Imballaggi sostenibili? A condizione che siano realmente e facilmente riciclabili QUI e ORA
12 October, 2016
Imballaggi sostenibili? A condizione che siano realmente e facilmente riciclabili QUI e ORA con il minimo dispendio di lavoro manuale, energia e spreco di materia come scarti generati.
Il 30 di aprile, pochi giorni dopo la pubblicazione del nostro post "Una tabella di marcia per gli obiettivi di prevenzione e riciclo in ogni azienda" in cui vi raccontavo dell'iniziativa di As you Sow mirata all'imballaggio di Capri Sun è partita una nuova “offensiva” più allargata molto più difficile da dribblare.
Si tratta della campagna MAKE IT TAKE IT- Packaging waste meet your maker.
Al gruppo Kraft Foods, licenziatario per la produzione e commercializzazione di Capri Sun per il Nord America di propietà della tedesca WILD, viene contestato il contenitore non riciclabile. Si tratta di un tipo di imballaggio- in gergo tecnico stand up poach-, a forma di busta e composto da più strati di materiali diversi (anche sei o sette con varie funzioni tra alluminio, plastiche e carta).
In realtà questa bevanda alla frutta destinata ai ragazzi è nata in Germania nel 1969 ed è stata introdotta nel Nord America solamente nel 1981.
Oggi è uno dei marchi internazionali più diffusi di frutta da bere. Viene prodotta in 17 paesi e commercializzata in oltre 100 nazioni con una quota di valore stimata intorno al 3% del mercato mondiale.
"IBRIDO MOSTRUOSO"
Inevitabile che l'imballaggio del noto marchio sia diventato l'emblema di una tipologia di packaging destinato alla discarica piuttosto che un esempio di eco design. Di pouch ne esistono però di vari tipi e misure per prodotti alimentari e non. Ecco in video l'analisi di pochi minuti che William McDonough ha dedicato a questo imballaggio durante una presentazione del suo ultimo libro Upcycle, il seguito di Cradle to Cradle.
L'utilizzo di stand up poach che McDonough definisce “ibrido mostruoso” è purtroppo in costante crescita.
Nel claim della campagna MAKE IT TAKE IT= (Se) lo fai riprenditelo, è racchiuso l'invito ai produttori a mettere in pratica la responsabilità estesa su tutto il ciclo di vita dei prodotti immessi al consumo.
La campagna è co-fondata e coordinata da UPSTREAM e ha come partners: 5 Gyres, Clean Water Action, Green America, NRDC ( National Resources Defense Council), Plastic Pollution Coalition, Sierra Club Extended Producer Responsibility Team, Texas Campaign for the Environment, Waterkeeper Alliance e Eureka Recycling.
Si tratta di associazioni e enti no profit impegnati nella salvaguardia delle risorse naturali, nella promozione di una gestione virtuosa dei rifiuti e nella lotta all'inquinamento.
La campagna mira ad informare la pubblica opinione sull'impatto ambientale dei vari tipi di imballaggio in modo che i cittadini possano decidere di esercitare pressione sulle aziende di beni di consumo affinché immettano esclusivamente packaging sostenibile. Allo stesso tempo i cittadini sono invitati a sottoscrivere la petizione che esorta Kraft Foods a riprogettare la confezione utilizzando solo vetro o plastica o alluminio (come le principali marche concorrenti) oppure di assumersi la responsabilità per la raccolta e il riciclo post-consumo .
I COMMENTI DEI PARTNER DI MAKE IT TAKE IT
Matt Prindiville direttore di Upstream - co-fondatore e coordinatore della campagna
"Le aziende spesso progettano il packaging senza curarsi del fine vita dello stesso. Molti tipi di imballaggio, per lo più di plastica o costituiti da multistrati di materiali diversi sono impossibili da riciclare o compostare di conseguenza la maggior parte degli imballaggi finisce per essere sprecata in inceneritori e discariche, oppure va a depositarsi lungo le strade per poi spesso arrivare nei mari danneggiando gli habitat, e mettendo a repentaglio la vita della fauna selvatica terrestre e marina "
Tim Brownell -CEO di Eureka Recycling
"Ogni anno 60.000 tonnellate di imballaggi passano attraverso il nostro Lab Zero -Waste e vediamo con i nostri occhi l'enorme spreco causato da questi imballaggi irrecuperabili. L'unico atto socialmente responsabile che le aziende devono intraprendere è cambiare il design del packaging per creare valore per le comunità " .
Daniella Dimitrova Russo, co-fondatore e direttore esecutivo di Plastic Pollution Coalition
" La crescente quantità di imballaggi è un problema che deve essere affrontato congiuntamente dai consumatori e produttori. Siamo ansiosi di vedere la nascita di soluzioni innovative che tengano conto della responsabilità estesa del produttore ".
Robin Schneider direttore esecutivo della Campagna "Texas for the Environment"
"In questo momento storico è irresponsabile progettare prodotti per la discarica. E' arrivato per Kraft il tempo di effettuare un cambiamento e di assumersi la responsabilità per quegli imballaggi che sono mal progettati ".
Vai al video DESIGNED TO BE WASTE per approfondire l'argomento.
L'IMPEGNO DELL'ACV
L'Associazione Comuni Virtuosi, prima con la campagna di sensibilizzazione Porta la Sporta (lanciata nel 2009 contro l'utilizzo USA E GETTA) e poi nel suo naturale proseguimento con l'iniziativa MENO RIFIUTI PIU' BENESSERE del 2012, è impegnata in modo continuativo a dare un contributo affinchè si verifichi una transizione verso un nuovo modello di gestione dei rifiuti come risorse.
Tale impegno consiste nell'approcciare le aziende singolarmente o durante occasioni allargate ad altri portatori di interesse, come tavoli di lavoro o convegni centrati sulle tematiche di prevenzione dei rifiuti e/o di utilizzo efficiente delle risorse all'interno di modelli di economia circolare.
Questo perchè è impensabile gestire una transizione di così vasta portata solamente occupandosi di fare la migliore delle raccolte differenziate possibile dei rifiuti urbani, come prevalentemente fatto sino ad oggi.
Pertanto senza perdere altro tempo (e come risposta alla necessità di rallentare il riscaldamento climatico ulysse nardin replica watches) la transizione deve partire già nella fase della progettazione industriale e trovare piena realizzazione in un contesto di sistema dove governo, enti locali, aziende, distribuzione e società agiscano in sintonia rispetto agli obiettivi ambientali.
E' ormai assodato che tra le principali cause di produzione e aumento dei rifiuti ci siano la cattiva progettazione e l'obsolescenza programmata che caratterizzano la maggioranza dei beni immessi al commercio.
Il coinvolgimento del mondo industriale rimarrà pertanto il punto fermo nello sviluppo delle nostre prossime iniziative.
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