"Malagrotta chiusa entro il 2008 ma ci vuole un´altra discarica"
L´annuncio di Marrazzo. Il municipio XVI: "Grande risultato". L´assessore De Lillo: "Non ci siamo detti questo" - da La Repubblica del 19.06.2008
20 June, 2008
di Cecilia Gentile
«Chiusura di Malagrotta entro il 31 dicembre 2008». Questo l´impegno del presidente della Regione Piero Marrazzo espresso in un comunicato per bocca del suo portavoce, Nicola Zamperini. E già residenti e municipio XVI cantano vittoria. «Un importante risultato dopo anni di lotta per la chiusura della discarica e la riqualificazione dell´area», dichiara la maggioranza del centro sinistra del XVI.
Ma la scadenza è subordinata a due condizioni, spiega la nota della Regione: l´attivazione del primo dei due impianti di produzione del combustibile da rifiuti, sempre a Malagrotta, e l´individuazione di un sito alternativo alla attuale discarica da parte del Comune di Roma.
«Non è questo che ci siamo detti nell´incontro con Marrazzo martedì scorso - ribatte subito l´assessore comunale all´Ambiente Fabio De Lillo - Ci siamo lasciati con un accordo generale sulla sopraelevazione di Malagrotta per il periodo 2008-2012, gli anni necessari alla costruzione del quarto gassificatore ad Albano. Vedremo ora cosa produrrà il tavolo tecnico».
Il fatto è che nuova discarica e quarto gassificatore sono argomenti molto impopolari e né Comune né Regione vogliono rimanere con il cerino acceso in mano. Entrambe le istituzioni cercano un percorso condiviso per non trovarsi da sole con le loro responsabilità.
E quale sarebbe il sito alternativo? Lo suggerisce la nota di Zamperini: «L´individuazione può essere basata sulle indicazioni già presenti nel piano». I Monti dell´Ortaccio, appunto. Proprio a due passi dalla discarica di Malagrotta. Il municipio è il XV, ma l´area è contigua al XVI. Si apre lungo via di Castel Malnome, quando l´asfalto cede il posto allo sterrato che taglia a destra e a sinistra campi di frumento e prati. La strada bianca termina con alcune alture che si alzano sulla destra, chiuse da una cancellata e da due cartelli di divieto d´accesso. «Zona mineraria», c´è scritto. «Una cava - dice il presidente del consiglio del XVI municipio Franco Geraci, che accompagna nel sopralluogo cronista e fotografo - l´ideale per contenere rifiuti». Ma il municipio quell´area l´ha già bocciata con un voto di consiglio nel 2003, quando doveva ospitare una base di stoccaggio dell´immondizia.
«Basta, abbiamo già dato - dice Cesidio Mazzola - barista di Massimina, che confina con Malagrotta - nella zona ci sono la raffineria, la cava, la discarica, l´inceneritore dei rifiuti ospedalieri, il depuratore». Intanto la Sinistra Arcobaleno della Regione, da sempre contraria a quarto gassificatore e a nuove discariche, annuncia l´uscita dalla maggioranza se non si troverà un accordo sul piano rifiuti.