Siamo tutti vittime della strada
05 March, 2020
In attesa della manifestazione nazionale #bastamortinstrada di questa sera, in questi giorni è tornata alta l'attenzione alla sicurezza stradale.
Esasperato per il crescente numero di notizie di nuove morti oggi ho fermato sulle strisce, mentre attraversavano con me per andarsi a prendere un caffè, un coppia di vigili, chiedendo loro se fosse normale che ci fossero delle auto parcheggiate in doppia fila. Ne è scaturita una conversazione tra il comico e grottesco che a grandi linee è andata così.
"Scusi ma le auto possono sostare in doppia fila?" come farsi voler bene da subito.
Certo che no, ma lei lo dice perchè ora è a piedi, ma quando è in macchina..." sdrammatizza la vigilessa, sottintendendo che siamo tutti peccatori. Sperando nella solidarietà fra simili.
"Non ho l'auto" la gelo.
Sospiro e impercettibile strizzata di palpebre.orologi meccanici uomo Inequivocabile: oddio abbiamo trovato un pazzo moralista cacacazzo.
Allora ha provato a virare su di un: "Ma ha visto quante sono? ed è così in tutta la città, come possiamo io e il mio collega fare tutti questi verbali? Non li abbiamo neanche in auto" Getta benzina sul fuoco senza saperlo.
"Appunto perchè sono tante dovreste intervenire. Le sembra normale?" ho rincarato. Cominciavo a spazientirmi...
"Sta facendo esplicitamente reclamo? Perchè se sta facendo esplicitamente reclamo..." Cominciava a spazientirsi...
Ho dovuto cambiare tasto: "Capisco che siete pochi, impegnati in tante cose, ma se non intervenite non date un cattivo esempio? Io passo sempre di qui, la situazione è sempre la stessa e non ho mai visto multe"
"Non si può basare sulla sua sola esperienza, lei non lo sa ma usiamo anche strumenti elettronici"
"Mai visto neanche quelli"
L'insofferenza cominciava a trasformarsi in evidente odio nei suoi occhi.
E' intervenuto il collega maschio, conciliante, già rodato da centinaia di discorsi simili. "Ma mica è facile sa? se noi adesso andiamo dal primo e lo multiamo lui dice perchè a me si a agli altri no? E poi sporge reclamo. E il suo reclamo [automobilista], vale come il suo [il mio]. Ognuno ha un'opinione diversa"
"Ma lui sta commettendo un'infrazione e io no. Se consideriamo la legge una questione opinabile non è pericoloso?" dico con finta ingenuità. Non abbocca.
"E poi è un problema di sicurezza, se siamo solo io e il mio collega rischiamo il linciaggio" rincara lei.
"Quindi meglio che a rischiare sia un ciclista che per scansare l'auto in divieto finisce sotto un'altra? Così sono costretti a passare sul marciapiede e poi giù di lettere sui giornali locali su quanto i ciclisti siano indisciplinati" [ogni riferimento a Specchio dei tempi è chiaro ed evidente]
Sguardo di intesa: ok è un ciclista non c'è speranza meglio assecondarlo.
"Certo il pericolo c'è ma non c'è nulla da fare, non siamo in grado di intervenire. E poi le multe non servono sa?" (prima balla)
"Potreste anche soltanto chiedere di spostarsi, fareste almeno vedere che vi impegnate."
Alzata di spalle indifferente. "Non serve neanche quello, non ci ascoltano".
"Certo servono tante cose, l'educazione, gli interventi infrastrutturali... ma anche le multe no? se sono sicuro che non sarò sanzionato continuerò a violare il codice" dicevo mentre continuava un viavai di auto che arrivavano e ripartivano serenamente in doppia fila senza curarsi di noi...
"Mah, anche l'educazione..." continua la vigilessa sconsolata "io ho fatto per anni educazione ai bambini nelle scuole. Poi all'uscita salivano in macchine senza seggiolino, i genitori senza cintura e via. Una volta mi sono messa anche a fare le multe dopo la formazione. Il giorno dopo il comandante mi ha chiamato per dirmi che si erano lamentati i genitori e che non ero lì per fare multe" [testuali parole giuro!]. "Ma noi comunque indipendentemente da cosa ci dicono i superiori il nostro lavoro lo facciamo, eh! Sulla strada decidiamo noi" (seconda balla)
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"E poi non puoi mica fare la multa al papà con il bambino lì e umiliarlo" Ho trovato gli unici due vigili psicologi al mondo.
"E quindi non c'è niente da fare? Non intervenite mai?"
"No no interveniamo ma qui dovremmo chiamare un'altra pattuglia e fare tutta la fila. Vuole che chiami un'altra pattuglia? E poi vede che non c'è parcheggio" (terza balla)
"Scusi ma il parcheggio non è mica un diritto umano. Se non ho la casa la posso occupare allora?"
Sorriso accondiscendente, come ad un bambino di 3 anni: voi pedoni siete proprio degli ingenui...
"Ma guardi" mi fa lui con tutta naturalezza "a me succede di essere lì a fare i verbali e se un'auto multata va via, ne arriva un'altra e si parcheggia davanti a me che ho il libretto in mano. E non serve neanche dir loro qualcosa. Ci urlano ancora in faccia."
Provo a tentare la strada della complicità. Sono seriamente intenzionato a capire se ci possa essere un modo per trovare un modo di collaborare per mettere mano al problema.
"Ma se come cittadini ci mettiamo a rompere e chiediamo maggiori controlli? Magari vi darebbero maggiori mezzi"
"Si si faccia pure, vada al comando di zona e faccia una segnalazione" Con la burocrazia si risolve sempre tutto. "Lo fanno in tanti. Ad esempio per le deiezioni di cani [giuro ha detto proprio così] riceviamo un sacco di segnalazioni e interveniamo. Lei non ha il cane..." Dice mentre c'è una cane lì vicino e comincio a pensare che parlino a ruota libera per distrarmi come Kaiser Soze, ma non mi faccio prendere in castagna.
"Sì ho anche il cane" dico sventolando il sacchetto per vincere il premio cittadino perfetto dell'anno "ma non mi può dire che siano sullo stesso piano la cacca dei cani e la vita delle persone? E' una questione di priorità"
"Sì sì, ci sono momenti politici in cui c'è maggiore attenzione, ma le persone non la pensano tutte come lei." Insomma le cose non cambiano e va bene così.
Siamo andati avanti così per una buona mezz'ora. Ad un certo punto è arrivato un tizio con camper, giuro, che sarà stato lungo 10 metri. Ha serenamente parcheggiato in doppia fila sull'angolo senza degnare i vigili di uno sguardo, e passandogli davanti è andato a prendere un caffè.
La vigilessa quando si è girata e ha percepito che le auto non riuscivano neanche a svoltare ha detto con un filo di voce "Ma questo prima non c'era", che è suonato un po' come una bestemmia.
A quel punto visto che non li mollavo ha chiamato un'altra pattuglia per fare delle multe, almeno mi sarei tolto dalle balle. Di salvare la faccia non credo gli importi più granchè. Si sono rassegnati. Mi hanno fatto pena, lo ammetto. Devono ingoiare una bella frustrazione. Un'altra vittima della strada.
p.s. per segnalazioni: contactcenterpm@comune.torino.it sono costretti ad aprire una pratica e a rispondervi con i risultati. Me l'hanno suggerito loro. Forse non si sono proprio arresi!
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