondo Rúben García, a Siviglia una buona alternativa all'auto è la bici: "La città ha ottime condizioni climatiche per spostarsi sulle due ruote e le distanze non sono enormi".
<a href="http://www.ecodallecitta.it/allegato.php?id_allegato=8558"><b>Mejor movilidad, menos trafico - Siviglia: piano per la mobilità e la riduzione del traffico</b></a>