Allarme-smog. Ora si muove la magistratura
Gli sforamenti superano i valori-limite - da La Stampa 05.12.2007
05 December, 2007
<b>Alessandro Mondo</b>
Non siamo ancora al punto della Toscana, dove la Procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio di alcuni amministratori per la scarsa incisività delle misure anti-smog, ma secondo i più pessimisti è solo questione di tempo.
Dopo la stagione degli annunci, degli allarmi e delle misure-tampone, comincia a muoversi la magistratura. Nei giorni scorsi i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Torino (Noe), competente anche per Novara, si sono presentati in Regione. All’assessore Nicola de Ruggiero, che li ha ricevuti, hanno chiesto il quadro della situazione: casistica degli inquinanti, numero degli sforamenti, elenco dei provvedimenti regionali, stato di applicazione nei Comuni.
Il riferimento a Novara non è casuale, visto che la Procura ha già acquisito gli atti relativi alle misure adottate in quel Comune. Si parla di toghe al lavoro pure ad Alessandria. Soprattutto, fa riflettere la decisione del Noe di ottenere informazioni sullo stato dell’arte in tutto il Piemonte. Un «interessamento» che in Regione viene considerato come la riprova dell’avvertimento lanciato più volte ai Comuni: occhio a non tergiversare o la partita si sposterà dai tavoli istituzionali alle aule dei tribunali. «La richiesta dei carabinieri è un’ulteriore sollecitazione a proseguire con decisione - ribadisce de Ruggiero -. Il 2007 è il primo anno in cui registriamo un’inversione di tendenza sulle polveri sottili. Ma è pur vero che, in tante parti del Piemonte, continuiamo a sforare i valori-limite». Quaranta microgrammi per metro cubo la soglia massima annuale, mentre il limite di 50 mg/mc può essere superato per non più di 35 giorni l’anno.
Basta un’occhiata ai dati sugli sforamenti giornalieri, aggiornati a novembre, per rendersi conto che i limiti sono pura teoria: Torino Consolata, 112; Torino Gaidano, 60; Torino Grassi, 150; Torino Lingotto, 104; Torino Rivoli, 119. Idem negli altri capoluoghi di provincia.
Alcune misure sono al palo - che fine ha fatto l’ampliamento delle Ztl? -, altre lasciano perplessi. E’ il caso dell’ordinanza con i nuovi divieti per gli Euro0 benzina e gli Euro0-Euro1 diesel. Dal 5 novembre, data di entrata in vigore, a Torino si è tradotta in una media «indicativa» di 10 multe al giorno. Chissà nei Comuni limitrofi. Automobilisti ligi al dovere o controlli così così? L’assessore Domenico Mangone (Ambiente) preferisce pensare alla prima ipotesi ma ammette che «il dato è un po’ basso». E vuole vederci chiaro. Quanto ai movimenti della magistratura in alcune zone del Piemonte, si dice tranquillo: «A Torino stiamo facendo il possibile. Siamo persino avanti rispetto alle normative regionali».
<b>Intervista a Dorino Piras</b>, assessore all'Ambiente della Provincia di Torino
<b>«Divieti inutili. Ci vuole altro per combattere l’inquinamento»</b>
"Dieci multe al giorno? E’ come pensavo: provvedimento di facciata, inutile e persino controproducente". Parola di Dorino Piras, assessore provinciale alla Qualità dell’Aria.
<b>Perchè sarebbe controproducente?</b>
"Perchè ha come unico effetto quello di metterci la coscienza a posto. Posso dirla tutta?".
<b>La dica.</b>
"O i divieti si applicano fino in fondo, il che implica una disponibilità impensabile di vigili urbani, o è meglio abolirli. Avevo già espresso le mie perplessità all’ultimo tavolo convocato in Provincia. In futuro non sosterrò più misure di questo tipo. Perchè sono poco incisive, la stessa accusa che i Comuni avevano mosso contro le vituperate targhe alterne. Se non altro, quelle erano meno discriminatorie".
<b>Allora come se ne esce?</b>
"La differenza non la fanno i divieti, e nemmeno la moltiplicazione dei parcheggi sotterranei, ma una seria politica di incentivi, il potenziamento del trasporto pubblico e provvedimenti come il «road-pricing», cioè il ticket di accesso in zone sempre più ampie dei Comuni".