Pedonalizzazioni low cost
04 October, 2014
Continuo a non capire perché tutte le volte che si parla di pedonalizzazione a Torino si citano cifre altissime - spesso milioni di euro - da spendere in interventi di ripavimentazione, ristrutturazione e così via.
L’ultimo articolo della Stampa in materia parla di 2 milioni di euro da spendersi per portare a livello dei portici la carreggiata di via Roma (con tanto di problemi strutturali a causa del sottostante parcheggio).
Come a dire: anche se l’imminente domenica a piedi funzionasse, non è detto che si possa arrivare ad una pedonalizzazione stabile, almeno non in tempi brevi.
E' necessario spendere così tanto per una pedonalizzazione?
Investire denaro e tempi di cantiere per una soluzione irreversibile?
La soluzione sono gli interventi di pedonalizzazione low cost: costi bassi e, soprattutto, brevissimi tempi di realizzazione.
E non solo: come spiega un ottimo articolo di PPS (Projects for Public Space), anche la reversibilità degli interventi è da tenere in considerazione; reversibilità significa poter sperimentare a basso costo anche soluzioni diverse tra loro, significa lasciare l’ambiente urbano “aperto” a nuovi soluzioni future, significa anche sperimentare, qualche volta tornando sui propri passi.
Sarebbe stato impensabile spendere immediatamente 55 milioni di dollari sul ridisegno di Times Square a New York (forse uno degli interventi-simbolo degli ultimi anni) senza aver prima provato a renderla car-free, così come dare una configurazione definitiva (ma sempre a basso costo) a piazza Castello a Milano senza aver prima sperimentato la chiusura del traffico.
Più che un piano di pedonalizzazioni, a Torino manca un piano di sperimentazione (per forza low cost) di aree pedonali: con Bike Pride avevamo proposto il primo tratto di via Principe Amedeo (ma non solo), i commercianti vorrebbero via San Donato, la movida sembra chiedere - almeno nel finesettimana - San Salvario.