Francia: la terza rivoluzione industriale continua al Nord
25 November, 2015
Nella regione francese del Nord – Passo di Calais e Piccardia che maggiormente ha incarnato un modello di sviluppo insostenibile, è partita da qualche tempo la Terza Rivoluzione Industriale TRI ( Troisième Révolution Industrielle).
La regione ha affidato all’economista americano Jeremy Rifkin qualche anno fa e per la prima volta in assoluto, un “master plan” per diventare una regione pilota della transizione energetica e industriale. L’idea che aveva inizialmente destato un certo scalpore ha preso forma mese dopo mese sino ad arrivare ad oggi.
“La terza rivoluzione industriale non è una soluzione per tutti i mali, ma una prospettiva reale per la regione“, ha affermato Philippe Vasseur, ex ministro dell’Agricoltura del governo Chirac. L’approccio di Vasseur attualmente presidente della Camera di Commercio e dell’industria CCI Nord de France, uno dei protagonisti del progetto gestito insieme al Consiglio Regionale, è stato da sempre volutamente pragmatico. La vasta regione che conta la metà delle aree industriali dismesse del paese, cicatrici del passato industriale ed estrattivo, ha intrapreso un percorso di riscatto attraverso l’esecuzione di un piano che racchiude in sè un cambiamento di paradigma tutt’altro che semplice. Le risposte al problema occupazionale causato dalla chiusura di grandi aziende come Continental o Goodyear richiede ampie collaborazioni e interventi del pubblico e privato.
La risposta delle aziende
Tra i segnali positivi che stanno arrivando c’è la costante crescita di progetti sviluppati dalle aziende che stanno prendendo parte alla transizione. Vuoi perchè spronate da una maggiore consapevolezza del rischio climatico, dalle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e dal ruolo di catalizzatore e facilitatore per tutti gli impegni singoli che la programmazione regionale mette in campo.
Gruppi industriali come Roquette, leader nella fornitura di prodotti derivati da amido, proprietario del sito industriale di Lestrem, tra i 10 più grandi siti francesi, si preparano a passare ad un utilizzo esclusivo di energie rinnovabili entro il 2050. Bonduelle ha deciso di alimentare il suo stabilimento di Estrées-Mons, il più grande impianto di trasformazione di ortaggi nel mondo (1.600 dipendenti), tramite un impianto di cogenerazione capace di produrre 100.000 MWh di elettricità all’anno.
La stessa società che sta realizzando l’impianto per Bonduelle ne installerà un secondo presso Ajinomoto Foods Europe con un investimento totale di 150 milioni di euro che consentirà la creazione di oltre 300 posti di lavoro. Secondo la società costruttrice i due impianti, una volta in funzione, sarebbero in grado di ridurre le emissioni di Co2 di 120.000 tonnellate all’anno.
La rivoluzione, anche se riguarda principalmente i grandi gruppi si sta diffondendo un po’ in tutti i settori; dal settore delle PMI alle start-up. I progetti spaziano in molteplici settori come ad esempio lo sviluppo di veicoli ibridi, piuttosto che di radiatori intelligenti in grado di reagire alle condizioni ambientali.
L’entusiasmo ha contagiato anche la ricerca accademica impegnata in diversi studi: dallo stoccaggio di energia sotto forma di idrogeno a Dunkerque, allo sviluppo di “smart grid” (reti intelligenti), a quello di batterie del futuro della facoltà di Chimica di Amiens ( LRCS). Per non parlare di progetti per ricavare biometano dai rifiuti agricoli o di efficientamento termico degli edifici in grande scala con pregetti che interessano oltre 100.000 abitazioni.
Ma la terza rivoluzione non tocca solamente l’energia. Diversi gruppi di lavoro formati da vari soggetti stanno lavorando insieme per applicare modelli di economia circolare in settori come la valorizzazione degli scarti agroalimentari, dei rifiuti, degli scarti tessili, ecc. Sono oltre 200 i progetti in corso che hanno ricevuto la denominazione TRI ( Troisième Révolution Industrielle). L’obiettivo di Philippe Vasseur è quello di arrivare a 400 progetti nel 2016 e 800 nel 2017. Per arrivarci Vasseur può contare sul sostegno di un club TRI di imprenditori della regione che conta già 200 manager iscritti.
Strumenti finanziari a sostegno della Terza Rivoluzione Industriale
Un pacchetto di strumenti finanziari dovrà essere creato per attingere alle risorse finanziarie per fare fronte a questa nuova priorità regionale. Come prima esperienza nel paese francese entro fine anno un fondo di investimento verrà dedicato attraverso l’attivazione di due tipologie di piattaforme di crowdfunding: CowFunding e Kiosk una delle piattaforme di investimento autorizzate in Francia che sostengono progetti di imprenditoria sociale e sostenibile a tutti i livelli. In Piccardia, è stato istituito il fondo il fondo Energia e Sviluppo Sostenibile dotato di 12 milioni di euro per finanziare progetti nei vari settori, dell’energia, della preservazione delle risorse naturali, di contrasto al riscaldamento climatico, ecc.
Per visionare alcuni brevi filmati sottotitolati da ACE – Alliance Circular Economy che raccontano dei progetti in corso vai all'articolo completo.