Per i morti di domani
12 November, 2012
Ieri sulle strade del lodigiano hanno ammazzato Altea, una scout di 17 anni.
Oggi, come hanno fatto in molti, avrei voluto scrivere qualcosa di impegnato per ricordarla, per denunciare l'ennesimo omicidio, ma non ne ho avuto la forza.
In realtà mi sarebbe bastato riproporvi le righe scritte per Alex, 7 anni, falciato sulle strisce a Torino, o Giacomo, 12 anni, spinto sotto il tram dalla portiera di un'auto a Milano, o quello che avevo buttato giù per Gianmatteo, 28 anni, investito su di una ciclabile a Torino. Tutte morti inutili, uguali, diverse. Altea si meritava delle parole tutte per sè, ma non ce l'ho fatta.
Sono stanco di ricordare che questi incidenti, incidenti non sono e che si potrebbero evitare se i nostri amministratori, a tutti i livelli, non fossero incapaci.
Sono stanco di ripetere che ogni volta che le forze dell'ordine chiudono un occhio per non vessare qualcuno, condannano a morte qualcun altro.
Sono stanco di cercare di convincere i miei concittadini che sono in una situazione che li vede potenziali vittime e carnefici, indifferentemente.
Sono stanco di fare la conta dei morti e di ricordare quanto meno costerebbe salvare delle vite, piuttosto che pagare il costo, anche economico, delle conseguenze.
Se volete trovate tutto su internet: migliaia di documenti con cifre, proposte, soluzioni efficaci, già sperimentate.
Non aggiungerò nulla a quello che è stato detto. Non vi parlerò di Altea.
Oggi non ne ho voglia.
Lo farò per i morti di domani. Non vi preoccupate, l'occasione non mancherà di certo.
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