15 luglio: è BIG JUMP!
Giornata europea per la balneabilità dei fiumi. Tuffo contemporaneo promosso da gruppi tedeschi e francesi. Nuotare in città nei corsi d'acqua, una risorsa antica che ritorna. Un bagno ai Murazzi di Torino e in diversi fiumi del Piemonte. In Emilia Romagna un inedito tuffo in mare
12 July, 2007
Ci siamo. Partecipiamo al tuffo più audace dell'estate? Ma non è audace... Tanti e ottimi i motivi per superare le resistenze irrazionali, prendere fiato e ribadire l'interesse verso l'opportunità di fare un bagno nel fiume sotto casa: <b>ai Murazzi del Po a Torino</B>, città apripista per l'Italia nel 2005. <img src="http://www.ecodallecitta.it/img/sarebbe.jpg" align="left">
Sempre in Piemonte nel Chiusella e nel Ticino, per sostenere il coraggio dei compagni di tuffo più cittadini. E ancora <b>in mare</b> in <b>Emilia Romagna</b> gemellata con <b>Tangeri</b> e <b>Alessandria d'Egitto</b>, e in <b>Ticino</b> e nel resto d'Europa dove tra 16 Big Jump in Belgio, 35 in Francia, 10 in Spagna, 16 in Germania lungo l'Elba e la Sprea, e 1 in Croazia, solo per ricordare quelli organizzati, si attendono tuffi spontanei non annunciati così come è tradizione da 10 anni.
Ma come nasce il Big Jump? Nel 97 sull'<b>Elba</b>, dall'idea di unire dalla sorgente in Repubblica Ceca all'estuario nei mari del Nord, un'insieme di persone pronte ad un tuffo collettivo per rivendicare la balneabilità dei fiumi. Proprio il corso d'acqua che ha diviso storicamente la Germania Est dalla Germania Ovest ora unisce mezza Europa con l'obiettivo di ridare limpidezza alle acque dei principali fiumi europei.
L'entusiasmo trascina l'iniziativa (Elbe Initiative dal 97) e porta nel 2002 ad un tuffo nell'Elba di più di 5000 persone e si allarga nel luglio 2005 con il primo "Big Jump" europeo. Quest'anno 2007 si tratta di un big jump di passaggio, in preparazione dell'atteso appuntamento quinquennale del 2010, anno in cui gli organizzatori mireranno a coinvolgere capillarmente ogni angolo d'Europa.
L’interesse per il tema della balneabilità urbana dei fiumi - particolarmente interessante per i nostro notiziario di ambiente urbano - sta crescendo. Fino alla metà del secolo scorso il bagno si faceva anche nelle città italiane…
Poi i fiumi sono stati più inquinati e/o più controllati e sono scattati i divieti di balneazione. Negli ultimi anni è in atto però un recupero sia pratico-igienico sia culturale della qualità dei fiumi e bagnarsi in città sta tornando possibile.
<img src="http://www.ecodallecitta.it/img/sprea.jpg" border="1" align="right">Luogo esemplare di questo nuovo bagnarsi nei fiumi in città è la Donauinsel a <b>Vienna</b>. In Germania ci si bagna sull'Elba: a <b>Dresda</b> ma anche verso la foce ad <b>Amburgo </b>. A <b>Berlino</b> si nuota in vari laghi e corsi d'acqua e si va verso la balneabilità anche della Sprea, con qualche problema per il centro cittadino. Persino a <b>San Pietroburgo</b> si nuota nella Neva.
Niente da fare per la Senna inquinata a <b>Parigi</b>, ma è balneabile la Margne, principale affluente nella regione parigina. Buone notizie dalla Svizzera. A <b>Zurigo</b> sono nati ben 18 stabilimenti ai bordi del lago e del fiume dove è possibile trascorrere la giornata e immergersi agevolmente nell'acqua. Ci si bagna anche a <b>Basilea</b> e nella capitale <b>Berna </b>, dove la gente nuota nell’Aare lasciandosi trasportare dalla sua corrente e dove è possibile scegliere tra ben 18 lidi tra lago e fiume.
Negativa la situazione dei fiumi nei tratti delle principali città spagnole e italiane anche se le condizioni del Po a <b>Torino</b> non sono disperate.