Italia 2007, la città si scopre tropicale
Legambiente: 2-3 gradi sopra la media. Cnr: siamo il paese più caldo - da La Repubblica del 08.09.2007
10 September, 2007
<b>Temperature da record a Milano e Trieste rispetto al trentennio 1960-1990
Cemento, smog e aria condizionata: così si crea l´effetto "isola di calore"
"Un quadro preoccupante in vista della Conferenza nazionale sul clima"
ANTONIO CIANCIULLO </b>
ROMA - Due italiani su tre abitano in città e per loro convivere con il cambiamento climatico sarà difficile: temperature che tendono a superare il muro dei 40 gradi, notti tropicali che non danno tregua, piogge sempre più rare per lunghi periodi. Così l´incubo dell´estate 2003, con le sue decine di migliaia di vittime da afa in Europa, si riaffaccia. E´ la fotografia che emerge da uno studio preparato da Legambiente, assieme all´Osservatorio meteorologico di Milano Duomo, in vista della Conferenza nazionale sul clima convocata a Roma il 12 e 13 settembre proprio per mettere a fuoco le strategie di adattamento necessarie a ridurre i danni da riscaldamento globale.
Nelle nove principali città italiane la prima metà del 2007 ha rappresentato un brusco salto nella corsa verso il caldo. Rispetto a una media già alta, quella del periodo 1961-1990, a Milano e Trieste l´aumento è stato di 3 gradi, a Bologna di 2,5, a Firenze 2,3, a Torino 2,2, a Napoli 1,8, a Roma 1,3, a Palermo 1. Solo Bari viaggia in contro tendenza con il primo semestre 2007 che si è chiuso 1,2 gradi sotto la media. Sono numeri che vanno a incrementare l´effetto isola di calore, la trappola termica prodotta da cemento, asfalto, condizionatori e tubi di scappamento che provoca picchi anche di sei gradi superiori alla temperatura delle campagne.
Il rapporto della Legambiente mostra come il mancato inverno e la primavera estiva (in molte città aprile è stato il mese più caldo rispetto alla norma) siano state le due principali anomalie del primo semestre 2007. A Milano a gennaio si sono registrati 6,2 gradi contro una media di 1,2 nel periodo 1960-1990, a Napoli 4,9 gradi in più rispetto alla media. Particolarmente allarmante la crescita della temperatura nelle ore notturne: tra il 1961 e il 2005 le nottate tropicali, quelle in cui il termometro non scende sotto i 20 gradi, sono aumentate del 50%. E il fenomeno diventa sempre più netto, anno dopo anno: le notti più calde nella storia dell´Osservatorio meteorologico del Collegio romano sono tutte concentrate tra il 1994 e il 2007, con l´ultimo record, la quarta temperatura minima più alta, il 23 luglio scorso, quando la colonnina di mercurio non è andata sotto i 27,1 gradi.
A tutto ciò va aggiunto un altro dato allarmante: secondo uno studio del Cnr, presentato ieri, l´Italia si sta riscaldando più che il resto del mondo: 1 grado in più negli ultimi 100 anni contro lo 0,74 della media mondiale.
«E´ un quadro preoccupante anche per gli impatti sanitari delle ondate di calore, ancora relativamente poco studiati: un´analisi dell´istituto francese Inserm ha raddoppiato la stima delle vittime della micidiale estate 2003 parlando di 70 mila morti aggiuntive in Europa e di 20 mila in Italia», ricorda Roberto Della Seta, presidente di Legambiente. «C´è bisogno di interventi drastici e immediati perché le città italiane sono in clamoroso ritardo rispetto alle politiche di riduzione dei consumi energetici e del traffico richieste dall´Europa. Ed è questa la sfida che dovrà affrontare la conferenza sul clima organizzata dal ministero dell´Ambiente».
Una sfida che l´andamento demografico rende sempre più drammatica. A livello globale siamo arrivati al sorpasso della popolazione urbana su quella rurale: un record preoccupante visto che le città sono responsabili del 75 per cento dei consumi energetici e dell´80 per cento delle emissioni di gas serra. E saranno proprio le città a pagare lo scotto maggiore per l´aumento delle malattie respiratorie e cardiovascolari che provocherà fino a 350 mila vittime in più, a livello globale, per ogni grado di crescita della temperatura media.
I danni potranno però essere sensibilmente ridotti se si sceglieranno politiche di adattamento efficaci: più aree verdi per domare il calore e filtrare lo smog; case bioclimatiche per governare la temperatura senza consumare troppa energia; fonti rinnovabili per ottenere elettricità pulita; sistemi di trasporto pubblico efficienti per ridurre l´uso dell´auto. Scelte che cominciano ad essere attuate: a Sacramento stanno piantando un milione di alberi; a Zurigo è stato deciso di riportare in superficie i corsi d´acqua interrati nel Novecento; a Reggio Emilia il 70 per cento delle nuove aree urbane sarà uno spazio verde; ad Hannover il quartiere Kronsberg è un modello di bioedilizia che integra nella strutta urbana torri eoliche e impianti fotovoltaici; a Parigi sono state distribuite 10 mila biciclette, a disposizione di abitanti e turisti, in 750 stazioni e le piste ciclabili sono passate da 180 a 380 chilometri.