Stati Uniti: stop alla distribuzione gratuita di sacchetti usa e getta nei negozi Wal-Mart
Wal-Mart Stores, la più grande catena di supermercati al mondo, dal 1 gennaio 2010 non distribuisce più gratuitamente i sacchetti di plastica in tre grandi supermercati della California. Il programma, attualmente in fase sperimentale, verrà esteso prossimamente a tutti gli Stati Uniti
13 January, 2010
Massimiliano Milone
A partire dal 1 gennaio 2010 Wal-Mart Stores, la più grande catena di negozi al mondo operante nella distribuzione organizzata (GDO), famosa nel paese a stelle e strisce per il rapporto qualità-prezzo dei suoi prodotti, non distribuisce più gratuitamente sacchetti di plastica monouso in tre negozi della California. Il programma pilota vuole essere un test di prova per valutare la reazione di consumatori all’introduzione della borsa a pagamento e verrà esteso prossimamente a tutti gli Stati Uniti. Wal-Mart Stores è tra le prime multinazionali al mondo con un fatturato da capogiro (che nel 2007 si aggirava intorno ai 351,1 miliardi di dollari con un utile netto di 11,3 miliardi) ed è la prima al mondo per numero di dipendenti (nel 2008 quasi 2,1 milioni).
Wal-Mart detiene anche il record di produzione di rifiuti. La multinazionale sarebbe infatti uno dei più grandi distributori di sacchetti di plastica usa e getta in tutto il mondo: solo nel 2007 ne avrebbe distribuiti circa 27 miliardi. La società intende ridurre del 25% i rifiuti provenienti dai sacchetti negli Stati Uniti entro la fine del 2013. A livello internazionale l’obiettivo di riduzione è del 50%, sempre entro la fine del 2013: in definitiva l’obiettivo globale combinato sarebbe una riduzione del 33%.
In quest’ottica di riduzione dei rifiuti tutti i punti vendita Wal-Mart degli Stati Uniti vendono dallo scorso anno borse riutilizzabili in poliestere ad 1$ e sacchetti riutilizzabili in polipropilene a 50 centesimi (che possono contenere fino a 22 chili di merce). Considerando che il tempo di vita medio delle borse da 50 cent è di circa un anno chiunque decida di portare con sè queste borse contribuisce all’eliminazione di almeno una cinquantina di sacchetti monouso.
La multinazionale aveva inizialmente previsto di eliminare i sacchetti monouso gratis in questi tre negozi già ad ottobre, ma ha ritenuto che la stagione dello shopping natalizio fosse il momento sbagliato per avviare l’esperimento. «L’obiettivo del programma di prova è quello di misurare la reazione dei clienti alle borse riutilizzabili a basso costo» ha dichiarato Amelia Neufeld, Media Manager per Wal-Mart a Sacramento, in California. Ed ha aggiunto: «Offrendo ai nostri clienti la possibilità di acquistare borse riutilizzabili possiamo contribuire alla riduzione della plastica utilizzata e della quantità di rifiuti che finisce nelle case dei nostri clienti. Questo è il nostro impegno verso l’obiettivo dei rifiuti zero». Ma non ha detto quanto tempo durerà il programma pilota e quando verrà esteso all’intera catena di distribuzione.
Keith Christman, Senior Director dell’American Chemistry Council (ACC) di Arlington (Virginia) ha dichiarato che l’ACC apprezza lo sforzo di Wal-Mart volto alla riduzione dei sacchetti, ma ritiene che sia ancora troppo presto avviare un programma pilota.
Di tutt’altro parere la Wal-Mart, che porterà avanti il suo programma di riduzione, sorretta anche dai commenti positivi dei suoi clienti. L’ACC ha fatto però osservare che, nei luoghi in cui il programma pilota dovrebbe aver luogo, il malcontento dei consumatori sarebbe crescente e i blog locali lo dimostrerebbero; pertanto l’ACC non sarebbe sorpresa di vedere il programma di riduzione rinviato. La Neufeld ha ribattuto: «Questo è un programma pilota e non si deve fare alcuna conclusione su ciò che potrebbe accadere dopo. Ci aspettiamo che il paese continui a riciclare».
Il botta e risposta tra questi due colossi di sicuro continuerà nei prossimi mesi: l’esperienza del recente referendum di Seattle sulla tassazione dei sacchetti di plastica lo dimostra, ma sarà ancora l’ACC a spuntarla? Si stima che Wal-Mart nel 2008 abbia ridotto a livello mondiale i rifiuti provenienti dai sacchetti di plastica di circa 17.500 tonnellate, l’equivalente di 2,5 miliardi di sacchetti usa e getta (dal momento che 70 sacchetti pesano circa mezzo chilo), togliendo dalle discariche circa 44 mila tonnellate di plastica (da fine 2006).
L’introduzione delle borse riutilizzabili è solo la prima di una serie di azioni di riduzione che la Wal-Mart intende mettere in atto nei prossimi mesi. L’azienda sta educando i suoi dipendenti ad un uso più efficiente dell’imballaggio; inoltre sta mettendo a punto materiali informativi da diffondere nei grandi magazzini per educare anche i clienti a minimizzare l’uso dei sacchetti. Nel frattempo intende offrire incentivi ai cassieri che limiteranno la distribuzione dei sacchetti usa e getta.
L’impegno della Wal-Mart continua anche più in generale per gli imballaggi. In tutto il mondo (Stati Uniti, Cina, Giappone, Brasile, Regno unito…) l’azienda sta lavorando con i suoi fornitori per sviluppare soluzioni sostenibili al confezionamento dei prodotti in plastica: l’obiettivo è quello di ridurre gli imballaggi del 5% a livello globale entro il 2013. Tra i fattori che possono contribuire a rendere l’imballaggio più sostenibile vi sono: l’eliminazione di inutili confezioni, scatole, strati e materiali nocivi; l’utilizzo di energie rinnovabili; l’uso di materiali con il più alto contenuto possibile di materiale riciclato, senza comprometterne la qualità; la riduzione di gas serra durante la fabbricazione dell’imballaggio; la diminuzione del trasporto su gomma; il risparmio di carburante.