Effetto divieti, cala lo smog
Dati contrastanti dopo tre mesi di divieti al traffico. L´aria migliora, le Pm10 no. L´unico valore in controtendenza è quello delle polveri a Torino - da La Repubblica del 03.05.2007
03 May, 2007
<b>Marco Trabucco</b>
Dove le auto non circolano, o per lo meno dove non circolano le auto più inquinanti, l´aria migliora. E diminuiscono le giornate di emergenza grave. In assoluto però, almeno a Torino e dintorni, negli ultimi mesi la concentrazione delle polveri sottili è aumentata nonostante le misure adottate da Regione, Provincia e Comuni dell´area. Sono i dati contraddittori (e difficili per ora da interpretare) di cui oggi discuteranno l´assessore regionale all´ambiente Nicola De Ruggiero e i suoi colleghi della otto provincie piemontesi. Un incontro che è stato convocato per fare un bilancio della situazione a tre mesi dall´entrata in vigore dei divieti di circolazione parziale per le auto Euro 0 a benzina e e Euro 0 e Euro 1 diesel. E per decidere se e come continuare nella strategia avviata.
Dati contraddittori perché, in mezzo a molte notizie positive, spicca il fatto che, da metà ottobre a metà aprile il livello delle Pm10 misurato dall´Arpa (l´agenzia regionale per l´ambiente) nelle cosiddette «stazioni di fondo», quelle cioè lontane dalla grandi vie di comunicazione e dai centri urbani (ad esempio nel parco della Mandria) è aumentato a Torino e dintorni rispetto agli ultimi due anni, superando gli 80 microgrammi di concentrazione media per metro cubo. Unico numero (e unica provincia) in peggioramento. Perché per il resto tutto migliora: migliora, sempre riferendosi all´area metropolitana torinese, quello che per molti è l´indicatore più importante il cosiddetto Iqa (indicatore delle qualità dell´aria). Da gennaio a marzo ci sono stati infatti solo due giorni in cui la lancetta è schizzata verso l´alto («aria molto insalubre» quindi con rischi gravi per la salute) contro i 9 giorni del 2006 e i 6 del 2005. E sono diminuiti (da 13 a 8) anche i giorni in cui l´aria è considerata «semplicemente» insalubre. Tutto questo, fa rilevare l´assessore De Ruggiero, nonostante per la situazione meteo i primi mesi del 2007 siano stati molto peggiori, con meno pioggia e più calore, due fattori che favoriscono l´inquinamento.
È migliorata poi, nell´ultimo semestre, sia pure di poco, anche la qualità dell´aria rilevata nelle stazioni di misurazione poste nelle zone più trafficate di Torino. E sono diminuite, nei sei mesi invernali, le volte in cui alle stesse stazioni si è superata la soglia limite per il pericolo «fisico» di 200 microgrammi per metro cubo: 41 volte quest´inverno contro le 56 del 2005-2006. Infine è diminuito ovunque l´altro grande nemico dei nostri polmoni, il biossido di azoto.
Un insieme che fa dire all´assessore regionale: «Mi sembra che la strada intrapresa sia quella giusta. È evidente che dove siamo intervenuti sul traffico i valori dell´aria sono migliorati. Il peggioramento complessivo nell´area metropolitana torinese deve però essere valutato con attenzione: perché, al di là di situazioni contingenti, ci dice che se non facciamo calare il numero di chilometri complessivi percorsi dalle automobili e dagli autocarri nella nostra regione non possiamo sperare in un miglioramento definitivo». In sostanza limitare il traffico nei centri urbani non basta. Ci vogliono interventi strutturali. «E ci vuole tempo per realizzarli» aggiunge De Ruggiero. In questo senso un dato conforta: un anno fa quando si è partiti con il cosiddetto piano stralcio del traffico in Piemonte circolavano circa 450 mila veicoli Euro zero o Euro uno. «Contiamo - spiega De Ruggiero - che a ottobre 2007 siano diventati meno di 300 mila». Significa che almeno 150 piemontesi nell´ultimo anno hanno deciso di cambiare auto (anche grazie agli incentivi statali). E di questi 12 mila hanno addirittura deciso di rottamare il loro mezzo senza sostituirlo: la metà di loro (quelli ha reddito più basso) ha potuto godere in questo senso degli incentivi regionali.
«Adesso dovremo decidere come andare avanti - aggiunge l´assessore - abbiamo fondi importanti destinati a questo fine, 14 milioni di euro complessivi di cui 5 solo per Torino. E altro denaro servirà a mettere i filtri antiparticolato a tutti i mezzi pubblici: gli appalti sono in corso. In più a ottobre dovrebbe partire la seconda parte delle limitazioni con ampliamenti degli orari: euro 0 a benzina e euro 0 e euro 1 diesel non dovrebbero più circolare dalle 8 alle 18,30 e questo anche il sabato e domenica. In più il 20 per cento del territorio abitativo dei comuni sopra i 20 mila abitanti dovrà essere destinato a Zone a traffico limitato. Che non significa isole pedonali, però, perché ci sono molti modi di limitare la circolazione e ogni realtà potrà scegliere quelli più adatti alla sua situazione».