ALPI, RITORNO AL FUTURO
Lo sviluppo possibile per una montagna ottimista
18 February, 2004
Fuga dalle Alpi potrebbe essere il titolo di un film d’azione e invece è la reale situazione della maggior parte dei comuni del versante italiano testimoniata anche da un dato: 2.167 la media degli abitanti dei comuni italiani dell’arco alpino. Un numero che relega l’Italia a fanalino di coda dei Paesi alpini, se si considera che nel nostro Paese risiede circa un terzo dell’intera popolazione dell’Europa Alpina. Un dato che lascia l’amaro in bocca se si esamina che l’incremento della popolazione nell’ultimo ventennio in Italia è stato solo del 2% contro il 21% dei nostri cugini d’oltralpe. La regione alpina francese infatti è riuscita ad uscire da una situazione di spopolamento, paragonabile a quella delle Alpi Piemontesi innescando, attraverso un circolo virtuoso uno sviluppo territoriale basato sulla multifunzionalità e sulla valorizzazione delle produzioni agricole: un crescita reale ed indicativa che ha reso il versante francese un modello di buona pratica. Ma ora qualcosa sta iniziando a muoversi, così anche nel nostro paese cominciano ad esserci casi d’eccellenza; si inizia a rendersi conto dell’importanza e della responsabilità che dovrebbe avere il nostro Paese nel tentare di invertire la tendenza all’abbandono delle vallate e dei versanti: occorrono iniziative che possano assicurare adeguati servizi a persone e imprese insediate in territorio montano, dalle scuole ai servizi di trasporto pubblico, dagli uffici postali agli esercizi commerciali. La montagna italiana, alpina e appenninica, necessita di nuove politiche per evitare di essere penalizzata rispetto alle altre regioni montuose dell’Europa a 25. E’ in questo contesto che si inserisce la convention “Alpi, ritorno al futuro. Lo sviluppo possibile per una montagna ottimista”, organizzata da Legambiente e prevista a Torino per il 20 febbraio al Centro Incontri della Regione Piemonte. Un incontro a cui prenderanno parte tra gli altri Ermete Realacci, primo firmatario della legge sui piccoli comuni, Roberto Vaglio, Assessore alla Montagna della Regione Piemonte, una regione che rappresenta un punto focale per l’incontro tra la dorsale alpina e quella appenninica, Enrico Borghi, presidente UNCEM, espressione di quelle Comunità montane in cui individuiamo un ruolo chiave nella definizione di programmi per lo sviluppo locale, Valter Bonan, presidente del Parco delle Dolomiti Bellunesi ed esempio d’eccellenza di buona pratica e Franco Pasquali, Direttore generale Coldiretti. Chiuderà i lavori l’intervento di Roberto Della Seta, Presidente Nazionale di Legambiente. La convention vuole offrire alle amministrazioni un’opportunità per approfondire, confrontarsi ed intervenire nel quadro di alcune normative vigenti in materia di montagna, dialogando con alcuni esponenti delle massime istituzioni dello Stato, delle Organizzazioni Non Governative e delle Associazioni di categoria. Partner di questo percorso, sarà anche la Compagnia di San Paolo che ha voluto sostenerlo e la Provincia di Torino che ospiterà le Olimpiadi del 2006. Di questo e di altro si parlerà alla Convention Alpi, ritorno al futuro presso il Centro Incontri della regione Piemonte, C.so Stati Uniti 23. Inizio lavori alle 9.15 con i saluti Enzo Ghigo, Presidente Regione Piemonte; Mercedes Bresso, Presidente Provincia di Torino e Vanda Bonardo, Presidente Legambiente Piemonte.