ZTL notturna a San Salvario: come al solito manca il coraggio
21 May, 2014
Digitando ZTL notturna su Google News, fioccano esempi su esempi, da Pisa a Firenze a Roma, di zone a traffico limitato notturne, con le regole più svariate.
Alcuni quartieri, ad esempio, sono chiusi solo nei giorni più “caldi” della settimana (giovedì venerdì e sabato), mentre gli orari variano dalle 4 ore di chiusura a Roma (23-3, e solo venerdì e sabato), così come a Pisa, fino alla riapertura alle 7 del mattino dei Navigli milanesi.
E a Torino?
L'unica notturna attualmente in funzione è quella del Quadrilatero Romano; provvedimento vecchio ormai di 14 anni, che non tiene conto delle mutate condizioni ed esigenze della città.
Quando il fulcro della vita notturna era diventato piazza Vittorio, già la giunta Chiamparino aveva annunciato nel 2010 una ZTL notturna nell'area, annuncio ripreso più volte dall’attuale assessore Lubatti per il nuovo cuore della movida, San Salvario.
Ad oggi la situazione del quartiere è critica sotto diversi aspetti, uno dei quali è l’accessibilità dell’area, oltre all’enorme quantità di auto parcheggiate ovunque, in conflitto con le persone che ormai invadono le vie del quartiere.
Il progetto, come si scriveva qui, è imminente da due anni.
Cosa manca?
Forse, al solito, il coraggio dell’amministrazione, anche solo nell’avviare una sperimentazione: chiudere la zona per un sabato sera, per poche ore (23-3), ed osservarne i benefici.
Ma se addirittura gli esercenti propongono di eliminare il servizio di navette Night Buster perché “alimenta la movida”, allora intervenire risulta davvero difficile…
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