Piano Casa Lombardo: si parte il 15 ottobre
I comuni hanno tempo fino a metà ottobre per individuare le zone dove non si può ampliare l’immobile. Rischi di intervento nei parchi, anche se restano escluse le “aree naturali”. Legambiente scrive a tutti i sindaci
16 September, 2009
E’ il 15 ottobre la deadline per il Piano Casa della Regione Lombardia. Entro questa data i comuni dovranno indicare le zone del loro territorio dove non sarà possibile, al privato che lo richiede, ampliare del 20% il proprio immobile. E l’ultima parola spetta comunque al Pirellone: se le mappe presentate dai comuni non motivano adeguatamente l’esclusione di determinate zone, allora si riconosce il diritto del privato ad andare avanti.
Nel corso del convegno organizzato dall’associazione comuni italiani il sottosegretario alle infrastrutture Alfredo Mantovano ha dichiarato che a beneficiare del Piano casa sarà circa la metà dei lombardi, con l’effetto di creare 100.000 nuovi posti di lavoro, 70 milioni di investimenti e un indotto di 5 miliardi di euro. Il rappresentante del governo ha anche invitato i sindaci a informare con una lettera i cittadini della possibilità di ampliare il proprio immobile.
Per i verdi in Consiglio regionale tutta l’operazione è devastante. Il consigliere Carlo Monguzzi ha anche fatto due conti in tasca al Piano Casa: se consideriamo che il 50% dei lombardi, come dice Mantovano, amplierà del 20% le volumetrie finora costruite (come previsto dalla legge), allora si avrà un 10% in più di cemento in una Regione, che già non brilla per risparmio di suolo.
Il Piano Casa è oggetto di scontro tra maggioranza e minoranza. Per i primi è una grande opportunità di rilancio dell’edilizia e di sviluppo, i secondi lo accusano di scempio ambientale. Ma ad alimentare le maggiori tensioni e soprattutto preoccupazioni è la possibilità di intervenire nei centri storici e nei parchi. In entrambi i casi è prevista infatti solo l'ipotesi di abbattere una struttura esistente e di ricostruirla, senza aumentare la volumetria. Nei parchi però nulla si può fare in quelle zone riconosciute dalla Regione Lombardia come aree naturali, cioè fasce interne a un parco dove c’è un ritorno alla naturalità faunistica o floreale e che necessitano di una protezione particolare. Caustico il giudizio di Monguzzi: voglio vedere chi ha interesse a fare una casa senza allargarla.
Intanto Legambiente Lombardia scrive ai sindaci e agli assessori all’urbanistica di tutta la Regione per chiedere di porre dei limiti al Piano Casa approvato lo scorso luglio.
Piano Casa, via libera al cemento- da La Repubblica del 16.09.09
La lettera inviata da Legambiente ai sindaci lombardi
Il Comunicato stampa di Legambiente Lombardia