La befana di Legambiente: dolci e carbone alle città a misura di bimbo
Presentata Ecosistema Bambino 2004, l'indagine che premia 103 capoluoghi di provincia sulle politiche per l'infanzia.
14 January, 2004
E’ una calza piena di caramelle quella che Legambiente assegna a La Spezia, Pesaro, Arezzo, Ravenna, Udine, Reggio Emilia e Belluno. Sono queste le “magnifiche sette”, i sette centri urbani maggiormente attenti all’infanzia. Lo dicono con forza i risultati dell’annuale rapporto Ecosistema Bambino 2004 di Legambiente che - presentato come tradizione alla vigilia dell’epifania – rappresenta ormai il miglior osservatorio di questo particolare aspetto qualitativo dei 103 capoluoghi di provincia. E se in cima c’è il nord, sul versante opposto, quello che si merita il carbone, c’è purtroppo tantissimo meridione. Sardegna e Sicilia soprattutto, con l’eccezione di Caltanissetta e Palermo, si contendono infatti le ultime posizioni della graduatoria. Ecosistema Bambino 2004 di Legambiente, giunto alla sua settima edizione, realizza una dettagliata analisi delle 103 città italiane monitorando (i dati sono forniti dai Comuni e sono relativi al 2002) da una parte la qualità ambientale e dall’altra le forme di partecipazione avviate per favorire un ruolo attivo dei bambini nella città, i servizi e le iniziative di aggregazione e di animazione culturale, le strutture dedicate agli under 14 e, non ultimo, interventi e progetti relativi alla legge 285/97 che prevede finanziamenti per la promozione di politiche a favore dei bambini e degli adolescenti. “Opportunità di partecipazione in un ambiente più sicuro e pulito sono i requisiti per consentire la formazione dell’identità sociale dei giovanissimi - ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta – ma l’obiettivo di consentire ai ragazzi di essere realmente partecipi della cosa pubblica è ancora lontano. Il nostro scopo non è dare premi e riconoscimenti ma creare confronto e dialogo affinché le cose dei più piccoli siano un progetto ampio e condiviso da tutti. Sono dunque la partecipazione, l’aggregazione e le strutture dedicate agli under 14 alla base del successo per le prime della classe che hanno intrapreso un percorso che, continuando, può portare un consolidamento di una cultura dell’infanzia fatta di protagonismo. Certamente un percorso lento, ma che vede crescere a piccoli passi le città dei bambini”. In sostanza quindi appare chiare che è il centro-nord con centri urbani medio-piccoli a fare da traino. La situazione del 2004 vede crescere il livello medio. Oltre alle ‘magnifiche 7’ non si può non notare la presenza di ben altre 13 città nella fascia alta. Venti comuni si meritano comunque un buono in classifica e, leggendo i dati su base regionale, spiccano Toscana, Liguria, Marche ed Emilia Romagna. In quest’ultimo caso ci sono ben 5 città ai vertici: Ravenna, Reggio Emilia, Ferrara, Modena e Piacenza; ma l’altra faccia della medaglia è rappresentata da Bologna e Parma in fondo alla classifica. Complessivamente le informazioni raccolte da Legambiente con Ecosistema Bambino 2004 evidenziano che nel 42% dei comuni si ricorre alla progettazione partecipata, mentre nel 41% dei casi si organizzano incontri periodici con il sindaco. Nel campo dell’aggregazione e dell’offerta culturale vanno per la maggiore laboratori (73%) e feste all’aperto (73%), ma da segnalare c’è certamente la crescente organizzazione di rassegne di teatro per ragazzi (63%). “Resta ancora lungo il cammino verso la città a misura di bambino – spiegano i curatori della ricerca Luciano Ventura e Monica Pergoloni del settore ragazzi di Legambiente - i parametri ambientali di ecosistema urbano, infatti, ci dicono che i bambini ancora non hanno garanzia di aria pulita, spazi verdi e autonomia di movimento. Per questo la befana di Legambiente porta carbone a sindaci e assessori poco concreti sulle scelte ambientali”. Le magnifiche 7. La Spezia si conferma alla guida della classifica ottenendo 8 caramelle, a simboleggiare i buoni risultati nei parametri relativi alle politiche per l’infanzia. La città dedica già dal 1998 ai più giovani un assessorato specifico, un laboratorio giovanile ed un Comitato permanente dei bambini. Alla città ligure vanno poi tre cioccolatini, simboli questi dello stato di salute ambientale: il tasso di motorizzazione, come per gli anni precedenti, resta infatti sotto la media nazionale (51,3 auto/100 ab); pur perdendo colpi l’efficienza dei mezzi pubblici resta abbondantemente al di sopra della media (140 viaggi per ab/anno). Quest’anno La Spezia merita 5 pezzi di carbone, calcolati in base alle insufficienze in vari ambientali: poche zone a traffico limitato (1,44 mq/ab), poche piste ciclabili (0,07 m/ab), poche isole pedonali (0,16 mq/ab). Diminuisce, lievemente, la presenza di aree verdi rispetto alla media nazionale (9,2 mq/ab). Un gran salto, quello di Pesaro, che entra nel gruppo di città di testa e conquista 7 caramelle. I ragazzi si sono organizzati in consigli comunali e in consulte. Il comune ha strutture specificatamente dedicate alle politiche per l’infanzia e coinvolge i suoi piccoli abitanti nei soggiorni estivi. Gli indicatori ambientali della città sono molto positivi tanto da farle meritare 8 cioccolatini per il verde (35,6 mq/ab), le Ztl (5,16 mq/ab), le isole pedonali (0,20 mq/ab) e il basso tasso di motorizzazione (63,2 auto/100ab). I 4 carboni si riferiscono alle piste ciclabili (0.06 m/ab) e ai trasporti pubblici (20 viaggi per ab/anno). Arezzo conferma le performance dell’anno passato e ottiene 6 caramelle, soprattutto per il consiglio dei bambini e la consulta giovanile. Sei cioccolatini vanno alle Ztl (8,24 mq/ab) e alle aree verdi (16,8 mq/ab). Sette carboni, invece, per le automobili (65,6 auto/100 ab), le piste ciclabili (0,06 m/ab), le isole pedonali (0.07 mq/ab), i trasporti pubblici (59 viaggi per ab/anno). Ravenna è una novità per Ecosistema Bambino e si inserisce in ottima posizione con 6 caramelle. Si tratta sicuramente di uno dei comuni più attivi ed interessati alle politiche per l’infanzia e alla consultazione dei bambini sulle politiche urbane. Gli studenti ed i ragazzi in genere si sono organizzati in Consulte giovanili per studiare importanti iniziative di progettazione partecipata sul territorio, e il recupero delle aree verdi. Gli indicatori ambientali della città rivelano buoni risultati: 7 cioccolatini per le piste ciclabili (0,45 m/ab), le aree verdi (16,5 mq/ab) e le zone a traffico limitato (3,06 mq/ab). Ma Ravenna merita purtroppo 7 carboni per la situazione difficile delle isole pedonali (0,08 mq/ab) e l’uso dei mezzi pubblici (40 viaggi per ab/anno); inoltre il tasso di motorizzazione è sopra la media nazionale (68,1 auto/100 ab). Udine si conferma una delle città italiane maggiormente interessate alle politiche per l’infanzia. Guadagna ben 6 caramelle per il suo impegno nel cercare di coinvolgere i bambini e nel creare una realtà più vivibile. In quest’ottica è stato dato spazio alle idee dei più piccoli, che si sono organizzati in Consulte giovanili e nel Consiglio comunale dei ragazzi. Udine ottiene ben 7 cioccolatini per le isole pedonali (0,60 mq/ab), le piste ciclabili (0,23 m/ab) e i trasporti pubblici (102 viaggi per ab/anno). Le vengono però assegnati 6 carboni, dovuti alle insufficienze registrate per le aree verdi (6,1 mq/ab) e per le zone a traffico limitato (0,66 mq/ab); il tasso di motorizzazione è sopra la media nazionale (63,9 auto/100 ab). Reggio Emilia si conferma nelle prime posizioni con 6 caramelle. I bambini si sono organizzati in Consigli comunali dei ragazzi, incontrando il sindaco e partecipando alle decisioni sulle politiche urbane. Anche per quanto riguarda gli indicatori ambientali, Reggio Emilia si è comportata veramente bene: 8 cioccolatini per le aree verdi (16,8 mq/ab), le piste ciclabili (0,49 m/ab), i trasporti pubblici (89 viaggi per ab/anno) e le isole pedonali (0,23 mq/ab). Merita però 4 carboni per il tasso di motorizzazione sopra la media nazionale (67,1 auto/100 ab) e l’evidente insufficienza delle zone a traffico limitato (0,78 mq/ab). Belluno risale quest’anno fra le città più impegnate nella progettazione finalizzata alle politiche dell’infanzia: merita pienamente le 6 caramelle assegnatele. Anche dal punto di vista ambientale Belluno si comporta bene, con 8 cioccolatini per trasporti pubblici (60 viaggi per ab/anno), isole pedonali (0,32 mq/ab), piste ciclabili (0,09 m/ab) e tasso di motorizzazione (62,5 auto/100 ab). I 5 carboni sono dovuti all’insufficienza di parchi e giardini (5,4 mq/ab) e di zone a traffico limitato (0,74 mq/ab). Le grandi metropoli. Un discorso a parte meritano le grandi città. Eccetto, infatti Torino (8ª) che si conferma fra le prime città impegnate nelle politiche per l’infanzia e Genova (11ª) che ha dato la possibilità ai piccoli liguri di essere consultati sulle politiche per l’infanzia, l’attenzione delle grandi per i bambini cresce a fatica. Cresce indubbiamente Firenze (13ª), passando dalla seconda alla prima fascia e c’è fortunatamente il ritorno di Bari (34ª) nei quartieri alti di Ecosistema Bambino. Ma il carbone arriva soprattutto per Milano (74ª) che si mantiene appena sufficiente con la sua posizione simile all’anno precedente. Anche Bologna nonostante i suoi tre assessorati (educazione, affari sociali e politiche giovanili) non ha previsto nessuna forma di partecipazione attiva alla vita cittadina. Nonostante le indubbie difficoltà legate all’estensione territoriale e alla densità demografica cresce l’impegno del Comune di Roma (40ª) che ha deciso di coinvolgere i bambini romani nel Consiglio Comunale. Anche il comune di Napoli (43ª) mostra un rinnovato e sempre maggiore interesse per i propri cittadini più piccoli. Non esistono consulte giovanili o consigli comunali dei bambini ma sono stati comunque organizzati incontri con il sindaco e forme di progettazione partecipata. In controtendenza Venezia (43ª) che pur rimanendo in seconda fascia - giudizio “discreto”- scende limitando la partecipazione dei ragazzi soprattutto in ambito scolastico con progetti di riqualificazione del verde e proposte di miglioramento della viabilità urbana in due quartieri della città. Fa un salto verso il basso anche Palermo (55ª) che si priva di esperienze di progettazione partecipata e limita le azioni all’adozione di beni pubblici. Crolla Catania che frena le opportunità di partecipazione. Nord, Centro, Sud. La prima città del sud che incontriamo in seconda fascia è Foggia (23ª) che rispetto allo scorso anno migliora la sua posizione grazie all’ampliamento delle iniziative culturali e delle opportunità di progettazione partecipata con i ragazzi. Diminuisce il tasso di motorizzazione (50,4 auto ogni 100 ab) e incrementa il numero di Ztl (0,19 mq/ab). Migliora un’altra città pugliese, Taranto (66ª), che incrementa le forme di partecipazione a favore dei giovanissimi e le iniziative culturali, puntando molto sui servizi assistenziali per combattere il disagio giovanile. Nonostante crescano le Ztl (10,62 mq/ab), le piste ciclabili (0,41 m/ab) e le isole pedonali (0,29 mq/ab) scende Lecce (43ª) che promuove un progetto di adozione dei monumenti, mentre rispetto al precedente rapporto perde occasioni importanti per la progettazione partecipata e le iniziative culturali. Buona la situazione ambientale che dipinge la città pugliese tra le prime città con la maggior estensione di zone a traffico limitato (10,62 mq/ab) ma di contro tra quelle con il tasso di motorizzazione più alto (74 auto ogni 100 ab). Mentre Reggio Calabria (23ª) mantiene ormai da diversi anni una posizione abbastanza stabile, le città calabresi non fanno ben sperare. In fondo alla classifica si posizionano Cosenza e Vibo Valentia, mentre Catanzaro (81ª) e Crotone (73ª) mantengono se pur di poco la sufficienza. Quest’ultima, che lo scorso anno aveva dimostrato di avere attenzione ai suoi piccoli cittadini, in Ecosistema Bambino 2004 perde occasioni culturali e di partecipazione. Ma è dalla Sicilia che non arrivano buone nuove. Agrigento, Catania, Messina e Trapani rimangono in coda alla graduatoria, mentre Enna, Ragusa e Siracusa non hanno fornito dati. Agrigento accantona rigidamente l’idea di far partecipare i giovani alla costruzione di una città più vivibile, come pure Trapani, e Messina dal canto suo conferma la sua insufficienza promuovendo solo esperienze di educazione stradale. L’unica città siciliana a mantenere costante e stabile il suo interesse nei confronti dell’infanzia è Caltanissetta (9ª). La città ha ad esempio organizzato una Consulta giovanile e un Consiglio comunale dei ragazzi, rassegne di teatro e di cinema, mostre, soggiorni estivi in e fuori città, feste all’aperto. In un programma di coinvolgimento e di voglia di aggregazione, sono stati creati corsi e laboratori per il tempo libero e sono state promosse attività di partecipazione alla vita della comunità locale e alla cittadinanza attiva. Sono ben due invece le città campane che sono in seconda fascia e che mostrano un crescente interesse per le politiche per l’infanzia: Napoli (43ª) tra le grandi città e Salerno (29ª) tra quelle medie, che non solo amplia le sue opportunità di partecipazione per gli under 14 con attività di adozione di beni culturali ma incrementa le iniziative per il tempo libero, quali rassegne di teatro, feste all’aperto e mostre a misura di bambino. Anche dal Molise arrivano buone notizie con Isernia (36ª). Dall’insufficienza di un anno fa Campobasso (43ª) balza in seconda fascia. Non fanno grandissimi passi in avanti le città del centro. Se si escludono Arezzo e Pistoia, salde nelle primissime posizioni, Firenze (13ª), Siena (16ª), Macerata (19ª), le altre o rimangono stabili o scendono. Tutt’altra musica le città settentrionali. Infatti ben undici tra le prime in prima fascia sono città del Nord, sette sono le stesse dell’anno passato (Arezzo, Genova, La Spezia, Pistoia, Reggio Emilia, Torino, Udine) a conferma di una positiva continuità nelle iniziative realizzate a favore dell’infanzia, da parte delle amministrazioni comunali. Modena (11ª) guadagna posizioni fino ad arrivare a ridosso delle magnifiche sette. Due città che nell’edizione passata si posizionavano nella fascia più bassa hanno dato prova di volersi impegnare con più fervore nell’organizzazione di eventi legati alla partecipazione attiva e nel munirsi di strutture specifiche che si occupano di infanzia. Trento (14ª) balza in prima fascia mentre discreta è la posizione di Vercelli (27ª): esempio rilevante per il Piemonte. Ma per iniziare un processo di miglioramento della vivibilità della città, Vercelli deve prestare maggiore attenzione alla qualità ambientale del proprio territorio. Salgono ancora di molte posizioni Como (22ª) e Savona (43ª). Non mancano le città che scendono di posizione, anche se non si presentano casi eclatanti: Ecosistema Bambino 2004 mostra Rimini (65ª), Mantova (66ª), Pavia (61ª) e soprattutto Novara, Parma e Rovigo perdere quota. In particolare Brescia (50ª) che passa dalle primissime posizioni di Ecosistema Bambino 2003 in fondo alla seconda fascia in Ecosistema Bambino 2004: vengono a mancare i progetti di adozione dei monumenti e dei beni culturali, diminuiscono le occasioni di incontro e di partecipazione per i bambini (scompaiono addirittura le ludoteche, i punti informativi ed i programmi televisivi). Per quanto riguarda gli indicatori ambientali rimane abbastanza stabile rispetto al 2003, con dati positivi riscontrati per il trasporto pubblico (146 pass per ab/anno), per il verde urbano (16,4 mq/ab), per le piste ciclabili (0,32 m/ab) e le zone a traffico limitato (9,06 mq/ab). “Dati nel complesso non proprio catastrofici – conclude Della Seta - a patto di tenere alta la soglia d’attenzione in attesa di analizzare le politiche degli anni successivi quando il peso dello smantellamento della Legge 285 comincerà a farsi sentire. Così come lascerà il segno l’assenza, ingiustificata, del riconoscimento delle città amiche delle bambine e dei bambini che il Ministero dell’Ambiente aveva assegnato negli ultimi anni a città piccole e grandi. Saranno allora le città che avranno puntato su politiche concrete, capaci di contaminare il tessuto sociale e culturale ad essere premiate. Le altre invece ripartiranno dal fondo della classifica e a perdere purtroppo saranno solo i più giovani”.