Eurobarometro 2007: le preoccupazioni ambientali degli europei
Il sondaggio della Comunità Europea evidenzia come mobilità, inquinamento e cambiamenti climatici siano in cima alle preoccupazioni dei cittadini dell'unione
12 September, 2007
Eurobarometro e' un'indagine d'opinione condotta nei 27 Stati membri dell'Unione europea su un campione scelto a caso di circa 26.000 persone in merito a questioni relative alla politica dei trasporti dell'Ue, tra cui il trasporto urbano, le questioni ambientali, il traffico, la sicurezza aerea e i diritti dei passeggeri aerei.
Secondo <b>Eurobarometro 2007</b>, anche se l'automobile privata rimane il principale mezzo di trasporto, i cittadini Ue sono ben consapevoli del suo impatto sull'ambiente e sul traffico. La maggior parte degli europei e' <b>a favore di misure che promuovano l' utilizzo dei trasporti pubblici e per incoraggiare una mobilita' piu' sostenibile</b>.
Prima di tutto c'e' una conferma: il trasporto motorizzato privato predomina nell'Unione europea. L'81% dei cittadini Ue possiede un'automobile nel proprio nucleo familiare. La maggioranza dei cittadini dell'Ue (51%) indica l'automobile come il principale modo di trasporto, seguita dai mezzi pubblici (21%), dagli spostamenti a piedi (15%) e dalla motocicletta (2%). Gli europei lo sanno: i miglioramenti del trasporto pubblico, quali ad esempio orari migliori (29%) e migliori collegamenti verso destinazioni abituali (28%) potrebbero incoraggiare quanti utilizzano principalmente l'automobile per la mobilita' quotidiana ad utilizzarla meno frequentemente. Tuttavia, una percentuale significativa (22%) di automobilisti dichiara che in nessun caso sarebbe disposto a utilizzare meno l'automobile. La stragrande maggioranza dei cittadini Ue (78%) e' del parere che il tipo di automobile e il modo in cui viene utilizzata abbiano un impatto importante sull'ambiente. Per la maggioranza (35%) degli intervistati, <b>il migliore mezzo per invertire il trend all' aumento delle emissioni di anidride carbonica (CO2) dovute al trasporto stradale sarebbe permettere solo la vendita di veicoli meno inquinanti</b>. Per il 30% degli intervistati, invece, il mezzo piu' efficace per ridurre le emissioni di CO2 consiste nell' incoraggiare, soprattutto tramite agevolazioni fiscali, l' acquisto di veicoli a ridotto consumo di carburante. Alla domanda in merito al<b> metodo da essi utilizzato nel corso dell' ultimo anno per risparmiare carburante</b>, piu' della meta' degli intervistati conducenti principali nel loro nucleo familiare hanno risposto di aver modificato il loro stile di guida (57%) o di essersi spostati maggiormente a piedi o in bicicletta (56%). E' invece inferiore la percentuale di persone che ha utilizzato piu' spesso i trasporti pubblici (26%) o sono passati ad un' automobile a ridotto consumo di carburante (25%), mentre il 16% non ha utilizzato nessuno dei metodi proposti nel questionario e il 4% ha utilizzato tutti i metodi citati. Secondo il 36% dei cittadini Ue, il metodo migliore per incoraggiare l'utilizzo di biocarburanti e' quello renderli meno costosi tramite agevolazioni fiscali. Seguono, con il 32% di favorevoli, misure miranti a imporre ai costruttori la produzione di automobili a biocarburante. Tre cittadini Ue su quattro (74%) sono ben consapevoli che il tipo di automobile e il modo in cui sono utilizzate hanno un' influenza importante sulla situazione del traffico nel loro ambiente immediato. La stragrande maggioranza degli intervistati (90%) ritiene che la situazione del traffico nella loro area dovrebbe essere migliorata tramite un migliore sistema di trasporti pubblici (49%), l'introduzione di restrizioni all' accesso al centro citta' (17%), limiti di velocita' (17%) o pedaggi (5%). Una esigua maggioranza di cittadini Ue e' disposta a pagare di piu' per utilizzare mezzi di trasporto meno inquinanti (54%). Tuttavia, la maggioranza dei cittadini Ue (60%) non condivide l'affermazione che tutti gli utenti della strada dovrebbero pagare un pedaggio per compensare la congestione e i danni ambientali, mentre il 35% degli intervistati si dichiara d'accordo.
Per quel che riguarda i cambiamenti climatici, <b>metà degli intervistati si è detta molto preoccupata dal surriscaldamento della Terra</b>, mentre il 37% lo è solo in parte. <b>Il problema è particolarmente sentito dai cittadini mediterranei</b>: Spagnoli, Ciprioti, Maltesi e Greci.
I più sanno che il problema del cambiamento climatico è legato alla produzione e al consumo di energia. E sanno anche che nei prossimi 10 anni dovranno cambiare le proprie abitudini.
C’è chi ipotizza di usare meno l’automobile, il condizionatore e affini (76%). Chi prevede che pagherà bollette più salate (68%). E chi punterà ad acquistare elettrodomestici più efficienti sul piano energetico (72%).
A questo proposito, <b>gli Italiani spiccano come i consumatori più attenti all’efficienza energetica</b>: sono il 66% coloro che si sono dichiarati “molto condizionati” dalle prestazioni energetiche degli elettrodomestici al momento dell’acquisto, rispetto ad una media europea del 48%.
Inoltre quasi la metà dei cittadini europei (44%) ha sottolineato l’importanza di poter scegliere il fornitore di gas e di elettricità non solo per spendere meno, ma anche per consumare energia più pulita.
<b>I più sono contrari al nucleare</b> per lo smaltimento delle scorie e il rischio d’incidenti (61% del campione), mentre la netta maggioranza chiede un tetto minimo per le rinnovabili in ciascun paese (83% del campione).
In definitiva la maggior parte degli intervistati crede il miglior modo per affrontare i problemi energetici sia a livello europeo (62%). <font size="1"><b><i>- S.C.</i></b></font>