Pincio, il parcheggio della discordia
Non si placano le polemiche intorno alla realizzazione di un grande parking all'interno del celebre colle romano. Al vaglio del Campidoglio un nuovo progetto che, facendo arretrare di cinque metri il cantiere, dovrebbe salvare i reperti archeologici rinvenuti di recente. Nei prossimi giorni la decisione definitiva
03 September, 2008
Toccherà ad Alemanno, che ha ereditato la “patata bollente” dalla precedente amministrazione, la decisione definitiva sul destino del grande parcheggio che dovrebbe essere realizzato all'interno del Pincio, consentendo la completa pedonalizzazione delle strade che costituiscono il celebre “Tridente” (via del Corso, via del Babuino e via di Ripetta). Una decisione che dovrebbe mettere a tacere le polemiche che accompagnano questo progetto fin dalla sua nascita e che non avevano comunque impedito l'avvio dei lavori (25mila metri cubi di materiale già sbancati dalla pancia del colle).
A guidare da sempre il fronte dei contrari, l'associazione ambientalista “Italia Nostra”, preoccupata per le sorti di una delle due scalinate di accesso al Pincio - realizzate nell'800 dall'architetto romano Valadier - e dei nuovi reperti archeologici emersi proprio durante gli ultimi sondaggi. Ma il drappello dei critici annovera anche i Verdi e alcuni esponenti del Popolo della libertà, per i quali la prospettiva di vietare la sosta alle auto nelle strade del Tridente non basta evidentemente a motivare la costruzione del parcheggio. Per ora, le ruspe restano in stand-by, ma la decisione ultima dovrebbe arrivare nel giro di qualche giorno. Una soluzione potrebbe essere rappresentata dall'arretramento del parcheggio di circa cinque metri. Un compromesso che consentirebbe di salvaguardare lo scavo archeologico, realizzando comunque gli oltre 700 posti auto previsti, dei quali il 70% sarebbe destinato ai residenti nella zona, che potrebbero così lasciare libero il tridente. Questo “piano B”, attualmente al vaglio del Campidoglio e dalla commissione di esperti nominata da Alemanno, prevede inoltre che una parte dei reperti rinvenuti venga esposta direttamente all'interno del parcheggio, come già si verifica, ad esempio, nelle stazioni della metropolitana di diverse città.
Sulla questione si pronuncerà probabilmente anche il ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi, che nei giorni scorsi ha acquisito tutta la documentazione relativa al progetto e allo stato di avanzamento dei lavori. Non accennano a placarsi, intanto, le polemiche tra favorevoli e contrari. A schierarsi, tra gli altri, sul fronte del no, Massimiliano Fuksas e Vittorio Sgarbi, che ha dichiarato: «Bisogna conservare Roma come città monumentale, come città della civiltà classica e non come la Roma dei parcheggi». Favorevole, invece, l´archeologo Andrea Carandini: «Per me un parcheggio in centro vale la scomparsa di tante auto in sosta per le strade». E i cittadini? Secondo un sondaggio realizzato dal sito Repubblica.it, il 68% dei romani sarebbe contrario alla realizzazione dell'opera.
Parking al Pincio, la scure dei "saggi" - da La Repubblica del 13.08.2008
"Parcheggio Pincio, si rescinda il contratto" - da La Repubblica del 17.08.2008
Pincio, Bondi acquisisce gli atti sul parking - da La Repubblica del 31.08.2008
Pincio, il parcheggio spostato di 5 metri - da La Repubblica del 02.09.2008
Pincio, la battaglia sul parking la capitale divisa tra "sì" e "no" - da La Repubblica del 03.09.2008
Una città ostaggio del suo passato - da La Repubblica del 03.09.2008