La proposta di progetto di piano sui rifiuti urbani della Regione Piemonte: le osservazioni di Legambiente e CARP
Legambiente Piemonte Valle d'Aosta e il CARP (Coordinamento Ambientalista Regione Piemonte) hanno presentato le rispettive osservazioni alla proposta di progetto di piano sui rifiuti urbani della Regione Piemonte. Legambiente chiede alla “Giunta regionale di non esprimere parere positivo al progetto di Piano così come è stato approvato” e propone “la costituzione di un tavolo di confronto”. Anche il CARP, nelle sue osservazioni, chiede alla Regione Piemonte un confronto e la costituzione di un tavolo tecnico. I testi delle osservazioni
21 December, 2009
Il 29 settembre 2009 la Giunta della Regione Piemonte approvava la Proposta di Progetto di Piano Regionale sui Rifiuti Urbani (insieme al Rapporto Ambientale e alla Sintesi non tecnica). Il documento contiene il progetto di programmazione della Regione Piemonte in ambito rifiuti per il periodo 2009-2015. Il testo prima di esser definitivamente approvato dal Consiglio Regionale deve però essere sottoposto ad un lungo iter di consultazioni e dibattito. E il 7 dicembre 2009 sono scaduti i termini per la presentazione delle osservazioni e dei contributi in merito alle ricadute ambientali del progetto.
Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta ha presentato le sue osservazioni alla proposta di progetto di piano regionale sui rifiuti urbani. Nelle osservazioni, Legambiente chiede alla Regione “un completamento dello studio LCA (Life Cycle Assessment - Valutazione del Ciclo di Vita), su cui è basato il rapporto ambientale, che ponga in comparazione lo scenario proposto da Legambiente con quello previsto dal Piano regionale”. Legambiente propone “la costituzione di un tavolo di confronto tra le associazioni ambientaliste e la Regione Piemonte per affrontare la definizione di dettaglio dello studio LCA, dando sin d’ora la disponibilità alla partecipazione. Legambiente chiede alla Giunta Regionale “di non esprimere parere positivo al progetto di Piano così come è stato approvato, prescrivendo quanto sopra e apportando le eventuali conseguenti modifiche”.
Anche il CARP (Coordinamento Ambientalista Regione Piemonte) ha presentato delle osservazioni alla proposta di progetto di piano regionale di gestione dei rifiuti urbani. Nel suo testo, il CARP, ritiene che "tanto il Rapporto Ambientale quanto la Proposta di Piano regionale debbano essere approfonditi e modificati di conseguenza". Il CARP chiede quindi che "la Giunta Regionale dovrebbe posporre l’approvazione dei documenti in questione alla conclusione di un confronto, con le Associazioni Ambientaliste. Manifestiamo quindi la disponibilità alla creazione di un tavolo di lavoro".
In allegato è possibile scaricare i testi completi delle osservazioni di Legambiente e CARP alla proposta di progetto di piano di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione approvata dalla Giunta della Regione Piemonte.
Per la Regione Piemonte il piano, che ha tra i suoi obiettivi anche quello di definire l’impiantistica regionale per la valorizzazione energetica dell’indifferenziato e per il trattamento dell’organico, parte da due principi: una riduzione della produzione dei rifiuti ponendo come obiettivo, all’anno 2015, la produzione rilevata nell’anno 2003, pari a 500 Kg per abitante all’anno e il rispetto dell’obbligo di raccolta differenziata al 65% nel 2012. Con la riduzione della produzione e il recupero di materia, il ciclo si deve poi concludere con il recupero energetico di quanto non può essere valorizzato in termini di materia.
Il piano, inoltre, disegna uno scenario piemontese diviso in tre ambiti:
- Uno “Torinese” in cui, dal punto di vista impiantistico, si registra una sofferenza per quanto riguarda il trattamento dell’organico, mentre per la valorizzazione energetica pare non essere più necessario, almeno per i rifiuti urbani, il secondo termovalorizzatore previsto a suo tempo dalla Provincia;
- Uno “Cuneese” in cui la criticità principale è quella di garantire, su tutto il territorio, un’uniformità di smaltimento e valorizzazione dell’indifferenziato che oggi si divide tra il coincenerimento in cementificio e la discarica.
- Discorso a parte merita invece l’altro ambito composto dalle province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola. Oltre ad avere ancora una provincia con una percentuale di raccolta differenziata molto bassa (Vercelli con il 26,3%), i problemi impiantistici riguardano principalmente la valorizzazione energetica. Accanto a due vecchi, piccoli e poco produttivi inceneritori (a Mergozzo nel VCO e a Vercelli con una potenzialità complessiva di 120mila tonnellate all’anno, ma con solo 80mila tonnellate trattate nel 2008), lo smaltimento di circa 300mila tonnellate viene effettuato principalmente tramite il trattamento meccanico biologico del rifiuto urbano indifferenziato ed il conseguente conferimento in discarica.