Liberare il paesaggio della Tunisia (e del Mediterraneo) dai frammenti di plastica?
10 April, 2015
E' possibile eliminare i pezzetti di plastica (frammenti di sacchetti e di oggetti) dall'area del Mediterraneo? Dal mare, dalle coste,dalle spiagge, dagli spazi pubblici, dalle strade, dai marciapiedi, dai cortili, dagli interstizi urbani, dai campi, dai prati, dai bordi del deserto, dagli alberi, dalle siepi?
Di ritorno dalla Tunisia mi pongo di nuovo il problema, e con qualche filo di speranza visto che le città sono meno sporche di due anni fa (la Rivoluzione del 2011 aveva nel breve termine destabilizzato il lavoro degli spazzini municipali). Ho visto in azione i raccoglitori informali di plastica, ma li ho visti in azione solo in alcune parti del paese, e dediti soprattutto alle bottiglie. Ci sono impianti che riciclano la plastica, ma non ce n'è abbastanza.
Accetterebbero di riciclare miliardi di pezzetti, di frammenti raccolti in giro, se qualcuno glieli porta? E poi? Poi i sacchetti di plastica si potrebbero proibire, come dicono qua e là i più illuminati tunisini, compresi maestri delle scuole del Sud. In fin dei conti qualche decennio fa si viveva benissimo senza e tuttora la Tunisia fa tranquillamente a meno delle stoviglie usa e getta. Oppure si potrebbero organizzare, se c'è un minimo tornaconto economico , le raccolte differenziate con successivo riciclaggio. Chissà quanti ci hanno già pensato, e rinunciato. Ma con l'affermarsi delle bioplastiche compostabili in Europa, da un lato, e con la crescente necessità di preservare e modernizzare paesi coma la Tunisia dall'altro, il tema è d'attualità. Sogno una insurrezione (organizzata) che pulisca il paese, una cosa del tipo "un miilione di volontari" e il risultato compattato, pesato e ricompensato paese per paese, quartiere per quartiere. Niente di straordinario, ma magari 5 euro al quintale possono bastare a muovere il progetto.