Pulizia o riciclo? Non è la stessa cosa
17 July, 2015
Vorrei far notare che tenere pulito il suolo pubblico e differenziare gli scarti di una festa affinché vengano avviati a riciclo non è la stessa cosa. Anche per questo è interessante l'esperimento del Botellòn Reciclòn, ovvero di contenitori provvisori differenziati posti per una notte a Torino da Amiat per raccogliere i rifiuti della festa stradale, che per lo più saranno imballaggi.
L'esperienza l'abbiamo già vissuta - con le Sentinelle dei Rifiuti di Eco dalle Città - a una festa di quartiere e dopo la Messa del Papa.
E' una corsa contro il tempo, è un problema in parte anche di costi. Alla cosiddetta opinione pubblica preme soprattutto che non ci sia sporco, ovvero disordine, per terra. Per la causa, per gli scopi, del riciclo, invece, è molto più importante che i materiali vengano differenziati e avviati a riciclo. Anche se questo dovesse comportare di lasciarli in strada per qualche ora in più. Esperienza che ho vissuto già direttamente alcune volte. Esempio: scatoloni di cartone salvati dalle "ruspe" delle spazzatrici dopo il grande mercato.
Nel caso del Botellòn Reciclòn e dei contenitori provvisori si può sperare che non ci siano differenze di tempistica. Basta che le persone, pure se ubriache, riescano a distinguere plastica da vetro e lattine. In un altro caso torinese, quello di Cartacinesca, si sfida per un paio d'ore il concetto stretto di pulizia per favorire il riciclo. I commercianti lasciano a terra i cartoni per strada, passa poi il camioncino per la carta. Anche se qualcuno si lamenta che "fa disordine". Pensate a quante conseguenze può portare approfondire questo concetto, cioè rovesciare la gerarchia.
Prima le mosse necessarie per avviare tutto a riciclo, poi, solo poi, la pulizia.